giovedì 27 novembre 2008

Bar Sport

Visto che si invoca tanto il "Bar Sport" per una volta parliamo veramente di sport.

Una rivista settimanale (gratuita) ha pubblicato la classifica dei migliori 100 momenti sportivi della storia.

Il sondaggio e' stato effettuato intervistando il pubblico inglese, guardandolo in questa ottica si trovano alcuni spunti interessanti.

Intanto al primo posto c'e' la vittoria da parte dell'Inghilterra della coppa del mondo di rugby! La vittoria dei mondiali 66 e' solo al secondo posto.

A chiudere il podio c'e' addirittura il cannottaggio, con la quinta medaglia d'oro in cinque diverse olimpiadi da parte di Steve Redgrave.

Intendiamoci il calcio e' importante, ma non e' egemone come in Italia. Anche sui giornali mi ha sempre colpito come sia dedicato piu' o meno lo stesso spazio al calcio, tennis, formula 1, cricket e rugby.

Ancora piu' interessante e' stato cercare quanti italiani erano presenti e in che posizione.

Compariamo solo 3 volte.

Intorno alla cinquantesima posizione si piazza Frank Dettori, fantino che ad Ascot e' stato capace di vincere 7 corse in un pomeriggio.

Il Milan battendo il Barcellona per 4 a 0 nella finale di coppa campioni del 1994 si e' conquistato un posto nei primi venti.

Marco Tardelli con il suo urlo primordiale durante la finale di coppa del mondo del 1982 ha conquistato la 61th posizione.

E' naturale che ogni italiano sia legato a quella immagine, io ne faccio una spartiacque importante, chi non era abbastanza grande per vedere quella sequenza in diretta stando in piedi da solo non potra' mai capirmi a pieno.

Ma l'idea che gli inglesi abbiano votato l'urlo di Tardelli, badate bene l'urlo non il gol, tra i primi 100 piu' grandi momenti sportivi, mi incuriosisce e rende contento.

Contro sondaggio. Qual'e' stato l'evento sportivo che vi ha piu' emozionato?

Per quanto mi riguarda sono indeciso tra i 200 metri di Micheal Johnson ad Atlanta 96 o l'impresa di Pantani sul col de Galibier nel 1998.

Votate.

domenica 23 novembre 2008

Vagina Dentata




Mi e' capitato di vedere questo film questo settimana. In cuor mio non potrei consigliarne la visione a nessuno. Non perche' e' particolarmente crudo, ma solo perche' e' semplicemente un brutto film. Nonostante questo ha alcuni risvolti psicologici interessanti e alcune scene intrise di un involontario umorismo.

Insomma: buona visione.

domenica 16 novembre 2008

Ball Handling




Finalmente ho un dottore. Ho passato più di un anno a Londra senza mai avere la voglia di iscrivermi al GP (penso sia l'equivalente della nostra ASL). La necessità di vaccinarmi prima di andare in Africa mi ha spinto oltre la mia pigrizia ed ha vinto anche la refrattarietà alla burocrazia.
Vado sul sito della NHS e seguo le istruzioni. Per prima cosa si deve inserire il proprio codice postale, in UK è diverso dall'Italia, il codice postale definisce una zona molto limitata anche meno di 10 abitazioni.
Si ottiene una lista di tutti dottori della zona ordinati per distanza dall'indirizzo immesso, una parte del sito è dedicata alla graduatoria del servizio di ogni clinica composta elaborando i giudizi inviati dagli utenti. Controllando la classifica si possono scegliere i dottori migliori, per quanto mi riguardava, l'unico requisito era la velocità, quindi mi sono accontentato del primo che mi dava un appuntamento.
Ho stampato la lista ed ho fatto una serie di telefonate, dopo 4 o 5 trovo un dottore che mi riceve il giorno dopo alle 8:45 di mattina.
Mi presento con il passaporto ed una lettera che prova il mio indirizzo.
Mi danno una boccetta da riempire con le mie urine. La parola inglese non è molto diversa da quella italiana, ma la pronucia chiusa dei Londinesi mi lascia ancora spiazzato.

