Il nucleare non è la pena di morte o l'eutanasia, non è una questione morale, si tratta semplicemente di calcolare vantaggi e rischi. Insomma è una questione di numeri.
Eccoli.
Costi
Una stima comparativa dei costi delle diverse forme di energia è complicata e dipende da molti fattori. Se volete maggiori dettagli date un'occhiata a questi due link: wikipedia e world-nuclear.
Le centrali nucleari comportano un'investimento iniziale maggiore rispetto a carbone e gas naturale, ma hanno costi di esercizio nettamente inferiori, a conti fatti un kWh nucleare risulta circa il 15% più costoso di uno prodotto da un impianto a carbone.
Bisogna notare che centrali a carbone sono forti produttori di gas serra, mentre il nucleare ne è quasi esente. Quindi per paragonare correttamente le due tecnologie bisogna includere i costi dell'impianto (CCS) di sequestro dell'anidride carbonica. In tal caso il nucleare diventa circa il 10% più economico del principale concorrente, cioè il carbone.
Le fonti rinnovabili vanno considerate a parte: la più importante alternativa è l'idroelettrico, ma in Italia abbiamo da tempo sfruttato ogni cascatella; il costo dell'eolico può variare considerevolmente, infatti a seconda dei siti e delle condizioni climatiche si possono avere efficienze superiori al nucleare, ma anche rese, nei casi peggiori, cinque volte inferiori.
Il solare non viene (ancora?) preso in considerazione come un'opzione plausibile per impianti di grandi dimensioni.
Il nucleare consuma acqua, 2,36 litri per kWh, quasi 4 volte quella impiegata da impianti a carbone, ma sorprendentemente meno di quella persa dalle centrali idroelettriche (i laghi artificiali perdono notevoli quantità d'acqua per evaporazione).
Rifiuti
Al mondo vengono prodotti ogni anno: 200 mila m^3 di rifiuti a bassa e media intensità (LLW e ILW) e circa 10-12 mila m^3 di rifiuti ad alto livello radioattivo (HLW).
I primi sono in gran parte rifiuti ospedalieri ed industriali, i secondi sono esclusivamente prodotti da centrali nucleari o impianti di trattamento di combustibile nucleare.
HLW sono stoccati direttamente all'interno dell'impianto per 40-50 anni, in questo periodo i rifiuti riducono di 1000 volte il loro potere radioattivo, pur restando molto pericoli e dannosi, successivamente vengono stoccati in maniera permanente sottoterra in depositi naturali a 800 metri di profondità, dove rimarranno radioattivi per migliaia di anni.
I costi di smaltimento e messa in sicurezza dei rifiuti incidono per il 5% sul costo complessivo dell'energia. Dopo 50 anni d'esercizio la centrale stessa va smantellata e trattata come una sorta di enorme rifiuto da smaltire, i costi di tali operazioni sono già contemplati nei costi di costruzione.
Sicurezza
Ho cercato in rete una lista degli incidenti nucleari avvenuti durante gli ultimi cinquant'anni senza ottenere risultati omogenei, perché non si hanno dati certi riguardanti impianti militari. Wikipedia segnala sostanzialmente un evento catastrofico (Černobyl) e solo un'altro paio di incidenti che hanno avuto limitato impatto all'esterno di una centrale.
Sulle conseguenze di Černobyl ci sono dati contrastanti, l'ONU attraverso una commissione ha stimato le perdite in 65 deceduti accertati e 4000 stimati in tutta Europa nei prossimi 80 anni a causa delle radiazioni. Greenpeace la pensa diversamente e dichiara che i morti presunti saranno 6 milioni nei prossimi 70 anni su scala mondiale. I verdi europei si pongono in mezzo, ma molto più vicini alla versione ufficiale con una stima di 30-60 mila morti presunti.
Le cause del disastro sono state un mix letale di incuria, incoscienza e ignoranza:
1) Il reattore non era a sicurezza intrinseca (in situazione di potenziale pericolo invece di spegnersi automaticamente aumentava la reazione).
2) Il funzionamento del reattore era controintuintivo (i tecnici hanno inserito le barre moderatrici per controllare la reazione senza sapere che per un primo tratto l'avrebbero accelerata e solo dopo qualche minuto cominciato a rallentarla).
3) Alcuni sistemi di sicurezza erano stati disinseriti per aumentare la produzione d'energia.
4) Il personale non era adeguatamente formato.
Tempi di costruzione ed investimenti
Per costruire una centrale nucleare sono richiesti dai 48 ai 54 mesi, nella pratica il processo è molto più lungo, sia per motivi burocratici sia per controlli ambientali. In Finlandia e UK si stimano circa 10-12 anni dalla approvazione del piano allo start-up di un impianto. L'entità dell'investimento è di circa 2500-2800 Euro/kW.
Conclusioni (le mie)
Sono molto sensibile al riscaldamento globale e alle conseguenze dell'effetto serra, quindi devo considerare il nucleare un'alternativa preferibile al carbone. Non ho fatto alcuna ipotesi sulla situazione italiana e non voglio farne, parto dal presupposto che affronteremo il problema con la stessa serietà e impegno di altri paesi. Il nucleare non è, e non sarà la soluzione, ma solo un piccolo tassello di un progetto più ampio e più organico fatto di risparmio energetico, eolico e miglioramento dell'efficenza.
Se non capiamo questo punto fondamentale questa nuova avventura nucleare non sarà altro che un sasso nello stagno nella migliore delle ipotesi e una emoraggia di soldi pubblici nella peggiore.
