martedì 4 agosto 2009

Appunti di viaggio


Sono appena tornato da Berlino e voglio condividere con voi i miei appunti di viaggio, saranno confusi e sfilacciati, ma so che molti di voi hanno visitato la città e questa mi sembra una buona occasione per scambiarci le impressioni.

Ho notato che molti bagni hanno i contatori dell'acqua a vista e voi sapete quanto mi piacciono i numeri. Eccovi il resoconto: per una doccia consumo circa 17 litri di acqua calda e 18 di fredda, mentre un mio stronzo richiede ben 8 litri di acqua potabile per raggiungere il "mare".

Ho avuto la sensazione di visitare una città enorme, gli spazi sono sempre ampi e nonostante la presenza di molte persone, non si ha mai l'impressione di essere nella folla. Anche l'ingresso in metropolitana è senza tornelli, largo e diretto ai binari. Un leggero odore di officina meccanica permeava tutta la banchina.

La birra costa poco di più dell'acqua minerale (3 euro contro i 2,80 spesi per una bottiglia da 0,3 litri di acqua naturale!), insomma per venti centesimi voi cosa avreste fatto? La pubblicità delle sigarette è legale e a quanto pare lo è anche la prostituzione. Infatti, passeggiando in Oranienburgerstrasse si incontrano diverse signorine avvenenti e vestite come delle ragazze immagine, poi guardandole meglio si nota, prima l'assenza di un locale notturno nelle immediate vicinanze e poi la mancanza anche dei volantini pubblicitari. Sono vestite quasi tutte allo stesso modo: stivale con zeppa, corpetto strizza-tette (ma lo slacceranno ogni volta?) e minigonna minimalista. Punte di eccellenza e dedizione al lavoro non sono mancate (un'eccentrica peripatetica sfoggiava guepierre e capelli colorati), ma abbiamo anche incontrato della sciatteria che non ci saremmo aspettati da delle mignotte (le ballerine con le calze a rete sono veramente inguardabili). Per il prezzo non vi so dire, se vi interessa la prossima volta chiedo.

I ristoranti hanno prezzi ragionevoli e la qualità del cibo è buona anche se il menù offerto è piuttosto pesante ed il caldo di questi giorni non ci ha aiutato a digerirlo.

All'aeroporto ci si arriva in treno spendendo 2,80 euro ed impiegandoci meno di 30 minuti. Un abbonamento da 20 euro ti permette l'accesso a una trentina di musei in tutta la città per tre giorni. Alcuni musei famosi sono comunque esclusi come quello del Check Point Charlie (12,5 euro), quello di Storia (5 euro ne vale la pena) e il Martin Gropius Bau Museum (15 euro). La gente è cordiale e si fa capire, anche se ad una domanda in inglese rispondono puntualmente in tedesco. Io sono sopravvissuto senza conoscere nemmeno una parola.

Adesso ditemi la vostra.

18 commenti:

Alessandro Teruzzi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Alessandro Teruzzi ha detto...

Diamo il benvenuto ad un altro lettore fisso. E che lettore! Anzi lettrice.

Sono contento di incontrarla almeno qua, perche' nella vita reale sembra troppo occupata per trovare un minuto per noi. Sigh.

Christian ha detto...

chi ?

Alessandro Teruzzi ha detto...

Valeria B.

Ma tu non la conosci mio caro.

skelli ha detto...

Avevo già visto Berlino alloggiando a ovest, ma confermo la mia opinione.
E' una città "gigantesca". Per attraversare la strada il più delle volte devi aspettare 2 semafori verdi. Gli edifici e gli spazi sono davvero enormi e vasti, tanto da farti sentire Lillipuziano.
La parte est, quella meno commerciale e a mio parere più vissuta, è quella che preferisco: si trovano palazzi sette-ottocenteschi ristrutturati affiancati da nuovi sobri edifici high-tech.
La storia della città non è molto lunga, ma se ne sente l'intensità in ogni angolo.
Quello che mi affascina di Berlino è la capacità che ha avuto di ricostruirsi dopo i bombardamenti del '45 che l'hanno dilaniata inverosimilmente e il risvolto che la sua storia piuttosto travagliata ha dato ai suoi abitanti; le persone rispecchiano esattamente il carattere della città: amichevole, accessibile (economicamente e fisicamente), "easy going", forte e sensibile (vedi per esempio la raccolta del vetro in strada ricompensata), varia e creativa...completa.
Io, se non fosse per il tedesco, ci andrei a vivere.
;P

skelli ha detto...

P.S. Gran bella foto! ;)

Marcello Novelli ha detto...

La cosa che mi lascia sempre stupito dei tuoi appunti di viaggio e' la profondita' a cui si spingono: mignotte, prezzo e qualita' dei ristoranti, prezzo dei trasporti, prezzo dei musei.

Se per caso ti spingi in profondita' dicendo: "ho avuto la sensazione di visitare una città enorme", riporti il tuo lettore alla dura praticita' del tuo resoconto: "l'ingresso in metropolitana è senza tornelli".

Sbaglio o stai parlando della citta' simbolo della Guerra Fredda? La citta' che fino a venti anni fa viveva divisa da un muro?

Meno male che c'e' Skelli che ci parla di architettura e urbanistica, gente, vita sociale e storia. Meno male.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Come ho detto nel preambolo, gli appunti (in quanto tali) sono scollegati e privi di continuita'.

