mercoledì 3 settembre 2008

Greci o Persiani?


Un racconto di primo Levi (non ricordo se in "L'altrui mestiere" o "Lilit ed altri racconti"), scritto come un quaderno di laboratorio, descrive le congetture e le speculazioni scientifiche di un gruppo di studiosi. La particolarità del racconto risiede nel fatto che è ambientato sulla luna e che il soggetto di tali studi è proprio la terra. Purtroppo i nostri eroi si ritrovano in possesso di un cannocchiale dall'accuratezza minima di 5 metri, il che li porta ad ricavare considerazioni del tutto logiche, ma grossolanamente sbagliate. I Seleniti considerano gli edifici dei piccoli esseri viventi e cominciano a classificarne le varie specie in categorie. Le ferrovie e le strade hanno caratteristiche molto diverse dai palazzi e quindi meritano addiritura un genere diverso. Il gioco si evolve con quello stile compito, delicato e sempre discreto che rende Primo Levi uno dei miei scrittori preferiti.

Insomma per farla breve: voi siete i Seleniti. Non è colpa vostra, siete lontani e traete le conclusioni con quello che avete. Ad essere sinceri prima di questo blog le informazioni erano veramente scarse.

Pensate veramente che sia un povero di spirito? Che mi barcameno in questa situazione cercando di fare il ragazzino. Pensate davvero che sia qui a buttare il tempo? Ma, vi ricordate chi sono?

Mi fa piacere la vostra premura nei miei confronti, perché dimostra che mi volete bene, ma io voglio anche la vostra attenzione. Non voglio che vi preoccupiate di me, ma al limite che ve ne occupiate. Vi faccio qualche esempio. Provate a pensare quante volte prima di questo blog vi ho mai confidato di non essere felice, di avere un problema o peggio avere paura di qualcosa?

Sono quasi sicuro che la risposta sarà zero. E certo mica perché non mai conosciuto l'infelicità in vita mia. Nel post precedente la parola paura l'ho usata! Avrei potuto usare timore o dubbio, invece ho usato "paura" perché le parole sono importanti.

Questa decisione che a voi appare un'inezia per me è come la guerra tra i Persiani ed i Greci. Da una parte c'è la ragione che mi dice di fare una cosa e dall'altra c'è l'irrazionalità che mi urla di fare l'opposto. A voi sembrerà poco, ma dal mio punto di vista è moltissimo perché significa che qualcosa si sta muovendo e che una delle parti più brutte del mio carattere è stata scalfita. Magari qualcuno pensa che colpi di testa e di azioni irrazionali nella vita ne ho già fatte tante, io invece vi assicuro che hanno sempre vinto i Greci.

Quanto vi è sembrato strano il mio comportamento dopo la fine della mia relazione con M. ?

Quanti mi hanno considerato freddo o superficiale o magari perfino spietato?

Il precedente blog era sottotitolato "Cronaca romanzata del soggiorno di un italiano a NYC" questo invece "Ovvero il diario pubblico di un tipo riservato". In questo blog io ci metto il cuore (altra parola non a caso) e sono contento di leggere i vostri commenti di qualunque natura siano, ma non posso che rispondere a chi crede che sia qui a far ballare gli orsi solo perché la mia vita non assomiglia alla vostra.

Lo so che Michela me lo dice perché è materna, Marcello perché in fondo pensa che nella vita siamo quello che facciamo e Carlo perché... Beh Carlo me lo dice perché lui è fatto così.

Vedi filmato: le parole sono importanti

7 commenti:

sara ha detto...

...non ti conosco abbastanza bene come gli altri e posso farmi un'opinione solo su pochi dati che ho avuto, diciamo che valutavo questa cosa come un pò un colpo di testa" ma non ho mai cercato di scoraggiarti neanche se magari in quel momento mi sarebbe conenuto. penso che il cambiamento in sè genera un pò di paura, ma il bello è superarla... evidentemente ci tenevi a partire, sei dato da fare per rimanere, e ce l'hai fatta. Non è cosa da poco.

Marcello Novelli ha detto...

Nella teoria dei sistemi c'e' una branca che si chiama identificazione dei modelli che si occupa dello studio dei sistemi complessi per il quali non e' possibile determinare il comportamento studiando come sono fatti. L'identificazione dei modelli tratta i sistemi come delle black box per le quali si conoscono solo gli stimoli (input) e le risposte agli stimoli (output) e in base a questi si cerca di capire come il sistema funziona.

Tutte cio' che sappiamo sul comportamento degli esseri umani si base su applicazioni dell'identificazione dei modelli: analizziamo come si comportano in determinate situazioni e traiamo conclusione in base a quelle.

Siamo troppo complicati per fare diversamente e, citando il Vangelo di Matteo, "l'albero buono si vede dai frutti".

A parte questo, hai ragione tu, qui alla complessita' intrinseca della natura umana si aggiunge il fatto che gli stimoli sono essi stessi complessi e le risposte agli stimoli non sono note con precisione. Quindi si rischia di costruire teorie basate su molte imprecisioni che messe assieme si moltiplicano tra di loro e che danno divergenze esponenziali dalla realta'.

