lunedì 6 luglio 2009

La palude

In Italia la giustizia è in una situazione disperata: per recuperare un credito si impiegano in media 1400 giorni (quasi 4 anni!), questa prestazione simile a quella del Guatemala non è nemmeno paragonabile ai 75 giorni lavorativi offerti dallo stato francese; sul piano penale la situazione non è migliore, negli ultimi dieci anni l'80% dei crimini rimane a carico d'ignoti (cioè non si arresta nessuno), con punte del 90% per i furti e la percentuale dei condannati e degli effettivi incarcerati è quattro volte inferiore.

La situazione della giustizia ha ripercussioni sulla nostra vita di tutti i giorni: "Dal rapporto Doing Business della Banca Mondiale risulta che siamo al 156° posto su 178° in quanto a capacità di tutelare i diritti (Enforcing Contract)", le aziende scaricano in parte il costo sul prodotto finito (consumatori) ed in parte con una politica della riduzione dei costi, vale a dire stipendi (lavoratori). Quanti di voi appartengono ad entrambe le categorie? Tanto per capirci al 155° posto c'è la Repubblica del Congo.

Il senso di insicurezza strisciante creato da questa situazione della giustizia penale si tramuta in un travaso di xenofobia ed al ricorso a metodi medioevali e di dubbia efficacia come le ronde cittadine.

La buona notizia è che difficilmente le cose peggioreranno, anche se la legge sulle intercettazioni sembra non promettere nulla di buono, anzi le cose potrebbero andare molto meglio con piccoli interventi mirati e moderati investimenti.

Gran parte degli imputati è processata come incensurato soltanto perché non esiste un database unitario nazionale (a tutto il 2008), sembra incredibile, ma è così. Esiste un database delle forze dell'ordine, ma si limita agli arresti e non alla fedina penale, che tuttora persiste solo su scala locale. Ciò significa che un giudice non considererà un pluriarrestato come un pregiudicato, in quanto vige il principio di presunzione d'innocenza (l'essere arrestati 100 volte non implica il fatto di essere colpevoli). Esemplare è il caso di una zingarella di 12 anni arrestata 124 volte. Le sue impronte corrispondevano a 40 nomi diversi.

Pochissime procure hanno un archivio elettronico degl'atti processuali. In un paese abituato ai maxiprocessi da milioni di pagine, lo strumento sarebbe utilissimo. Una copia cartacea richiederebbe mediamente 6 mesi di lavoro per una persona, con la comprensibile probabilità dell'errore umano, senza contare l'inquinamento prodotto e i costi aggiuntivi. Tutti incovenienti che la copia elettronica non ha. Inoltre l'avvocato della difesa avrebbe la possibilità di consultare gli atti con la funzione "cerca". Un enorme passo verso una effettiva parità tra accusa e difesa.

Qualcuno adesso dirà che abbiamo pochi giudici. Falso, non si discostano dalla media europea.
Beh... ma di certo siamo più litigiosi. Vero, meno dell'Austria però, ma quasi il doppio della Germania.
Il vero problema non risiede nel temperamento focoso, ma nella assoluta convenienza da parte dell'avvocato ad intentar causa. Non esiste nessun meccanismo, se non la buona coscienza del legale, che sfavorisca la proliferazione dei processi. Anche nel penale il ricorso in appello è quasi automatico, mentre in Inghilterra è fortemente scoraggiato dalla norma che somma l'eventuale pena dell'appello a quella di primo grado. Il risultato è che solo il 4-5% dei condannati ricorre in appello.

La verità è che la situazione non è irreversibile, anzi ci sono enormi possibilità di miglioramento ed in questo senso devono lavorare sia i giudici sia i politici.

Occorre ricordare però le parole del giudice torinese Bruno Tinti:"La giustizia italiana è programmata per non funzionare, perché la nostra classe politica non intende sottoporsi al controllo della legalità, per farlo ha creato leggi che la favoriscono. Se si tratta di un obiettivo studiato a tavolino non lo so, il risultato però è che l'impunità che la classe politica ha guadagnato per se stessa, adesso si estende a tutti i cittadini".

Certo, sarà il solito giudice comunista!

