venerdì 25 settembre 2009

Liberta di stampa



Guardate la faccia di questa signorina. Guardatela bene, questa è la reazione della Bianchetti dopo che Silvan si è azzardato a fare una innocua battuta su Mr B. Cliccate l'immagine per vedere il video. Sono cose che accadono in un paese sereno? Qualcuno ha veramente il coraggio di dire che i giornalisti non subiscono pressioni?

Avete sentito cosa è successo al direttore de "L'avvenire" Dino Boffo, sputtanato per una condanna patteggiata per molestie 5 anni prima. Quel galantuomo di Feltri ha spacciato una lettera anonima per un documento ufficiale ed il gioco è fatto (guardatevi Travaglio in proposito). Un gay direttore del quotidiano del consiglio episcopale: quasi poetico, comunque il Boffo ha avuto la sensibilità di dimettersi (obbligato?). Qualcun'altro non sembra comportarsi allo stesso modo.

Freedom House ha classificato l'Italia come paese semilibero per la libertà di stampa due volte negli ultimi 7 anni ed in ogni rapporto è comunque rimasta molto vicina alla soglia. L'associazione svolge questi studi in 197 paesi mondiali impiegando un sistema combinato di tre fattori: il sistema legislativo, l'influenza della politica e quella dell'economia. Più il punteggio è basso più un paese è considerato libero, a 30 è fissato il limite per definire un paese semi-libero.
Sono andato sul loro sito (www.freedomhouse.org) e ho raccolto qualche dato, potete farlo anche voi ne avete voglia. Questo è il risultato:



 

La linea verde delimita il confine tra un paese libero ed uno semilibero, come potete vedere l'Italia è proprio a ridosso. Vi faccio notare come lo stato dell'informazione italiano è più simile alla situazione bulgara che a quella inglese.
Vi assicuro che gli studi non sono stati condotti da un organo bolscevico, ma bensì americano e, a quanto mi risulta, là i comunisti non li hanno.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

purtroppo il regime del terrore imposto da Mr. B e dai suoi compari porta anche chi pressioni dirette o indirette non le subisce a pararsi il culo preventivamente piuttosto che essere "richiamato" e dover fare penitenza dopo

è veramente uno schifo ... così non si lavora serenamente !!!!

Carlo

Christian ha detto...

Se non anche per la posizione non posso che essere in via di massima in accordo.
Devo se mai precisare, dal mio punto di vista (e quindi recriminabile), che occorre a volte domandarsi quanto sia "pressione ricevuta" e quanto sia invece "pressione voluta" da parte della stampa.
Penso infatti che a volte, per raggiungere obbiettivi o guadagni, anche sensa pressioni la stampa si conforma, per il gusto di assecondare il "potente" di turno.
Questa non è una situazione solo tipicamente italica, è una situazione comune a tutte le nazioni, chi più, chi meno, chi prima, chi poi.
Senza ovviamente nulla togliere all'influenza vera e propria esercitata dal "potere" sulla stampa.
Pertanto, a volte, e nel caso, parlerei di connivenza e non di terrore imposto.

Anonimo ha detto...

Diciamocelo, e' vero che la liberta' di informazione in italia corre il rischio di essere limitata (in tv, non nei giornali), ma se abbiamo il berlusca al governo e' perche'siamo proprio farabutti - e non c'e' liberta' di informazione che tenga!

Zz

Christian ha detto...

http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_a3ae976c-a9a7-11de-93d1-00144f02aabc&vxBitrate=300

da non perdere :D

Alessandro Teruzzi ha detto...

Per Christian:

di servitori e leccapiedi siamo sempre stati forniti. Anche a sinistra. Ma qui la faccenda si fa irrespirabile, la tutela legale a Report e il contratto di Travaglio sono l'ultimo mattone.
Per non dimenticarci la performance a Porta a Porta.

pettinata coi petardi ha detto...

e' triste ammetterlo ma questo problema si è "solo" accentuato negli ultimi anni. Il governo ha sempre usato la TV di stato, fino a 20 fa l'unica TV dotata di informazione giornalistica non legata alle amministrazioni locali, come voce del governo. NOn credo e posso dire che c'ero purtroppo che negli anni dei governi Craxi o Andreotti la stampa fosse più libera. questi avevano un merito ...non lo facevano in modo così sfacciato.
In questo caso qualcno potrebbe dire : "Ma berlusconi ha tre TV sue più quelle di stato" vi propongo due spunti di riflessione:
1) negli anni 70 tre TV c'erano e quelle davano info filo governative ( a parte forse RAI 3 ma comunque erano lottizzate e in modo dichiarato) adesso ci sono 7 TV in chiaro contando l'inaffondabile La 7. c'è poi così tanta differenza?
2)Murdok(sky) sta davvero facendo informazione pulita? o sta portando avanti una campagna anti-Berlusconiana? nel senso che riporta in primo piano solo le questioni che riguardano il suo concorrente tralasciando altre questioni?

