domenica 17 gennaio 2010

Vita di coppia: i parenti della vittima



Ho sempre avuto un rapporto difficile con la famiglia delle mie ex ragazze. Per esempio la famiglia P. mi odiava al gran completo: madre, padre e fratello incazzoso. Il fratello interista sfegatato, mi veniva incontro cantando gioiosamente "crepa gobbo maledetto sotto il crollo del muretto", la madre era rimasta risentita dopo una nostra discussione sulla politica italiana. Il padre, che ho scoperto poi votare dalla stessa mia parte, non mi era molto solidale e a dire il vero non mi ricordo nemmeno che mi abbia mai rivolto la parola.

A volte anche la sfortuna ha giocato a mio sfavore, ricordo un giorno afoso di circa quindici anni fa, io e Carlo eravamo appena tornati dal montaggio di una cucina e ci stavamo ristorando nel seminterrato dello studio di architettura. Eravamo in epoca pre-cellulare e durante i miei studi universitari, in cui vigeva la regola: "quel che è gratis è bello e se è a scrocco ancora meglio", allora colgo l'occasione per telefonarle a casa. Compongo il numero e aspetto.
Primo squillo, Carlo stappa un bottiglia di acqua gasata. Sciupzzzzz...
Secondo squillo, comincia a berla a canna camminando verso di me. Glu, glu, glu...
Terzo squillo, mi è quasi di fianco ed ha finito di bere. E' pienamente soddisfatto. Ahhhh...
Quarto squillo, il padre di lei risponde: Pronto. Carlo esplode un rutto temporalesco. Burpppppp...
Pronto chi parla? Io tergiverso per qualche ansioso secondo e senza dire nulla riattacco.
Richiamo dopo trenta minuti, e non faccio in tempo a dire chi sono che il padre mi inchioda:"Eri tu quello di prima. Vero?"

Non ero il ragazzo ideale neanche per i genitori di M. Sua madre aveva il cruccio delle miei origini, Milano le sembrava più lontano dell'America, suo padre avrebbe voluto un genero amante dell'agricoltura (uno come Carlo per esempio). Anche il dialetto non mi ha mai aiutato, sono stati per molti anni convinti che capissi il cuneese. Scherzi a parte sono sicuro che tutti mi hanno voluto bene, soprattutto i genitori di M, mi è spiaciuto essere sparito in quel modo repentino e di non averli mai nemmeno salutati in modo appropriato. Sono delle brave persone che si meritano tutto il bene possibile, chissà, un giorno magari telefonerò.

Adesso la situazione è diversa e sono più a mio agio, un po' perché conosco l'idioma e un po' perché nell'industria sono un po' più ferrato che nella agricoltura. La signora mi ha già conquistato, regalarmi il "Brioschi" è il modo migliore per entrare nelle mie grazie.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

pure te fan del citrato brioschi? :)

esilerante quello del blurrp :)



Stefano

Anonimo ha detto...

oh Ale !!!!
sto ancora togliedo le lacrime dagli occhi per il ridere....
avevo dimenticato quella storia

se ti può consolare io sono sempre piaciuto ai genitori delle mie ex ma è finita circa al tuo stesso modo quindi credo che non sia quello il problema.... bisogna concentrarsi meglio sulle figlie!!!!

ciao Carlo

P.s. perdona gli errori ma le lacrime mi fanno perdere in precisione alla battitura

skelli ha detto...

Certo che se le premesse sono: "Ti regalo il tuo amato Brioschi", non può nascere che un rapporto "temporalesco"!

Marcello Novelli ha detto...

Solo un appunto: lascia stare la telefonata, e' una stronzata cosmica.

Marcello Novelli ha detto...

Intendevo quella ai genitori della tua ex che non hai salutato.

E se proprio la devi fare, falla da solo, senza il Carlo nei paraggi.

Valeria B ha detto...

Magari la prossima volta presta il Brioschi anche ai tuoi amici cosi' non ruttano!!

Fabio Perego ha detto...

Mi sono sfasciato dal ridere pensando al ruttone del Carlo... conoscendo a chi è stato rivolto!!!!!!