lunedì 31 agosto 2009

Energia Nucleare

Il nucleare non è la pena di morte o l'eutanasia, non è una questione morale, si tratta semplicemente di calcolare vantaggi e rischi. Insomma è una questione di numeri.

Eccoli.

Costi

Una stima comparativa dei costi delle diverse forme di energia è complicata e dipende da molti fattori. Se volete maggiori dettagli date un'occhiata a questi due link: wikipedia e world-nuclear.
Le centrali nucleari comportano un'investimento iniziale maggiore rispetto a carbone e gas naturale, ma hanno costi di esercizio nettamente inferiori, a conti fatti un kWh nucleare risulta circa il 15% più costoso di uno prodotto da un impianto a carbone.
Bisogna notare che centrali a carbone sono forti produttori di gas serra, mentre il nucleare ne è quasi esente. Quindi per paragonare correttamente le due tecnologie bisogna includere i costi dell'impianto (CCS) di sequestro dell'anidride carbonica. In tal caso il nucleare diventa circa il 10% più economico del principale concorrente, cioè il carbone.
Le fonti rinnovabili vanno considerate a parte: la più importante alternativa è l'idroelettrico, ma in Italia abbiamo da tempo sfruttato ogni cascatella; il costo dell'eolico può variare considerevolmente, infatti a seconda dei siti e delle condizioni climatiche si possono avere efficienze superiori al nucleare, ma anche rese, nei casi peggiori, cinque volte inferiori.
Il solare non viene (ancora?) preso in considerazione come un'opzione plausibile per impianti di grandi dimensioni.
Il nucleare consuma acqua, 2,36 litri per kWh, quasi 4 volte quella impiegata da impianti a carbone, ma sorprendentemente meno di quella persa dalle centrali idroelettriche (i laghi artificiali perdono notevoli quantità d'acqua per evaporazione).

Rifiuti

Al mondo vengono prodotti ogni anno: 200 mila m^3 di rifiuti a bassa e media intensità (LLW e ILW) e circa 10-12 mila m^3 di rifiuti ad alto livello radioattivo (HLW).
I primi sono in gran parte rifiuti ospedalieri ed industriali, i secondi sono esclusivamente prodotti da centrali nucleari o impianti di trattamento di combustibile nucleare.
HLW sono stoccati direttamente all'interno dell'impianto per 40-50 anni, in questo periodo i rifiuti riducono di 1000 volte il loro potere radioattivo, pur restando molto pericoli e dannosi, successivamente vengono stoccati in maniera permanente sottoterra in depositi naturali a 800 metri di profondità, dove rimarranno radioattivi per migliaia di anni.
I costi di smaltimento e messa in sicurezza dei rifiuti incidono per il 5% sul costo complessivo dell'energia. Dopo 50 anni d'esercizio la centrale stessa va smantellata e trattata come una sorta di enorme rifiuto da smaltire, i costi di tali operazioni sono già contemplati nei costi di costruzione.

Sicurezza

Ho cercato in rete una lista degli incidenti nucleari avvenuti durante gli ultimi cinquant'anni senza ottenere risultati omogenei, perché non si hanno dati certi riguardanti impianti militari. Wikipedia segnala sostanzialmente un evento catastrofico (Černobyl) e solo un'altro paio di incidenti che hanno avuto limitato impatto all'esterno di una centrale.
Sulle conseguenze di Černobyl ci sono dati contrastanti, l'ONU attraverso una commissione ha stimato le perdite in 65 deceduti accertati e 4000 stimati in tutta Europa nei prossimi 80 anni a causa delle radiazioni. Greenpeace la pensa diversamente e dichiara che i morti presunti saranno 6 milioni nei prossimi 70 anni su scala mondiale. I verdi europei si pongono in mezzo, ma molto più vicini alla versione ufficiale con una stima di 30-60 mila morti presunti.

Le cause del disastro sono state un mix letale di incuria, incoscienza e ignoranza:
1) Il reattore non era a sicurezza intrinseca (in situazione di potenziale pericolo invece di spegnersi automaticamente aumentava la reazione).
2) Il funzionamento del reattore era controintuintivo (i tecnici hanno inserito le barre moderatrici per controllare la reazione senza sapere che per un primo tratto l'avrebbero accelerata e solo dopo qualche minuto cominciato a rallentarla).
3) Alcuni sistemi di sicurezza erano stati disinseriti per aumentare la produzione d'energia.
4) Il personale non era adeguatamente formato.