Insomma ho pensato a lungo prima di pisciare nella boccetta.

Se è vero che non c'erano altre possibilità probabili, è anche vero che sarebbe stato molto imbarazzante presentarsi con una boccetta piena di pipì al posto che un campione della mia acqua del rubinetto (solo per fare un esempio).
Alla fine mi decido e la faccio. Non senza qualche difficolta a dire il vero, viste le dimensioni del contenitore. Il che mi ha fatto pensare a quanto deve essere complicato per una donna senza l'ausilio di un imbuto.
Aspetto una mezz'oretta e mi riceve un'infermiera molto gentile, che mi fa qualche domanda sul mio stato di salute e si crea anche una piccola anamnesi.
Mentre compila la mia cartella mi chiede se voglio specificare una religione. Io rimango un po' sorpreso e le rispondo: “Agnostico”.
La domanda successiva mi fa sgranare gl'occhi perché tradotta suona più o meno: “Sei solito controllare con costanza i tuoi testicoli?”.
Io le rispondo:”Sorry?”. Lei mi sorride e mi dice che in UK è in atto una campagna di prevenzione del cancro ai testicoli e l'autocontrollo è una delle forme più efficaci in tal senso. Mi raccomanda di darmi una bella tastata e mi infila in mano un incredibile volantino con le “istruzioni per l'uso”.
Le figure sono autoesplicative ed il testo in inglese è del tutto superfluo. La cosa migliore comunque è la copertina nella quale sono raffigurati tre enormi palloni da calcio sovrastanti il titolo “Testicular cancer”.
Io le dico che provvederò quanto prima e lei mi ribatte che, se ho bisogno di un parere disinteressato, posso prenotare una visita con un dottore maschio. Io le dico che se si tratta di un problema medico maschio o femmina non mi crea differenza. Io volevo solo essere sincero e politicamente corretto, ma lei fa una faccia un po' strana, pensado forse che l'avessi implicitamente invitata a ravanarmi le pudenda. Quasi subito riacquista la sua gentilezza, mi controlla la pressione, le pulsazioni, mi chiede l'altezza, mi pesa, si informa della mia dieta e si accaparra il contenitore di urine.

Mentre mi effettua le vaccinazioni parliamo un po' del mio viaggio a Zanzibar e terminiamo la visita. Mentre sto per uscire sento che mi chiama, io mi volto e lei mi sventola in faccio il volantino con i palloni da calcio e mi dice: "Ti stai dimenticando il tuo volantino!".

Uscendo dal dottore non ho potuto fare a meno di pensare che sarebbe stato enormemente piu' comodo consultarlo sotto la doccia, se sole fosse stato plastificato.