Ho semplicemente riportato quello che mi ha colpito. A voi possono sembrare banali, ma questi dettagli nascondo un modo di vedere la vita degno di nota.
Il fatto di avere una metropolitana senza tornelli implica un rapporto con la clientela diverso, la comodita' dell'utente e' piu' importante di porre un ulteriore barriera al viaggiatore "portoghese".
L'odore di officina meccanica mi ha ricordato l'infanzia e la Milano operosa fatta dalla generazione di mio Padre.

Il prezzo dei ristorante, musei e mezzi pubblici e' indicativo del tipo di vita sociale che si respira in citta'.

La pubblicita' delle sigarette mi stupisce, perche' vivo in un paese che vende le sigarette a 7 sterline al pacchetto, invece e' inutile sottolineare l'implicazione dell'avere il contatore dell'acqua a vista.

Anche le mignotte, a modo loro, descrivono la citta' come lo fanno i palazzi e l'architettura.

Poi in fondo il blog e' bello per questo, quello che e' importante per me non le ho per qualcun'altro.

Meno male che c'e' Skelli che colma le mie lacune.

Un'ultima cosa: il fatto che i tedeschi capiscano l'inglese, ma preferiscono non parlarlo e' dimostrazione di una timidezza intrinseca delle persone abituate a fare le cose bene e che si trovano a disagio a commettere errori.

skelli ha detto...

Penso di aver colto il "Genius Loci" di Berlino semplicemente perchè è davvero evidente!
Un giorno mi piacerebbe poter curiosare in qualche casa, capire com'è la cultura dell'abitare dei berlinesi; spesso risulta essere la prova del nove.
Vedi lo standard abitativo (e il gusto) molto basso dei britannici.

Anonimo ha detto...

non posso esimermi dal chiedere a Skelli come faccia a vevere nello "standar abitativo" del teruzzone :))))))

P.S. ma i piatti li lava ancora nella vasca da bagno? :)D)D)

carlo

Alessandro Teruzzi ha detto...

Non abbiamo la vasca da bagno mio caro. Io sono un po' migliorato, ma Skelli e' un bel martellino. Mi riprende su tutto, anche se con gentilezza a dire il vero.

skelli ha detto...

Se facessi qualcosa di più non ti riprenderei proprio su tutto.
:P

e poi non ti riprendo, abbiamo solo ritmi e abitudini diverse.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Insomma in altre parole:

- non faccio un minchia
- sono fuori fase
- manco mi riprendi

Uhm... mi sa che la situazione mi sta sfuggendo di mano.

Per tornare al post. Marcello a Berlino ci sei stato anche tu. Dicci che ne pensi.

Aspetto anche il commento di Boh.

skelli ha detto...

- ti "culli" sul fatto che ho più tempo libero
- io sono diversa da te
- spesso vorrei condividere le attività domestiche con te.

Uomo e donna viaggiano su onde diverse. Ma non vorrei essere troppo off topic qui.

Marcello Novelli ha detto...

A Berlino ci sono stato due volte, nel Febbraio del 1995 e nell'Agosto del 2003.

Credo che la cosa piu' affascinante di Berlino e' che sia una citta' che e' stata praticamente riscostruita e ridisegnata 2 volte in 50 anni. E con la citta' anche la sua gente.

A Berlino si vede di tutto, dal Castello di Charlottenburg, residenza degli imperatori prussiani, alla rigida edilizia sovietica, ai quartieri della Berlino Ovest, citta' nella citta', fino all'edilizia della nuova capitale, moderna, cosmopolita e internazionale. A Berlino non si vede il muro. Ormai (nel 2003) ridotto a pochi brandelli ad uso e consumo dei turisti. Guardando la cartina neanche si riconosce la terra di nessuno, gia' nel 1995 avevano ridisegnato strade e quartieri per cancellare il ricordo.

E quanto fanno ridere le gigantografie dei due soldati-ragazzini al Check Point Charlie, quasi a dire che e' stato tutto uno scherzo, una brutta pagina da girare.

Sai cosa ha di bello Berlino, ha che si ricorda, ma e' capace di ricominciare senza il fardello del passato. E' l'urbanistica, forse perche' e' la cosa piu' evidente per il turista, l'esempio migliore, I palazzi storici sono stati selezionati, alcuni sono rimasti come memoria, altri sono stati abattuti per far posto a quelli nuovi della nuova capitale tedesca ed europea.

Da noi i "grandi vecchi" parlano di fascismo e comunismo come di una cosa di grande attualita', li ho come l'impressione che si siano semplicemente limitati a dire alle nuove generazioni: noi eravamo quello, ora tocca a voi.

Alessandro Teruzzi ha detto...

Beh... Napolitano, Andreotti ed anche Prodi e Berlusconi durante il fascismo c'erano, forse per questo forse lo trovano di grande attualita'. Forse noi abbiamo mancato un passaggio.

Marcello Novelli ha detto...

Si, ma non e' solo la politica. Se qui chiedi: "dimmi il nome di un grande imprenditore?" ti rispondono: "Gianni Agnelli".

Il fatto che Berlino sia stata rifatta 2 volte da capo da proprio l'impressione di una citta' giovane e proiettata verso il futuro.

Anonimo ha detto...

A Berlino ci sono stato con Bonetti, ma era un po' triste e troppo grande...