Tempi di costruzione ed investimenti

Per costruire una centrale nucleare sono richiesti dai 48 ai 54 mesi, nella pratica il processo è molto più lungo, sia per motivi burocratici sia per controlli ambientali. In Finlandia e UK si stimano circa 10-12 anni dalla approvazione del piano allo start-up di un impianto. L'entità dell'investimento è di circa 2500-2800 Euro/kW.

Conclusioni (le mie)

Sono molto sensibile al riscaldamento globale e alle conseguenze dell'effetto serra, quindi devo considerare il nucleare un'alternativa preferibile al carbone. Non ho fatto alcuna ipotesi sulla situazione italiana e non voglio farne, parto dal presupposto che affronteremo il problema con la stessa serietà e impegno di altri paesi. Il nucleare non è, e non sarà la soluzione, ma solo un piccolo tassello di un progetto più ampio e più organico fatto di risparmio energetico, eolico e miglioramento dell'efficenza.

Se non capiamo questo punto fondamentale questa nuova avventura nucleare non sarà altro che un sasso nello stagno nella migliore delle ipotesi e una emoraggia di soldi pubblici nella peggiore.

32 commenti:

Marcello Novelli ha detto...

Innanzitutto dichiaro la mia posizione: sono assolutamente contrario allo sviluppo delle centrali nucleari cosi' come le conosciamo oggi.

Le motivazioni sono le seguenti:
1) I tempi di sviluppo sono troppo lunghi: dai prossimi 15 anni mi aspetto molte innovazioni nell'ambito energetico ed e' rischioso investire tutto nella costruzione di qualcosa che tra 15 anni potrebbe essere obsoleto;
2) Il nucleare comporta una forte centralizzazione della produzione energetica: cosi' come il petrolio l'uranio si trova in pochi posti sulla terra (Wikipedia) e' quindi comporta la dipendenza da pochi paesi produttori. Inoltre le centrali e tutta l'infrastruttura sarebbero proprieta' di pochi, creando dipendenza economica e politica.

Marcello Novelli ha detto...

3) L'Italia non possiede niente di quello che serve per sviluppare il nucleare: il nostro paese non ha l'uranio, non ha gli strumenti per arricchirlo e non ha il know-how per costruire le centrali. Dovremmo comprare tutto dagli altri, impoverendo il nostro paese a vantaggio di qualcun'altro.
4) Il futuro e' altrove: primo fra tutto il risparmio energetico che potrebbe da solo pagare il 50% della nostra bolletta energetica. Poi le nuove tecnologie di produzione distribuita (eolico e solare) con l'idrogeno come accumulatore (pericoloso su una macchina ma non in una cisterna sotteranea).
L'uranio finisce come il petrolio: di uranio ce n'e' poco e il suo prezzo sta crescendo, cosa succedera' se tutti passeranno dal petrolio all'uranio? Le stime (Wikipedia) dicono che in tutto il mondo ci sono 4.2 milioni di tonnellate di ossido di uranio e che ne stiamo consumando 41 mila all'anno, quindi ai consumi attuali abbiamo al massimo 100 anni di uranio (se lo usiamo proprio tutto).
5) I rischi sono enormi: se calcoliamo il costo totale come il prezzo da pagare nel caso quell'evento si verifichi moltiplicato per la probabilita' che si verifichi, quale e' il costo totale se la probabilita' e molto bassa ma il prezzo e' infinito?

skelli ha detto...

Io sono contraria alle centrali nucleari.
Son d'accordo con i punti che ha spiegato Marcello e vorrei aggiungere che non si dovrebbe sottovalutare la produzione di rifiuti tossici dalle centrali: nasconderli sottoterra per millemila anni mi sembra come nascondere le briciole sotto il tappeto. Alla fine di tutto rimangono sempre li.
Poi il nucleare mi sembra un po' una soluzione di comodo che ridurrrebbe l'educazione sociale e delle nuove generazioni a vivere una vita ecologica altrettanto facilmente, ma con piccole azioni quotidiane che coinvolgono tutti (vedi riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata ecc...).
Io sono a favore allo sviluppo delle energie alternative (rinnovabili) e dell'aumento dell'efficienza dei nostri mezzi di trasporto e delle nostre abitazioni. Di sicuro questo coinvolgerebbe molto di più il singolo cittadino, senza soprusi o abusi di potere.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Un po' di precisazioni:

1) Una centrale nucleare non sara' obsoleta tra 15 anni. Molti paesi stanno tornando a costuire centrali.