E' innegabile che l'informazione è parziale, priva totalmente di obbiettività e sopratutto riporta solo fatti "convenienti" (la criminalità è sparta esistono solo ROM stupratori e mussulmani assassini?!?!?! e sopratutto il virus H1N1 che è molto meno pericoloso dell'influenza dell'anno scorso?!?!?!)
ma secondo me si deve riflettere sul fatto che questo atteggiamento è tristemente radicato nella classe politica italiana.

PRECISO a SCANSO DI EQUIVOCI sono antiberlusconiana fino all'osso, in attesa di una sinistra che faccia qualcosa per questo paese allo sbaraglio.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Peccato pensavo di aver trovato il mio primo lettore/commentatore berlusconiano.

Scherzo!

E' vero l'informazione italiana e' sempre stata supina. Per una serie di motivi, i finanziamenti statali e' ad esempio uno di questi.

Per questo mi sono abbonato a "il Fatto" di Travaglio che di soldi dallo stato non ne piglia.

Christian ha detto...

Non sminuivo la situazione attuale, vedi infatti le prime 3 righe del mio post.
Leggevo solo in modo "leggermente" diverso quello che viene definita una forzatura del potere, quando in realtà, ribadisco, è connivenza (che non nega la forza esercitata dal potere ovviamente).

Alessandro Teruzzi ha detto...

Io sono piuttosto disincantato, in Italia abbiamo bisogno degli eroi. Sia tra i magistrati che tra i giornalisti.

In realta' il sistema, e in questo caso il pubblico, dovrebbe premiare chi merita. Per questo mi sono abbonato al giornale di Travaglio, perche' si e' meritato la mia fiducia. Non e' l'unico, ce ne sono altri, ma non molti. Cominciate a diventare selettivi e' l'unico modo.

Anonimo ha detto...

Io sono sostanzialmente d'accordo con "Pettinata con i petardi".
Aggiungo, come peraltro accennato da Alessandro, che l'informazione è in gran parte divisa in organi di partito finanziati e/o gruppi filo-qualcosa che non informano ma portano avanti battaglie. Esiste davvero un Editore (volutamente con la E maiuscola)?
Io l'avevo già scritto qualche post fa: ammettiamo che B domani venga inghiottito da un grande buco nero di passaggio. L'Italia diventerebbe il giardino dell'Eden della Democrazia e della Libertà? Chiamatela mafia, politica, parentela, connivenza ma sono convinto che le cose non siano messe molto bene a prescindere da una singola persona o singolo gruppo. Identificare il nome Travaglio con i confini della libertà di stampa mi sembra riduttivo. Anzi, a me sembra che si stia facendo strumentalizzare in una battaglia di parte.
Sono sempre stato un grande fan di Report perché non mi ha quasi mai dato la sensazione che partisse da una parte per attaccarne un'altra, ma ho sempre visto la fotografia di ciò che succede veramente in Italia, qualcosa che NESSUNO fa. E mi sembra assolutamente saggio (Pettinata...) ricordare che la Democrazia è sempre stata falsata anche quando B faceva solo il palazzinaro.

Fabio

pettinata coi petardi ha detto...

chiamatemi Anna è più facile :-)

pettinata coi petardi ha detto...

giusto per concludere con fare un po' disincantato... siete davvero sicuri che Travaglio non sia fazioso?
faccio una riflessione:
le sue affermazioni sono ASSOLUTAMENTE GIUSTE, perfettamente e precisamente documentate (e questo comunque inquieta)ma davvero presenta TUTTI i FATTI?
a volte omettendo qualcosa o esaltando qualcosa d'altro si arriva a distorvcere la realtà oltretutto trincerandosi dietro a una affermazione assolutamente vera.
non So la Garbanelli mi sembra una professionista più giornalista nel termine più nobile del termine che mette in evidenza i fatti, una giornalista alla Biagi e alla Montanelli, non so se mi sento di dire lo stesso di Travaglio (magari è solo antipatia endemico epidermica)