sabato 13 febbraio 2010

Polveri Sottili


Da 1 Febbraio 2010 era la data indicativa dell'entrata in vigore dei nuovi limiti sulle polveri sottili. 
Nelle direttive europee 1999/30/EC e 96/62/EC, la Commissione Europea ha fissato i limiti per la concentrazione delle PM10 nell'aria:
Fase 1
Fase 2 termine indicativo

Valore massimo per la media annuale40 µg/m³20 µg/m³
Valore massimo giornaliero (24-ore)
Numero massimo di superamenti consentiti in un anno.
50 µg/m³
35
50 µg/m³
7


I milanesi saranno felici di sapere che nel 2010 tre giorni su quattro i PM10 sono stati sopra il limite di 50 µg/m³ anche considerando la vecchia norma, ma se vogliamo utilizzare i nuovi parametri la situazione milanesi diventa uno spettacolare e purtroppo tragico fallimento. Sono rincuorato dal fatto che il vice sindaco tranquillizzi la cittadinanza dicendo che non esiste nessuna emergenza. L'idea di questo post è solo quella di darvi qualche informazione sulle polveri sottili, spero la lettura vi sia gradita (soprattutto ai milanesi). Le informazioni vengono dritte dritte (con un bel copia e incolla) da wikipedia.

Si utilizza un identificativo formale delle dimensioni, il Particulate Matter, abbreviato in PM, seguito dal diametro aerodinamico massimo delle particelle.
Ad esempio si parla di 
PM10 per tutte le particelle con diametro inferiore a 10 µm, pertanto il PM2,5 è un sottoinsieme del PM10, che a sua volta è un sottoinsieme del particolato grossolano ecc.

In particolare:
  • Particolato grossolano – particolato sedimentabile di dimensioni superiori ai 10 µm, non in grado di penetrare nel tratto respiratorio superando la laringe, se non in piccola parte.
  • PM10 – particolato formato da particelle inferiori a 10 micron (µm) (cioè inferiori a un centesimo di millimetro), è una polvere inalabile, ovvero in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso e laringe). Le particelle fra circa 5 e 2,5 µm si depositano prima dei bronchioli.
  • PM2,5 – particolato fine con diametro inferiore a 2,5 µm (un quarto di centesimo di millimetro), è una polvere toracica, cioè in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione dalla bocca.
Per dimensioni ancora inferiori (particolato ultrafine, UFP o UP) si parla di polvere respirabile, cioè in grado di penetrare profondamente nei polmoni fino agli alveoli; vi sono discordanze tra le fonti per quanto riguarda la loro definizione, per quanto sia più comune e accettata la definizione di UFP come PM0,1 piuttosto che come PM1 (di cui comunque sono un sottoinsieme):
  • PM1, con diametro inferiore a 1 µm
  • PM0,1, con diametro inferiore a 0,1 µm 
  • nanopolveri, con diametro dell'ordine di grandezza dei nanometri (un nanometro sarebbe PM 0,001).

Il particolato ha effetti diversi sulla salute umana ed animale a seconda dell'origine (naturale, antropica ecc.) e delle dimensioni delle polveri. In taluni casi (si pensi all'aerosol marino), l'effetto può addirittura essere benefico.
Tra i disturbi attribuiti al particolato fine e ultrafine (PM10 e soprattutto PM2,5) vi sono patologie acute e croniche a carico dell'apparato respiratorio (asmabronchitienfisemaallergia,tumori) e cardio-circolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci nei soggetti predisposti).
Il meccanismo dettagliato con cui il particolato interferisce con gli organismi non è ancora chiarito completamente: è noto che al diminuire delle dimensioni la possibilità di interazione biologica aumenta, in quanto le più piccole particelle possono raggiungere laringe, trachea, polmoni e alveoli, e qui rilasciare parte delle sostanze inquinanti che trasporta (ad esempio idrocarburi policiclici aromaticiSOx e NOx).
Le cosiddette nanopolveri arriverebbero addirittura a penetrare nelle cellule, rilasciando direttamente le sostanze trasportate, con evidente maggior pericolo. Secondo alcuni esse sarebbero pertanto responsabili di patologie specifiche (studiate nell'ambito della nanotossicologia), ma finora gli studi (oggi ancora ad uno stadio iniziale, e legati non solo allo studio delle polveri disperse in aerosol ma in generale alle nanotecnologie) non hanno portato ad alcuna prova epidemiologica definitiva. Secondo lo SCENHIR attualmente "gli studi epidemiologici riguardo l'inquinamento atmosferico non forniscono evidenze che le nanoparticelle siano più dannose di particolato di maggiori dimensioni".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma per curiosità
come è messa l'aria di Londra?

ciao Carlo

Marcello Novelli ha detto...

Minimizzare sugli effetti nocivi dell'inquinamento e' un errore che pagheremo caro.

Inoltre, caro Carlo, l'inquinamento fa male in senso assoluto e non in senso relativo: non vale il principio "mal comune mezzo gaudio".

Alessandro Teruzzi ha detto...

Londra e' messa meglio, per fortuna e per merito.
Per fortuna: e' molto ventosa e ahime' piovosa.

Per merito: c'e' molto verde (50% della sua superficie), meno macchine (congestion charge e trasporto pubblico capillare).

Il risultato e' che la maggior parte delle zone di Londra rispettera' la nuova direttiva europea, cioe' meno di 7 giorni sopra il limite all'anno.

Questo significa che se si opera con criterio e lungimiranza i risultati arrivano.

Anonimo ha detto...

no no lo so binissimo
la mia era solo un curiosità
mi ricordo il colore del tamigi temevo solo che l'aria fosse altrettanto "azzurra".

carlo