2) L'Italia ha bisogno di avere una indipendenza energetica. Siamo l'unico paese del G8 senza energia nucleare e non abbiamo nessuna risorsa fossile significativa.
Il costo del combustibile incide poco sul costo dell'energia nucleare, enormi fluttuazioni del prezzo dell'uranio sarebbero mitigate.

3) L'Uranio finisce e' vero, ma le centrali durano 50 anni, costruirle adesso e' ampiamente nei termini.

4) Il risparmio energetico e' un opzione valida per le abitazioni, ma le industrie italiane sono da anni molto attente al risparmio energetico. Per essere competitivi in un mercato europeo con costi dell'energia superiori del 60% le aziende hanno ottimizzato i processi. Il privato viceversa non ragiona in termini aziendali, non puo' investire facilmente somme che ammortizzera' in decenni.
Il cambiamento dello stile di vita e' auspicabile, ma non automatico. Va incoraggiato e indirizzato con un giusto sistema di premi e punizioni.
La riduzione dei consumi nazionali del 50% e' impossibile, anzi i consumi continueranno a salire, almeno queste sono le previsioni.

5)Le fonti rinnovabili sono un'alternativa, ma richiedono investimenti superiori! Sia l'eolico che il solare richiedono anche spazio. Con questo non sto dicendo che un privato non dovrebbe montarsi il pannello solare sopra il tetto, ma e' ben diverso che coprire la sardegna di silicio.

6) Le conseguenze di un disastro nucleare sono notevoli, ma i rischi sono bassissimi (un miliardesimo/anno). In Europa sono gia' presenti 150 impianti nucleari. Scegliere di affrontare i rischi e' una scelta politica, ma dire che le conseguenze hanno un prezzo infinito e' scorretto matematicamente. Secondo ONU il piu' grande disastro nucleare della storia ha causato la meta' delle vittime da incidenti stradali in un anno in Italia. Non mi sembra che le automobili siano state bandite.

7) L'uomo modifica il pianeta in maniera considerevole. Il nucleare colpisce l'immaginario collettivo, ma ha impatti notevolmente inferiori all'impiego del petrolio o alla deforestazione.

Marcello Novelli ha detto...

Lo sai che una lampadina a fluorescenza consuma 1/4 di una a incandescenza?

Lo sai che grazie all'isolamento di puo' ottenere un risparmio del 60% sulla climatizzazione di un edificio?

Lo sai che la Francia fa parte dell'UE e come vende l'energia alle aziende francesi lo fa anche alle aziende italiane?

Lo sai che le centrali nucleari funzionano come le autostrade: sono costruiti con i soldi pubblici e i guadagni vanno nelle tasche dei privati?

Se sono cosi' convenienti perche' l'ENEL non se le costruisce da sola, ma chiede a Berlusconi di costruirle e di dargliele poi in gestione?

Dopo aver consumato tutto il petrolio, consumeremo tutto il metano e tutto l'uranio. Mio figlio e mio nipote cosa useranno?

Christian ha detto...

Avevo già espresso il mio parere sull'argomento, e lo confermo.
Non credo che il nucleare sia LA soluzione, credo sia una delle soluzioni/conseguenze da dover prendere in considerazione.
Concordo appieno che una maggiore attenzione di tutti alle innovazioni tecnologiche nel campo energetico potrebbe dare benefici in termini di "risparmio", ma occorre anche tener presente anche che il consumo energetico è costantemente in aumento.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Christian dice bene, il nucleare e' un'opzione che puo' coprire un 10% del fabisogno. Il risparmio energetico potrebbe fare altrettanto (nel migliore dei casi).

Mi dispiace che il terzo commento di Marcello vada fuori strada. Non per il tono saccente, ma perche' getta fumo nella discussione.
Rispondo si' a tutte le prime cinque domande. Ricordo che la Francia vende piu' cara l'energia in Italia e solo quando ne ha in surplus. L'ENEL le ha gia' comprate delle centrali nucleari in slovacchia (Grillo ne ha parlato).