Le frasi virgolettate e molte altre notizie provengono da "La Palude" di Massimo Martinelli Edizioni Gremese 18,00 Euro. Le altre fonti sono il sito dell'istat http://giustiziaincifre.istat.it/ e http://www.doingbusiness.org/

12 commenti:

Alessandro Teruzzi ha detto...

Giusto di oggi questa notizia.

http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_07/ottantenne_cancello_e1b45d88-6abb-11de-a24c-00144f02aabc.shtml

Alessandro Teruzzi ha detto...

Vedo che l'argomento non riscalda gli animi. Peccato.

Anonimo ha detto...

C'e' chi dice che i giudici dovrebbero lavorare di piu'(proposta di tornelli nei tribunali di Brunetta)
C'e' chi risponde che gli uffici sono pochi e non hanno un posto dove lavorare avvolte manca materiale di cancelleria.
IO dico solo che:
Un giorno,circa 10 anni fa'sono andato in tribunale (MILANO) con il mio avvocato (per una causa civile che mi riguardava in parte)quando siamo stati fermati da una persona che ci ha chiesto informazioni (dove si trovava l'ufficio ... a che piano e come raggiungerlo)
Premetto per chi non lo sapesse che il tribunale di Mlano e' un vero labirinto.
quella persona era un giudice di milano abbastanza conosciuto (almeno dal mio avvocato che esercita da 40 anni in citta').

Con questo non voglio dire che i giudici,magistrati ecc. non lavorano abbastanza . ma sicuramente potrebbero fare di piu' e noi potremmo fare sicuramente meno cause visto che siamo uno dei paesi piu' litigiosi.

Per quanto mi riguarda , i luoghi che devo girare per lavoro , uffici ,magazzini , laboratori , fornitori li conosco cme le mie tasche , forse sono un caso strano o forse il caso strano l'ho incontrato un giorno in tribunale.

ps: non sopporto Brunetta

Rolly

Marcello Novelli ha detto...

Auguri Skelly!

Christian ha detto...

uh! auguri perchè ?

Anonimo ha detto...

mi unisco agli aurugi

carlo

Anonimo ha detto...

ovviamente
volevo scrivere AUGURI
ma come anonimo non si può cancellare!

Carlo

Alessandro Teruzzi ha detto...

Io gli auguri li ho gia' fatti ieri.

By the way della giustizia non ve ne frega una minchia o mi sbaglio?

Pietro ha detto...

forse l'argomento è troppo ampio..e "la palude" ha effetto anche su di noi..ti confermo che è interessante (oltre a girare i tuoi post sulla mia bacheca facebook, anch'io ho pubblicato un paio di notizie a sostegno delle poche azioni degne di un paese civile) ma lo stimola porta a tapparsi il naso, chiudere gli occhi e proseguire....troppi gli esempi da una parte di "malagiustizia" e dall'altra di magistrati e forze dell'ordine lasciati a guardia del fortino senza soldi per fotocopie e benzina...avanti solo con la buona volontà dei singoli...tu dici difficilmente si può andare peggio..perchè ...dal 156° al 178° ci sono altre belle 22 posizioni da scendere....e li si potrà iniziare a scavare!
Però ti faccio sicuramente i complimenti per il post con dovizia di citazione delle fonti (in Italia neanche i giornali-avete mai visto citare l'agenzia da cui è presa una fotografia?- o le rubriche tv hanno questa cura (scontata in altri sistemi di informazione) su dati e informazioni fornite...continua a stimolare...e raccogli i frutti più o meno abbondanti delle tue proposte di discussione :-)

Pina ha detto...

Finalmente ho trovato i servizi di cui ti parlavo. Uno è di Exit (http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=ILARIA_DAMICO_-_Exit_15&id=2377), l'altro di Report (http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-eca10545-597b-4271-a875-9ae7fa694a77.html)... e questa l'intervista a Bruno Tinti di RaiNews24 in occasione dell'uscita del suo libro 'Toghe rotte' (http://www.youtube.com/watch?v=fZ1Ymp7ZwQ4&feature=related)... così, qualcosa da vedere per continuare a deprimersi. Enjoy them.

Anonimo ha detto...

Minchia che tristezza!

Anonimo ha detto...

Minchia che tristezza!

Fabio