martedì 8 luglio 2008

Se non ora, quando?

Che cosa vuol dire per voi essere forte?

Non ho mai associato la forza alla mascolinità e tanto meno al machismo. Entrambe le cose assomigliano troppo all'autoritarismo e puzzano se non di fascismo almeno di prepotenza becera.

Ho sempre pensato che la forza fosse sinonimo di equilibrio e di stabilità. Una persona forte è capace di subire duri colpi senza mai intaccare il suo modo d'essere. Pensavo che il modo migliore di raggiungere questo scopo fosse quello di rendersi poliedrico, di avere molti interessi, molte conoscenze e molti affetti, ma nel contempo non dipendere in modo indispensabile da nessuno. Nemmeno dalle persone più care. Naturalmente questa ultimo aspetto l'ho sviluppato in maniera inconscia, anche aiutato dal fatto di aver vissuto una vita a compartimenti stagni per diversi anni. E' dura stare con una persona che vive a trecento chilometri e vederla solo una volta alla settimana, quando va bene. Per non soffrire si sviluppano delle autodifese, la mia era quella di staccare in un certo senso la spina e di allontanarmi per il tempo che non avrei avuto modo di stare con lei. Alla lunga questo atteggiamento mi ha inaridito e mi ha reso sempre meno legato alle persone, e per questo motivo che sono potuto partire con tanta facilità ed è anche per questo che non torno molto spesso. Intendiamoci, non è che io non voglia bene ai miei cari, anzi la lontananza ha forse intensificato alcuni rapporti (almeno da parte mia).

Ho visto persone dallo straordinario coraggio e capaci di affrontare situazioni di emergenza con uno stoicismo invidiabile, trovarsi spaesati per delle situazioni all'apparenza di poco conto. La realtà è che ognuno ha le proprie paure e i propri ostacoli da superare. Nessuno escluso, il primo passo è individuare i propri "demoni". Alla luce di questa considerazione non posso che mutare la mia idea di forza. Ma, come?

Un libro di Primo Levi dal titolo "Se non ora, quando?" racconta di un gruppo di partigiani ebrei che combattono l'esercito nazista sul confine tra Polonia e Russia. Il libro parla di queste persone miti e non violente che in un momento di particolare necessità trasformano il loro modo d'essere, fino a fare quello che a loro gli è meno congeniale.

Il titolo è coraggioso e battagliero. Adesso definisco una persona forte, se in un momento di massima urgenza o di pericolo vince le sue paure e snatura se stessa fino a fare quello che ritiene giusto per se e per le persone che le stanno vicino.

D'ora in poi cercherò di comportarmi sempre in questo modo, anche se questo potrà portarmi qualche dolore, mi farà sentire vulnerabile o se mi procurerà qualche notte insonne. Sono rischi che bisogna correre, se sarò titubante non mi resterà che chiedermi: "Se non ora, quando?"


4 commenti:

Marcello Novelli ha detto...

Back to the basics

Qui mi sembra si stia facendo filosofia e dato che il mondo e' governato da leggi fisiche e non dalla filosofia, facciamo un passo indietro. Caro Beppe, la Forza e' Massa per Accelerazione e tu lo sai bene.

La massa e' una grandezza statica e' l'essere per eccellenza. Quindi essere forte e' innanzitutto essere grande, avere massa, e dato che di forza morale stiamo parlando la massa dev'essere anch'essa morale. Amicizie, amori, valori, qualita', conoscenze, esperienze, libri letti, tutto concorre a formare questa massa.

Ma la massa da sola non basta perche' se no stiamo parlando di inerzia, e l'inerzia anche se viene chiamata forza, forza non e'. La massa va moltiplicata per l'accelerazione che e' l'essenza stessa del cambiamento, derivata della derivata. Cambiare quindi, essere diversi, ed e' chiaro che piu' la massa e grande e piu' e' difficile spostarla.

Ah, dimenticavo, ovviamente anche la direzione del cambiamento e' importante, perche' se no abbiamo una forza negativa, una frenata anziche' una accelerazione, e non e' questo quello che vogliamo.

Ed e' inutile dirtelo, il positivo e il negativo dipendeno dal sistema di riferimento impostato, da come vengono disegnati gli assi cartesiani, da dove si decide che sta il meglio e dove sta il peggio. Il sistema di riferimento e' ovviamente la base di ogni cosa, senza la quale niente si puo' misurare e, a dirti la verita', anche capire il nesso della discussione, risulta un po' difficile.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Vediamo se ho capito:

La mia massa e' costante, diminuisce quella fisica (se pur di poco) ed aumenta quella morale.

L'accelerazione in modulo e' consistente (per il segno vedi dopo).

La direzione e' positiva. Semplicemente perche' mi muovo nella stessa direzione in cui voglio andare.

sara ha detto...

??? sarà il messicano, ma mi sa che vi siete fumati qualcosa di forte... :) (non so come si usa in Inghilterra, ma qua le canne si passano)

Alessandro Teruzzi ha detto...

Effettivamente la metafora suona un po' complicata. Ma ribadisco la domanda. Cosa vuol dire essere una persona forte?

Commento a margine:

Grande il video di Giuseppe vero?
Se vi interessa il film si intitola "Per amore solo per amore". Guardatelo ne vale la pena.