L'ultima e' piu' interessante e arriva al nocciolo della questione.
Purtroppo la risposta e' scontata: non vogliamo cambiare il nostro tenore di vita neache per i nostri figli. Questa e' una guerra culturale su piano planetario che non si vincera' di certo nei prossimi 15 anni.

Marcello Novelli ha detto...

Perche' non si puo' cambiare il tenore di vita? E poi se il nucleare fa il 10%, il risparmio il 10%, chi fa il resto? Credo la cosa piu' importante oggi sia non ipotecare il futuro in nome di interessi a breve termine.

E poi, e' cosi' importante avere tanta energia a basso costo? Se togliamo le produzioni in cui l'energia e' parte del prodotto (come per le fonderie), i costi dell'energia influiscono in minima parte sul costo dei prodotti finiti, come questi costi non sono i piu' importanti tra quelli sostenuti dalle famiglie.

L'energia francesce costa tanto di giorno ed e' quasi gratis di notte (la usiamo per ripompare l'acqua nei bacini a monte delle centrali idroelettriche), non si potrebbe utilizzarla per generare idrogeno da stoccare in qualche cisterna sotterranea e utilizzare questo durante i picchi di richiesta?

Insomma non si potrebbe pensare a qualcosa di nuovo per una volta?

il grande lebowsky ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
il grande lebowsky ha detto...

800 metri di profondità per mettere le scorie? Ma è un abisso.
Come minimo lo faranno nel deserto. E come ce le portano? E chi lo guida il camion, il nipote di Marie Curie?
Ho letto che delle 400 e dispari centrali nucleari nel mondo nessuna manda fuori le sue scorie ma le stoccano in attesa di costruire un sito dove stoccarle. Sito che ancora non esiste. Vi risulta?

http://www.blogalileo.com/rubbia-il-nucleare-in-italia-non-risolverebbe-il-problema-dei-costi-energetici/

Parere di Rubbia. C’è un pezzo dove quasi mi cita. Che emozione…

Per la parcondicio ho cercato un parere di Scajola. Ma non l'ho trovato. Potete aiutarmi?

Alessandro Teruzzi ha detto...

E' tornato il grande Lebowsky. Il pezzo di Rubbia e' tratto da anno zero di qualche anno fa. http://www.youtube.com/watch?v=SALsYKE5wsU

Guardatelo tutto l'intervento di Rubbia e ditemi se poi e' cosi' contrario al nucleare.

Le centrali stoccano i rifiuti all'interno per 50 anni perche' i rifiuti prima di quel tempo non possono essere mossi facilmente.
Nei primi cinquant'anni le scorie diventano 1000 volte meno radioattive.
Non voglio passare per il palidino del nucleare, ma il petrolio sta recando al pianeta danni gravissimi, quasi letali, molto maggiori di quelli potenziamente possibili per via delle scorie nucleari.
La soluzione del problema energetico è difficile e passa gioco forza dall'impiego di diverse soluzioni. Il nucleare è un'opzione che si può scartare, ma è concreta e consolidata. Altre sono in via di sviluppo e non saranno industrializzata prima di decenni.

Anonimo ha detto...

Dall'intervento di Rubbia a me sembra (nota la diplomazia) che si capisca che non é contrario a priori. semplicemente lui non lo utilizzerebbe. Nello specifico non lo utilizzerebbe in Italia. A mia modestissima interpretazione, sia chiaro.

Dopo 50 anni diventano mille volte meno radioattive ma se poi le mettono a 800 metri di profondità (hai voglia a scavare) mi sa che rimangono letalmente radioattive.

Ma non hai risposto alla mia domanda. Ti risulta che ad oggi non si sappia ancora dove metterle e che i siti sono solo progetti e non é iniziato nemmeno un lavoro?

PS
Il grande lebowsky non va mai via. E' solo che spesso non ha niente da scrivere.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Nel post ho scritto:

"HLW sono stoccati direttamente all'interno dell'impianto per 40-50 anni, in questo periodo i rifiuti riducono di 1000 volte il loro potere radioattivo, pur restando molto pericoli e dannosi, successivamente vengono stoccati in maniera permanente sottoterra in depositi naturali a 800 metri di profondità, dove rimarranno radioattivi per migliaia di anni."