Eccoli.
Costi
Una stima comparativa dei costi delle diverse forme di energia è complicata e dipende da molti fattori. Se volete maggiori dettagli date un'occhiata a questi due link: wikipedia e world-nuclear.
Le centrali nucleari comportano un'investimento iniziale maggiore rispetto a carbone e gas naturale, ma hanno costi di esercizio nettamente inferiori, a conti fatti un kWh nucleare risulta circa il 15% più costoso di uno prodotto da un impianto a carbone.
Bisogna notare che centrali a carbone sono forti produttori di gas serra, mentre il nucleare ne è quasi esente. Quindi per paragonare correttamente le due tecnologie bisogna includere i costi dell'impianto (CCS) di sequestro dell'anidride carbonica. In tal caso il nucleare diventa circa il 10% più economico del principale concorrente, cioè il carbone.
Le fonti rinnovabili vanno considerate a parte: la più importante alternativa è l'idroelettrico, ma in Italia abbiamo da tempo sfruttato ogni cascatella; il costo dell'eolico può variare considerevolmente, infatti a seconda dei siti e delle condizioni climatiche si possono avere efficienze superiori al nucleare, ma anche rese, nei casi peggiori, cinque volte inferiori.
Il solare non viene (ancora?) preso in considerazione come un'opzione plausibile per impianti di grandi dimensioni.
Il nucleare consuma acqua, 2,36 litri per kWh, quasi 4 volte quella impiegata da impianti a carbone, ma sorprendentemente meno di quella persa dalle centrali idroelettriche (i laghi artificiali perdono notevoli quantità d'acqua per evaporazione).
Rifiuti
Al mondo vengono prodotti ogni anno: 200 mila m^3 di rifiuti a bassa e media intensità (LLW e ILW) e circa 10-12 mila m^3 di rifiuti ad alto livello radioattivo (HLW).
I primi sono in gran parte rifiuti ospedalieri ed industriali, i secondi sono esclusivamente prodotti da centrali nucleari o impianti di trattamento di combustibile nucleare.
HLW sono stoccati direttamente all'interno dell'impianto per 40-50 anni, in questo periodo i rifiuti riducono di 1000 volte il loro potere radioattivo, pur restando molto pericoli e dannosi, successivamente vengono stoccati in maniera permanente sottoterra in depositi naturali a 800 metri di profondità, dove rimarranno radioattivi per migliaia di anni.
I costi di smaltimento e messa in sicurezza dei rifiuti incidono per il 5% sul costo complessivo dell'energia. Dopo 50 anni d'esercizio la centrale stessa va smantellata e trattata come una sorta di enorme rifiuto da smaltire, i costi di tali operazioni sono già contemplati nei costi di costruzione.
Sicurezza
Ho cercato in rete una lista degli incidenti nucleari avvenuti durante gli ultimi cinquant'anni senza ottenere risultati omogenei, perché non si hanno dati certi riguardanti impianti militari. Wikipedia segnala sostanzialmente un evento catastrofico (Černobyl) e solo un'altro paio di incidenti che hanno avuto limitato impatto all'esterno di una centrale.
Sulle conseguenze di Černobyl ci sono dati contrastanti, l'ONU attraverso una commissione ha stimato le perdite in 65 deceduti accertati e 4000 stimati in tutta Europa nei prossimi 80 anni a causa delle radiazioni. Greenpeace la pensa diversamente e dichiara che i morti presunti saranno 6 milioni nei prossimi 70 anni su scala mondiale. I verdi europei si pongono in mezzo, ma molto più vicini alla versione ufficiale con una stima di 30-60 mila morti presunti.
Le cause del disastro sono state un mix letale di incuria, incoscienza e ignoranza:
1) Il reattore non era a sicurezza intrinseca (in situazione di potenziale pericolo invece di spegnersi automaticamente aumentava la reazione).
2) Il funzionamento del reattore era controintuintivo (i tecnici hanno inserito le barre moderatrici per controllare la reazione senza sapere che per un primo tratto l'avrebbero accelerata e solo dopo qualche minuto cominciato a rallentarla).
3) Alcuni sistemi di sicurezza erano stati disinseriti per aumentare la produzione d'energia.
4) Il personale non era adeguatamente formato.
Tempi di costruzione ed investimenti
Per costruire una centrale nucleare sono richiesti dai 48 ai 54 mesi, nella pratica il processo è molto più lungo, sia per motivi burocratici sia per controlli ambientali. In Finlandia e UK si stimano circa 10-12 anni dalla approvazione del piano allo start-up di un impianto. L'entità dell'investimento è di circa 2500-2800 Euro/kW.
Conclusioni (le mie)
Sono molto sensibile al riscaldamento globale e alle conseguenze dell'effetto serra, quindi devo considerare il nucleare un'alternativa preferibile al carbone. Non ho fatto alcuna ipotesi sulla situazione italiana e non voglio farne, parto dal presupposto che affronteremo il problema con la stessa serietà e impegno di altri paesi. Il nucleare non è, e non sarà la soluzione, ma solo un piccolo tassello di un progetto più ampio e più organico fatto di risparmio energetico, eolico e miglioramento dell'efficenza.
Se non capiamo questo punto fondamentale questa nuova avventura nucleare non sarà altro che un sasso nello stagno nella migliore delle ipotesi e una emoraggia di soldi pubblici nella peggiore.