venerdì 22 agosto 2008

Guerra fredda



Lo so che non e' un argomento troppo estivo, ma dopo quello che e' successo in Ossezia, qualcuno e tornato a domandarsi se dovremo in futuro affrontare un'altra guerra fredda. Il "Corriere della Sera" ha dedicato i suoi ultimi quattro editoriali a Russia e Stati Uniti.

Difficile farsi un opinione al riguardo, io ci sto pensando ancora su. Se avete qualche spunto, opinione o fonte interessante da propormi siete i benvenuti.

5 commenti:

Marcello Novelli ha detto...

Mah, secondo me e' solo una delle tante guerriciole per il petrolio.

Tieni presente che la Russia, che oggi e' il primo produttore di petrolio al mondo con 10 milioni di barili al giorno di cui poco piu' del 75% viene esportato, dichiara riserve di greggio per 60 miliardi di barili, la Georgia ha poca roba, ma il vicino e piccolo Azerbaijan ne vanta 7 miliardi e mezzo. Il problema e' che dal Azerbaijan bisogna portarlo fuori, diciamo sulle coste del Mar Nero, e per far questo la strada migliore e' passare dalla Georgia.

Va' detto che all'attuale livello di produzione la Russia ha petrolio ancora per 16 anni, ma visto che i consumi interni crescono e che qualcuno dice che le sue stime sulle riserve siano un po' gonfiate, Putin e compagnia stanno solo mettendo al sicuro gli anni della pensione.

Marcello Novelli ha detto...

Dimenticavo, tutti i dati sono tratti dal "World Oil and Gas Review 2008" redatto dall'ENI (e non da qualche sito dei soliti catastrofisti).

Inoltre va detto che l'anno scorso e' stato trovato il petrolio al largo della Mauritania in cui c'e' stato un colpo di stato nei primi giorni di agosto dopo 20 anni di democrazia.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Che fosse una guerra per il controllo dell'energia e' abbastanza palese, quello che mi ha sorpreso sono stati i modi assimilabili ad un regime dittatoriale, che non deve giustificare in nessun modo all'opinione pubblica il suo operato. Anche il completo disinteresse alle proteste internazionali mi inquieta.

L'Europa che dovrebbe giocare un ruolo nel riequilibrio dei poteri e' imbelle e non riescie neanche ad esercitare un fascino culturale nei confronti del gigante sovietico (pardon russo).

Mi pare che nonostante la moneta unica e la differente coesione tra i popoli europei, come vent'anni fa non siamo in grado di contare in queste situazioni.

Marcello Novelli ha detto...

Devo dire che io ho sperato, visto come si e' mosso il presidente francesce che e' anche presidente di turno dell'UE (questa del presidente di turno e' proprio una stronzata, chissa' chi l'ha inventata), che una volta tanto l'Europa contasse qualcosa, d'altronde e' vero che loro hanno il petrolio e il gas, ma noi abbiamo i soldi per comprarlo. Invece i Russi ci hanno fatto una pernacchia, hanno detto "va bene" e poi hanno fatto quel cazzo che volevano.

Hai ragione, la cosa che sorprende e' come hanno agito sicuri che non sarebbero stati puniti e che non avrebbero avuto ripercussioni. Questo mi fa pensare che anche la leadership americana non gode di ottima salute.

Christian ha detto...

rieccome dopo le ferie! Io, al contrario, non sono sorpreso della reazione dei Russi alla "pressione" UE. Come possiamo pretendere che un'istituzione creata con il solo fine di abbattere i dazzi di esportazione nel vecchio continente abbia uno spessore politico superiore a zero? E' come se l'A.D. di un centro commerciale (presidente UE) intimasse al Presidente della Total (la Russia) di non perforare! Secondo voi in Total si caleberrero i calzoni dalla paura? Idem la Russia davanti alla UE!