So che gli Stati Uniti hanno un sito nazionale (quello che cita Rubbia e non ritiene del tutto adeguato), la Francia invece li sotterra meno in profondita' (decine di metri) ma li ingabbia con cemento e piombo.

Io non dico che il nucleare e' la soluzione, ma l'alternativa proposta da Prodi a suo tempo (il carbone) e' un'opzione peggiore.

Certo possiamo cercare di risparmiare e continuare a comprare energia (anche nucleare) all'estero.

Se poi il messaggio e' noi italiani siamo troppo scarsi per fare una discarica figuriamoci il nucleare e' meglio che ci rassegnamo.

Anonimo ha detto...

Lo so cosa hai scritto. Infatti le domande che ti ho fatto non avevano le risposte già scritte nel post, sennò non te le avrei fatte.

A me risulta che Yucca mountain fosse solo un progetto. Se a te risulta diversamente dammi la fonte.

Idem per piacere dammi la fonte dei francesi che li mettono meno in profondita (sigh) ma li cementano e piombano. E soprattutto in che zona del mondo li mettono.

Io non sto esprimendo giudizi (al momento). Faccio solo domande per capire...

Alessandro Teruzzi ha detto...

Mi scuso se sono stato impreciso, questi link spero sia soddisfacenti:

http://www.world-nuclear.org/why/default.aspx?id=44&terms=nuclear+waste

http://www.world-nuclear.org/info/inf40.html

l'anonimo di prima e' "Il grande lebowsky" colpa mia nel copia incolla.

Marcello Novelli ha detto...

Al di la' del rischio scorie, non dimentichiamo che il nucleare e' una tecnologia vecchia che non ci da nessun vantaggio competitivo rispetto alle altri nazioni, anzi dovremmo comprare dall'estero sia l'uranio che la tecnologia.

La sfida del futuro la vince chi e' capace di innovare.

Io credo che il futuro stia nella generazione distribuita (solare e eolica innanzitutto).

Marcello Novelli ha detto...

Al di la' del rischio scorie, non dimentichiamo che il nucleare e' una tecnologia vecchia che non ci da nessun vantaggio competitivo rispetto alle altri nazioni, anzi dovremmo comprare dall'estero sia l'uranio che la tecnologia.

La sfida del futuro la vince chi e' capace di innovare.

Io credo che il futuro stia nella generazione distribuita (solare e eolica innanzitutto).

Christian ha detto...

avresti dato la stessa enfasi anche semplicemente scrivendo maiuscolo...non era necessario ripetere tutto :)

Alessandro Teruzzi ha detto...

Le fonti rinnovabili sono il futuro (speriamo). Il discorso e' complesso e merita un post apposito. Datemi un paio di settimane e parleremo anche di solare e eolico.

Anonimo ha detto...

Ahhh, così mi piaci. Preciso.

Bella la fonte. Mondo-Nucleare.

Adesso sono al lavoro e non posso mettermi a leggere attentamente. Appena riesco ti posto subito un commento.
Da una letta veloce mi sembra di capire che di siti nel mondo non ce ne sono.
Sono tutti progetti.
Quindi anche in Francia NON sanno ancora dove metterli.
Hanno segnalato qualche sito (per quelli a bassa intensità) ma le LOBBY ANTI NUCLEARE li hanno fatti cassare. Brutti. Cattivi.
Questo da una letta veloce veloce.
Visto che l'inglese lo mastico meno del calabrese é possibile che abbia fatto errori di interpretazione madornali.

ma appena lo leggo avrai mie notizie teruzzone culone che non sei altro. e col chiappone radioattivo.

Il grande lebowsky

Pietro ha detto...

non riesco a leggere tutti i commenti quindi scusate se dico la mia e qualcuno l'ha già evidenziato (Marcello e Skelli tra quelli che ho letto).

se la questione è : nucleare in Italia...
condivido in pieno il fatto che ciò:

1.toglierebbe linfa a comportamenti virtuosi (risparmio energetico, ricerca ed innovazione in sistemi di produzione più puliti e alternativi a nucleare\carbone, sistemi energetici delocalizzati con nuova concezione della produzione e distribuzione dell'energia....dove le metti le perdite sula rete comuni agli esempi citati?)