Efficienza Britannica



Se dovessi scegliere una frase per chiosare questa storia, probabilmente direi “Il diavolo si nasconde nei dettagli”.
A fine febbraio di quest'anno mi trasferivo nella casa di Willesden Green che ho appena lasciato. La palazzina di fatto ospitava solo due appartamenti: uno al piano terra (il nostro) ed uno al piano superiore. Quando il padrone di casa invia i nostri dati alla British Gas per comunicargli il nostro arrivo, comincia la nostra odissea.
Verso metà maggio arriva la prima bolletta indirizzata al primo piano, ma recante i nostri nomi. Noi commettiamo la leggerezza di pagarla ugualmente pensando ad un banale disguido. Da li in poi non abbiamo più nessuna notizia per diversi mesi, fino a quando a fine agosto non riceviamo una ingiunzione di pagamento contro ingnoti (ma indirizzata al nostro appartamento), che minaccia la disconessione dalla rete in caso in cui tutti i precedenti conti non vengano immediatamente saldati.
Comincia a quel punto una serie di surreali telefonate al loro call center. Ogni santa volta ho dovuto ripetere tutta la storia, dare le nuove letture e chiedere di pagare il mio conto.
In fondo sarebbe stato facile. Bisognava aprire un nuovo account per l'appartamento giusto, trasferire i soldi dal vecchio account al nuovo, ed infine chiudere quello sbagliato.
Evidentemente la procedura non era così cristallina per una decina di operatori del call center. Finalmente dopo una ennesima minaccia dall'ufficio recupero crediti sono riuscito a parlare con una impiegata illuminata che sembrava avermi risolto il problema.
Io ricevo la bolletta on line e dopo un'ora la pago.
Ero finalmente soddisfatto di aver risolto una questione che molestava la mia tranquillità.
Mi sbagliavo.
La stronza invece che risolvere la situazione l'aveva complicata. Aveva scambiato gli account, quindi aveva versato i soldi sul conto sbagliato e si era dimenticata di chiudermi l'altro. Quindi la British Gas pretendeva da me soldi da due case allo stesso tempo!
Solo uno dei due conti era saldato. Quello sbagliato.
Ricomincia una nuova trafila di telefonate al call center. Penso che il mio inglese non sia molto buono, ma questo non giustifica una completa incapacità nell'affrontare una situazione appena al di fuori delle procedure.
Insomma, il 10 di novembre lascio la mia vecchia casa e devo portare la quietanza delle mie bollette al padrone di casa, quindi: telefono di nuovo alla British Gas per chiedere la chiusura del mio conto ed il conguaglio.
Neanche Pirandello avrebbe scritto un dialogo come quello che è intercorso tra me e l'operatrice.
Proverò a parafrasarlo per voi. La vera telefonata è durata 40 minuti quindi questo sarà solo un riassunto.
Operatrice:”Buongiorno, come posso aiutarla”
Io: “Buongiorno, io ho un problema con la mia bolletta da mesi e non siamo ancora riusciti a risolvero, ormai ho lasciato la casa è ho bisogno di chiudere e saldare il mio conto” ...Blah....Blah...racconto tutta la vicenda....
Operatrice:”Ok, mi faccia controllare...”.
Qualche minuto di attesa.
Operatrice:”Guardi, a me non risulta nessun account a suo nome”.
Io:”Ci deve essere un errore, fino a poco tempo fa ne avevo due! Sono certo che devo ancora pagare una bolletta, secondo le mie stime sarà circa 200 sterline”.
Operatrice:”Uhm... mi lasci controllare meglio”.
10 minuti di attesa.
Operatrice:”Ok, Mr. Terussi (pronunciano sempre la z molle, come una sorta di s), problema risolto. Le sto inviando un assegno da 230 sterline.”
Io:”Come? Mi scusi, mi piacerebbe, ma io i soldi ve li devo dare mica prendere!”.Gli sparo tutti i numeri che ho: date, letture, numeri di conto e numeri di serie di contatori.
Operatrice:”Ok, mi dia ancora qualche minuto.”
15 minuti dopo, la magia.
Operatrice:”Mr. Terussi lo so che è frustrante, ma sicuramente le dobbiamo dei soldi! Le sto spedendo l'assegno.”
Io:”Vi state sbagliando, inoltre ho bisogno di dimostrare al mio padrone di casa che non ho pendenze con voi. Come faccio”.
Operatrice:”Non c'è problema. Le invio anche una lettera che attesta quello che chiede. Contento.”
La lettera e l'assegno non mi sono ancora arrivati, quindi non so ancora se la faccenda è chiusa o meno.
Comunque vada, spero di non avere mai più a che fare con la British Gas.

lunedì 10 novembre 2008

Ho una casa nuova


Finalmente ho una casa nuova. Ho anche una coinquilina in piu'.

Appena possibile carichero' qualche foto della casa ed anche delle mie coinquiline. Se ne trovo una presentabile ne metto anche una mia.

