venerdì 4 settembre 2009

Zio Tungsteno


Era tanto tempo che non mi capitava tra le mani un libro che mi divertisse in maniera così infantile e profonda. Oliver Sacks racconta la sua infanzia nella Londra a cavallo della seconda guerra mondiale, la sua famiglia, ma soprattutto la sua passione per la chimica.
Una curiosità genuina e autodidatta, costruita su libri della prima metà dell'ottocento. La forza del libro è questa, Sacks parla di chimica mescolando lo stupore infantile e l'ardore pioneristico dei chimici dell'ottocento, il tutto condito da una nomenclatura semi-alchimista.
Eccovene un pezzo che mi ha fatto tornare la voglia di mescolare reagenti:

"Presi il cubetto e con attenzione lo calai in un recipiente d'acqua, facendo un passo indietro - appena in tempo, giacché il potassio prese fuoco all'istante, agitandosi freneticamente nel recipiente come una massa fusa sormontata da una fiamma violetta, schizzando e crepitando mentre lanciava lapilli incandescenti in tutte le direzioni. [...] Il sodio era molto più economico del potassio e meno violento; quindi decisi di osservare la sua azione all'aperto. Me ne procurai un pezzo abbastanza grosso, circa un chilo e mezzo, e feci un'escursione a Highgate Ponds, a Hampstead Heath, con i miei amici più cari, Eric e Jonathan.
Quando giungemmo sul posto salimmo su un ponticello; poi io, con delle pinze, tirai fuori il sodio dall'olio e lo lanciai in acqua. Prese fuoco istantaneamente e schizzò roteando sulla superficie come una meteora impazzita, sormontato da un'enorme fiamma gialla. Esultammo tutti - questa era chimica, la chimica della vendetta!"

2 commenti:

Unknown ha detto...

Molto bello davvero, anche se il mio preferito rimane Il sistema periodico... Ma com'e' che a me non e' tornata la voglia di mescolar reagenti? :-)
Se ti piace Sacks e non l'hai ancora letto ti suggerisco "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello": niente chmica, ma alcuni racconti (sui pazienti piu' "bizzarri" di Sacks) sono davvero insoliti...

Alessandro Teruzzi ha detto...

Sentite, ma niente da dire su Fellini che parla in inglese e racconta delle sue esperienze con LSD?