2.non ci farebbe cogliere l'occasione di saltare a piè pari il percorso degli altri paesi ed essere tra le prime economie a sviluppare su larga scala sistemi energetici alternativi (come per esempio stiamo facendo nel basso consumo per l'illuminazione a LED: www.youtube.com/watch?v=RTFideoOdnQ ) e consolidare queste nuove tecnologie a livello industriale...invece così si inseguirebbe con un bel distacco, praticamente incolmabile, la linea nucleare degli altri paesi...

3...aspetta, dimenticavo, stiamo parlando del nucleare in Italia...quando vedrò la prima macchina attraversare il ponte sullo stretto di Messina potrò credere che accenderemo una lampadina con l'energia di una centrale nucleare italiana e non che si tratti dell'ennesimo pozzo dove qualcuno si arricchirà con i denari pubblici in cambio di "fuffa"....:-)

Pietro ha detto...

...dimenticavo...mi piacerebbe che , se un giorno avrò dei nipoti..non pensino alla mia generazione come a quella che ha seguito i "vecchi al governo" e ha "regalato" ai posteri le scorie nucleari anzichè i pannelli solari....ha continuato ad usare l'acqua potabile per gli sciacquoni dei bagni,per lavare le macchine, etc anzichè rinnovare il sistema idrico in vista della penuria d'acqua ipotizzata per il nostro paese...ha approfittato come tutti del benessere occidentale per godersi la vita a discapito delle popolazioni residenti nei paesi in cui petrolio, uranio, coltran e altre materie prime vengono estratte...ma questa è utopia, e lo sappiamo bene tutti.

Pietro ha detto...

...ho leto qualche altro post :-)....esercizio mentale, faciamo sto conto: investimento per una centrale nucleare+costo dell'energie generata comprata dai singoli cittadini ed indutrie a miglia di km di distanza vs finanziamenti,incentivi, premi, etc per la produzione locale del proprio fabbisogno...tu coordinaci,troviamo tutti insieme i dati che servono...se stiamo parlando del 10% del fabbisogno che il nucleare coprirebbe nei prossimi 15 (acquistato all'estero)+50 (made in Italy) anni di utilizzo...forse troviamo il bilancio in pari e ci risparmiamo le scorie nucleari nei milenni:-) certo ENEL n on ci guadagnerebbe granchè...

Pietro ha detto...

...ancora uno poi basta:-) comprati il national geographic di settembre sul solare, così hai notizie aggiornate per il futurpost...se no ti faccio le fotocopie a colori e te le mando :-)

Marcello Novelli ha detto...

Pietro, scannerizza e distribuisci le fotocopie del National (non me ne vogliano e solo per la velocita' di diffusione).

Alessandro Teruzzi ha detto...

Se si comincia con la dietrologia mi sa che lontano non si va. Se insinuate che sarà tutto un magna-magna non si va lontano.
L'energia nucleare ha un prezzo inferiore al carbone ed al gas, soprattutto in Italia (dove il kW costa il 52% in più della media europea).

La paura delle scorie è legittima, ma nulla è gratis, date un occhio a questo articolo:

http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=coal-ash-is-more-radioactive-than-nuclear-waste

ne cito un pezzo:

"Over the past few decades, however, a series of studies has called these stereotypes into question. Among the surprising conclusions: the waste produced by coal plants is actually more radioactive than that generated by their nuclear counterparts. In fact, the fly ash emitted by a power plant—a by-product from burning coal for electricity—carries into the surrounding environment 100 times more radiation than a nuclear power plant producing the same amount of energy."

PS: La rivista compratela che fate ancora prima.

Alessandro Teruzzi ha detto...

un link che vi dovevo dal commento di prima:

http://www.idea-informatica.it/legginews.asp?id=68

Christian ha detto...

uhmm fingo di non aver letto la parte sul NatGeo di settembre :)

Diego ha detto...

