martedì 11 agosto 2009

Scritto appena ieri

Enrico Fermi dirà sulla scomparsa di Majorana:

"Perché, vede, al mondo ci sono varie categorie di scienziati. Persone di secondo e terzo rango, che fan del loro meglio ma non vanno molto lontano. Persone di primo rango, che arrivano a scoperte di grande importanza, fondamentali per lo sviluppo della scienza. Ma poi ci sono i geni, come Galileo e Newton. Ebbene, Ettore Majorana era uno di quelli. Majorana aveva quel che nessun altro al mondo ha; sfortunatamente gli mancava quel che invece è comune trovare negli altri uomini: il semplice buon senso".

Questo brano ed anche il seguente è tratto da "La scomparsa di Majorana" di Leonardo Sciascia. Quello che state per leggere vi suonerà vagamente famigliare, a me sembra scritto appena ieri.

Candidamente, Laura Fermi rompe quella specie di ormertà che si è stabilita sull'episodio e racconta le cose per come effettivamente sono andate. La terna dei vincitori era stata già tranquillamente decisa, come d'uso, prima della espletazione del concorso; e in quest'ordine: Gian Carlo Wick primo, Giulio Racah secondo, Giovanni Gentile junior terzo. "La commissione di cui faceva parte anche Fermi, si riunì a esaminare i titoli dei candidati. A questo punto un avvenimento imprevisto rese vane le previsioni: Majorana decise improvvisamente di concorrere, senza consultarsi con nessuno. Le conseguenze della sua decisione erano evidenti: egli sarebbe riuscito primo e Giovannino Gentile non sarebbe entrato in terna".

A questo punto il Ministro della Educazione, filosofo e padre solerte prende la situazione in mano: sospende il concorso e assegna la cattedra dell'Università di Napoli a Majorana estromettendolo dolcemente dal concorso.

Vi ricorda qualcosa?

2 commenti:

skelli ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
skelli ha detto...

Mi ricorda che in Italia non si ha (e non si ha mai avuto) il posto che ci si merita.
E' quello che chiamano l'atteggiamento "mafioso".