martedì 20 ottobre 2009

Carbon Footprint



Devo essere sincero, ci sono rimasto un  po' male, il mio piedone è ampiamente sopra la media inglese. Se cliccate sull'immagine accederete ad un sito che vi permetterà di calcolare il vostro contributo alla produzione di CO2. Non avendo l'automobile pensavo di essere un virtuoso, ma sorprendentemente sono sopra la media ed anche considerevolmente. Il contributo maggiore sono i 60.000 km/anno in metropolitana, che da soli consumano quasi tutte le mie 9 tonnellate di CO2 (quota media di un cittadino UK, contro le 11 della media dei paesi industrializzati). Un grosso contributo lo danno anche i voli, soprendentemente bassa è invece la quota dovuta alla casa.

La CO2 prodotta in maniera indiretta (secondaria) è paragonabile ai voli, ma di diventare vegetariano non ne ho alcuna intenzione, almeno al momento.

Per fare di meglio o cerco un'altro lavoro o mi sposto vicino a Watford, ma poi viaggerebbe D. e saremmo da capo. Quindi mi sembra che non mi rimanga scelta.

Vi invito a calcolare la vostra footprint. A dicembre ci sarà il nuovo summit mondiale per i cambiamenti climatici è meglio essere preparati.

13 commenti:

skelli ha detto...

Se hai un piede grande è solo per bilanciare il tuo polpaccione!!

Se non vuoi diventare vegetariano allora potresti creare un piccolo orticello in giardino, coltivare fiori piante...sai che pomodori a Londra!

Io rimango a favore delle case a basso consumo energetico.
Dopotutto non cambi casa ogni volta che cambi lavoro, per cui è meglio avere una casa fissa che produce pochissima Co2 e un lavoro non troppo lontano...quasi un sogno.

Christian ha detto...

La questione lavoro vicino a casa diventerà sempre più improponibile.
Il lavoro si concentra in "poli", nelle vicinanze dei "poli" le case costano molto, quindi per non spendere tutto quello che si guadagna per la casa ci si allontana sempre di più dai "poli".
Vita grama!

Alessandro Teruzzi ha detto...

telelavoro?

Anonimo ha detto...

E' gia molto usato e lo sara' sempre di piu' nei prossimi anni. Le aziende risparmiano(servono edifici piu' piccoli) e (quasi)tutti sono piu' contenti. Purtroppo, affinche' questo si diffonda occorre un cambiamento culturale(lento ma in atto) per il quale le persone lavorano per obiettivi e non per "panza e presenza".
:)

La Cri

Christian ha detto...

La Cri: mi spiace deluderti ma il telelavoro è limitato a pochi lavori.
La maggior parte dei lavori non è compatibile con questa forma di lavoro.

Cristiano ha detto...

cazzarola mi è uscito un piedone che manco lo Yeti....

... e non ho calcolato la casa...

ho gurdato poi cosa suggerisce il sito in fatto di "compensazioni"...

secondo me ci sono un sacco di luoghi comuni e di ignoranza in materia. a parte il fatto che già per far quadrare il bilancio della CO2 mi chiedano dei soldi mi dà fastidio, quando poi li giustificano col fatto che pianteranno alberi in Italia (o inghilterra, è uguale) quando in questi paesi la sup. boscata è in costante aumento... beh, perdono credibilità.

Alessandro Teruzzi ha detto...

e' in parte vero quello che dici Christian, ma e' anche altrettanto vero che moltissimi lavori non richiedono veramente di andare in ufficio. Il mio per esempio potrebbe essere svolto ovunque.
Si puo fare la spesa e sbrigare la burocrazia on line ed anche molte altre cose.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Da tempo c'e' un mercato della co2.
Costa un tot alla tonnellata, e' l'unico modo che hanno trovato per scoraggiare economicamente i sistemi di produzione fossile rispetto a quelli a bassa produzione (nucleare, solare, eolico e idroelettrico).

Un modo per diminuire la co2 e' utilizzare i soldi per aumentare la produzione di energia "pulita" oppure piantare alberi che assorbano la co2.

Il contributo nel sito e' lasciato alla coscienza e volonta' dei visitatori, le aziende pagano (pagheranno?) attraverso una tassa la produzione di co2.

Cristiano ha detto...

a me invece il sistema sembra solamente l'ennesima gabella imposta accazzo...
...in questo modo i paesi più ricchi "comprano" il diritto di inquinare a discapito dei paesi più poveri... non si risolve il problema, semplicemente lo si sposta fuori di casa nostra...

Christian ha detto...

"le discariche del vicino sono sempre più capienti"
ho inventato un nuovo proverbio :)

Alessandro Teruzzi ha detto...

Bravo Christian!

Per Cristiano:

purtroppo i soldi sono l'unico incentivo valido ed a breve termine applicabile nei paesi capistalisti. L'educazione della popolazione e' efficacie solo in tempi medio lunghi. Hai un'idea migliore? Perche' far pagare la co2 e' meglio che non fare nulla.

Cristiano ha detto...

idea migliore?
innanzi tutto non far passare come messaggio che anche in questo campo tutto ha un prezzo, altrimenti simo daccapo...

... e poi esistono i divieti. e per divieti intendo stabilire per esempio che da una certa data non puoi più utilizzare una determinata tecnologia, non che puoi semplicemente ovviare al problema facendo le tue porcate altrove...
(come succede a causa della globalizzazione - in questo caso unilaterale)

Alessandro Teruzzi ha detto...

è già difficile far accettare il pagamento per la co2 figuriamoci i divieti. Il problema è serissimo e dovremmo parlarne di più. Purtroppo pare chr in italia siamo ancora all'abc della politica e discutere di ambiente e sacrifici non paga.