giovedì 29 ottobre 2009

Il fascismo spiegato al Giussani



Mi piacerebbe parlare d'altro. Mi piacerebbe parlare del futuro, di ambiente o magari raccontarvi una bella storia, invece eccomi qua, a parlarvi ancora di fascismo a quasi settant'anni dalla fine del regime.
Se una persona intelligente, acculturata e socialmente integrata, arriva a pubblicare su facebook il suo desiderio nostalgico, non posso tacere. A dir la verità ho già risposto, ho pensato che lo sberleffo fosse il miglior modo per evidenziare lo spropositato errore, ma mi sbagliavo. Pare che questo sia un periodo in cui bisogna ribadire l'ovvio.

E' condivisibile sentire il bisogno di ordine ed efficienza, ma pensare che questo possa arrivare con il ritorno ad un regime fascista è da stolti. La storia ci ha mostrato che i regimi fascisti portano morte e distruzione (come del resto tutti i regimi totalitari, comunisti compresi). La propaganda grossolana dei video che mostrano folle festanti e decantano la costruzione di stazione centrale ed il prosciugamento delle paludi toscane sono tossiche. Mi dispiace dirlo, ma gli italiani che cercano l'uomo della provvidenza o che sono disposti a barattare ordine per la libertà personale sono degli sfaticati, sono abituati alla signoria ed hanno metabolizzato il privilegio. Non credere nella democrazia è terribilmente comodo.

Qualunque merito attribuibile al regime fascista va messo in contrapposizione ai 60 milioni di morti della seconda guerra mondiale. Alla persecuzione alle minoranze etniche, all'omicidio dei dissidenti politici ed alle prevaricazioni nei confronti dei diversamente pensanti.

Il video di Primo Levi è un prezioso documento (guardatelo), io mi permetto di riportare alcune parole: "Dove un fascimo, non è detto che sia identico a quello, dove si svilupperà un nuovo verbo come quello che amano i nuovi fascisti in Italia, cioè: non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno i diritti altri no. Dove c'è questo verbo alla fine c'è il lager. Questo io lo so".

Davvero rimpiangi un mondo del genere? Davvero, Fabio, vorresti questo futuro per i tuoi figli?

6 commenti:

Marcello Novelli ha detto...

Condivido al 100%. La storia e' maestra.

Anonimo ha detto...

http://www.fondazionefossoli.org - a volte si cerca di negare certe verità buttando l'orrore di certi momenti storici sul vicino di casa o cercando di insabbiare certi avvenimenti successi anche in Italia in misura minore ma successi

Christian ha detto...

Condivido!
Mi rammarico sempre quando una persona, se conosco ancora di più, fa discorsi di questo tipo.
Che tristezza!

Anonimo ha detto...

Sono Alessandro e riporto le parole di Fabio Giussani che su facebook ha risposto:

"Tu sai bene che potrei offrirti 1000 link x ognuno dei tuoi, ma lo trovi utile?? Lo sappiamo bene che ognuno di noi cerca di convincere l'altro che la proria idea è quella giusta sfoderando più o meno velati dubbi sul livello di moralità e/o cultura di chi la pensa diversamente da "te". Qundi manteniamoci questa sana competizione senza però trascendere sulle qualità morali dell'avversario, un esempio di ciò ce lo da già benissimo la politica in italia...."

Alessandro Teruzzi ha detto...

Su facebook ho risposto:

io non ho nessun dubbio ne sulla tua moralità ne sulla tua cultura. Per questo mi stupisco e spendo del tempo a risponderti. La democrazia è l'unica forma di governo disponibile al momento.
Sei liberissimo di votare a destra, ma l'apologia del fascimo è diverso. Veramente non capisco le tue motivazioni. P.s. Posso copiare ed incollare la risposta nei commenti del mio blog?

Diego ha detto...

Non conosco la storia di cui parli, nè il soggetto, ma mi permetto di dire una cosa semplice: chiunque auspichi un ritorno al fascismo, ne faccia apologia o anche, in modo più 'filosofico', creda nella dittatura come forma di governo possibile, valica un limite oltre il quale non esiste rispetto, nè moralità o cultura. Non si può credere nel fascismo e nei suoi 'modi' e pretendere rispetto. Poiché fascismo e dittatura non si fondano sul rispetto, ma sull'imposizione (violenta) di pochi su molti, e questo non merita nessun rispetto. Non lo merita come non lo merita la violenza, il sopruso e l'oppressione. Il tentativo tutto italiano di portare all'interno di un dialogo democratico anche coloro che nella democrazia non credono è un orrore, oltre che un errore. Punto e basta.