La casa e' in tutto per tutto una casa vera! Il che mi rende molto contento e mi fa guardare al futuro con uno spiccato ottimismo.

Mi affrettero' a comprare qualche quadro e magari anche un piccolo mobile (un comodino per esempio), diciamo che mi serve un po' di peso per ancorarmi ad un luogo.

Sono un po' stanco di essere nomade, forse e' arrivato il momento di passare ad una vita piu' stanziale.

Vedi Filmato: Life for rent

mercoledì 5 novembre 2008

Oggi e' un giorno speciale!


Capisco che qualcuno la possa criticare, e che alcuni aspetti non possano piacere.

Ma ditemi, come si fa a non ammirare l'America?

Vedi Filmato: discorso di ringraziamento.

lunedì 3 novembre 2008

A Fausto e Jaio


Se rincorro tutti i miei ricordi e li costringo in un angolo, penso di non poter ripetere più di cinque parole pronunciate dal Fausto. A pensarci bene non riesco ad immaginarmelo con un'espressione diversa da quella corrucciata. Non avevo mai pensato a quanta solitudine si celasse dietro quell'uomo. La sua figura ha accompagnato la mia vita come un quadro alla parete. Uno di quelle stampe incolori che ignori per anni e che riscopri all'improvviso solo perché un giorno, ti sei sentito così eccentrico da sdraiarti con i piedi sul cuscino.

Jaio è più chiassoso, più inopportuno e se vogliamo più divertente di Fausto. Ma in fondo li accomuna la stessa solitudine. In un certo senso, a loro la vita, è scivolata via di mano allo stesso modo. Jaio si è costruito un mondo di farneticazioni e palliativi, raccontati in maniera logorroica ad ogni individuo, Fausto ha fatto il contrario ha levato ogni fronzolo, ogni contatto umano. Ha ridotto la sua vita ad una scatola svuotata da ogni contatto sociale.

Per chi non li conosce questi sono solo due, dei personaggi che riempiono ogni bar di paese. Il famoso "bar sport" da voi tanto citato.

Io ho passato molto tempo al bar.

Ed in fondo mi piace ricordarlo ogni tanto.

Il mio bar si chiamava "San Fermo", ma meglio noto come "Trani" per via del vino moscato proveniente dalla incantevole città pugliese (famosa per le belle ragazze e per la pizza considerata la migliore d'Italia).

Al "Trani" sono in un certo cresciuto e di personaggi come Fausto e Jaio ne ho conosciuti tanti. Non so se alla fine posso dire che mi abbia fatto bene, ma il "Trani" era un perfetto "Terzo Posto". Era un posto dove incontrarsi fuori dalla casa e dalla scuola.

Mi sembra di osservare una diminuzione di importanza di tutti i "Terzi Posti" a favore dei centri commerciali, della televisione ed anche di internet.

Non posso fare a meno di pensare che senza i "Terzi Posti" molte persone rischiano di vivere la solitudine in maniera ancora più opprimente di quanto non successo in passato. E che in fondo il "Terzo Posto" è il naturale completamento dell'educazione di ognuno.

E' una mia impressione o veramente qualcosa sta cambiando?

Chissà.

Il Fausto è sempre stato circondato da una sorta di rispetto o per lo meno di ammirazione, per uno che misurava le parole, in un posto dove le cazzate venivano sparate con gli obici da 90mm.

Jaio, per dare un'idea dello spessore, è uno di quelli che un giorno disse ad un mio amico una cosa che suonava più o meno così:
Jaio "Carina la tua fidanzata, quanti anni ha?"
C. "Grazie, Jaio. 22 anni.
Jaio "Beh..."
Pausa ad effetto e poi la magia.
"Vergine, non e' vergine ma non ne ha presi piu' di un Tot"
Mimando anche con la mano e facendo la faccia dell'intenditore.

Insomma come si fa a non dedicare almeno un post a "Fausto e Jaio".