Due parole sul nucleare, argomento appassionante! Non sono uno scientifico, quindi non discuto i dati tecnici, ma mi interessano le idee e i principi.
Il nucleare, tutti d'accordo, soddisferà un 10% del fabbisogno nazionale iniziando fra 3 anni per una durata di 50 anni a centrale. E il restante 90%? Dovremo sempre sbattere la testa contro il muro o inventarci un modo per ricavare energia dalle scorregge...
Il nucleare è una delle alternative al carbone, ma non risolve il problema della dipendenza da materie prime "finite" e non infinite. Come dice Marcello: quando finisce l'uranio che si fa?
Il risparmio energetico non significa solo spegnere la luce di casa quando non serve. Significa molto più in generale ripensare stili di vita ed economie nazionali. Significa che le industrie potrebbero non essere la nostra priorità e che proprio perchè siamo indietro rispetto agli altri paesi europei potremmo pensare a strade alternative e fregare tutti in contropiede, ad esempio sfruttando il solare e l'eolico in modo estensivo ed intensivo, investire nella ricerca sulle fonti energetiche rinnovabili e smetterla di sognare un paese industriale ma fare dell'Italia un paese che vive di agricoltura, pesca, caccia e turismo, che investa sulle proprie persone e non sulle macchine e via dicendo.
Se invece dobbiamo sempre inseguire qualcun altro e cercare di essere come quelli che ci stanno intorno ma dovendo recuperare centinaia d'anni di ritardi, allora facciamo il nucleare e buonanotte.
Ultima considerazione: le scorie nucleari sepolte sottoterra e dimenticate non sono una soluzione responsabile, e le statistiche dell'ONU mi fanno ridere. Che cazzo se ne fa di una statistica una famiglia a cui nasce un figlio leucemico perchè una certa falda acquifera è stata contaminata in modo assolutamente oscuro? Facciamo gli scienziati e poi tutto quello che sappiamo fare è nascondere la monnezza sottoterra solo perchè lì non si vede?

Pietro ha detto...

invitando Christian ad approfondire la conoscenza di una delle riviste più interessanti per sviluppo della conoscenza, approfondimento della vita sul pianeta e delle società umane, senza parlare della voglia di viaggiare che trasmette e la bellezza delle foto...ecco un po' di nr(sappiamo che piacciono tanto a te Ale ;) ...poi lunedì, a chi non l'avrà comprata (ripeto, vale la pena vedersi tutto questo e altri numeri della rivista) manderò le scansione tramite il Teruzzi:

secondo le fonti citate dal NG la produzione MONDIALE 2006 è stata pari a : 19,015 TERAWATT-HOURS di cui:

81.51% energie non rinnovabili
16.41% idroelettrico
0.68% eolico
0.02% SOLARE (di cui più del 50% prodotto nella sola GErmania che da sola, per cultura e scelta politica, produce più del resto del mondo messo insieme...)
1.37% altre rinnovabili

secondo ECOFYS (citato nella rivista) le potenzialità delle fonti di energia rinnovabili nel mondo, potrebbero essere:

111,389 TWh per l'eolico (pari a 5,9 volte l'energia prodotta al mondo nel 2006 !!!)
105,287 idorelettrico e azione delle maree (5,5 volte)
745834 solare fotovoltaico+concentrazione dei raggi (39 volte e rotti !!!!!!!)

probabilmente sono dati ottimistici e asintotici e che ipotizzano una ventola e un pannello ogni dove...ma certo si parla di coprire 50 volte la produzione fatta nel 2006, accontentiamoci quindi di un 4% (raddoppiando la capacità produttiva del 2006) al momento c'è bisogno di incentivi governativi, scelte politiche e culturali...ma vuoi mettere rispeto a tanti soldi analoghi investiti per creare scorie e rischi nucleari?? :-)

Pietro ha detto...

...senza trascurare il fatto che, se invece di inseguire il PIL iniziassimo a cambiare i criteri di giudizio di una società "evoluta"...e "l'Umanista" del blog ci fa intravedere la strada...unito a quanto già da più voci detto rispetto ad un cambiamento delle priorità e degli stili di vita...che senso avrebbe il NUCLEARE OGGI? sicuramente quello di togliere ogni possibilità allo sviluppo della civiltà umana nella direzione auspicata da Diego, MArcello, Skelli, etc...W il FIL ....FELICITA' INTERNA LORDA di un Paese!!!

Marcello Novelli ha detto...

Consiglio questa lettura:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/06-settembre-2009/energie-rinnovabili-falsi-miti.shtml