Quindi promesso: basta con i giudizi in generale, mi limitero' a considerazioni sui post in oggetto.

la frà ha detto...

Ciao Beppe,
leggo tutti i giorni il tuo blog perchè mi fa piacere leggere cosa fai e dove sei. Molto spesso vorrei scrivere e commentare ma non ho il tempo e forse anche la voglia, è complicato entrare nel mondo di una persona e forse preferisco fare la spettatrice.
Vorrei solo dirti che nel momento in cui rendi pubblica la tua parte più intima è naturale essere giudicati, ma ciò non deve ferirti.
Il giudizio fa crescere e riflettere se fa male cresci ancor di più.
Quando sei partito io ti ho invidiato...Londra; NY.... e io rinchiusa in una vita "normale", ma ognuno fa le sue scelte.
Spero di vederti presto.....

Anonimo ha detto...

Aspettavo con particolare interesse questa confessione... che dire?
Delusa da un lato, rincuorata dall'altro.
Delusa perché non ho trovato le risposte che mi aspettavo, rincuorata dal fatto che tu stia bene anche se molto spesso si intravvede un po’ di tristezza.
Rispondo alla tua domanda, “ma vi ricordate chi sono?”: ci ricordiamo molto bene chi sei ma forse viviamo nel ricordo, forse non siamo Seleniti ma siamo solo indietro sulla linea del tempo, il nostro orologio si è fermato a un anno e mezzo fa quando ti sei presentato a casa spiegandoci perché avevi lasciato M.
Non so, forse ti abbiamo frainteso, ci avevi detto che questo rapporto ti limitava, ti costringeva, sembrava che il tuo obiettivo fosse succhiare la linfa vitale, trovare nuovi stimoli, nuovi interessi…
La scelta di lasciare tutto e di andare all’estero non mi ha turbata, è una cosa insita anche in me, non so se ne avrò mai l’opportunità ma tengo sempre aperta questa porta ma…
Ma… quando torni hai poco da raccontarci, gli stimoli nuovi che cercavi non trapelano, i progetti hanno uno scorcio temporale sempre breve, non so, non siamo molto convinti del fatto che tu abbia realmente quello che vuoi, forse lo stai ancora cercando ma allora questa è un’altra storia.
Credo che la vita sia fatta di parentesi che si aprono ma che prima o poi vanno chiuse prendendo una direzione, magari questa devi ancora chiuderla…

Alessandro Teruzzi ha detto...

Per Sara:

Sei stata carina. Non c'e' che dire. Grazie.

Per Marcello:

"l'albero buono si vede dai frutti" e' questo il punto. Io mi sento molto orgoglioso dei miglioramenti che ho fatto, che sono per lo piu' concentrati nella sfera personale. Il blog e' un modo di evidenziarli ed alcuni post dall'aspetto apparentemente vanesio come "Stronzo o sensibile?" servivano a quello. Voi potete dire quello che volete, e' per sentire le vostre opinione che scrivo. Quando pero' penso di non essermi spiegato a sufficienza mi trovo costretto a precisare.

Per la fra':

Non mi arrabbio per quello che dite, anzi mi fa un piacere enorme poter "parlare" un po' con voi.
Fra un po' torno in Italia un week-end e faro' in modo di venirti a trovare.

Per Boh:

Su questo hai ragione, le mie priorita' sono cambiate nel tempo.
Dopo la fine con la storia con M. vi ho raccontato le mie ragioni, che al momento ritenevo vere, ma che adesso considero solo alibi. Adesso penso di aver sbagliato con M. e di aver avuto un atteggiamento non adatto alla vita di coppia. Mi sono reso conto che molti dei problemi che avevamo erano per lo piu' frutto del mio carattere (anche se non totalmente). Ho deciso di lavorare su questo e di cambiare quello che non mi piaceva. Adesso sono in uno stato intermedio che fa ben sperare.

il grande lebowsky ha detto...

Cazz, son tornato dalle ferie, ho provato a rileggere velocemente tutto e c'ho capito poco.
Perché devi cambiare casa e non puoi andare a vivere con la tua attuale coinquilina?
Mi sembrava di aver capito che vi eravate molto legati. E avere una vera migliore amica (e per vera intendo che tu non ti sbatteresti lei e viceversa) é una cosa importante per la crescita di una persona.
Anche vivere da soli serve. Ma non é necessario se la convivenza "amichevole" da soddisfazioni.

Io mi ricordo con esattezza le tue ragioni e le tue spiegazioni. Me le raccontasti in un viaggio Milano-Torino-Milano.
Ricordo anche che per punizione per avermi detto troppe stronzate non t'ho fatto pisciare per tutto il viaggio di ritorno.

mi pare di capire che i tempi scuola-metropoltana a ghignare come deficienti siano finiti.
Ma non é che adesso siamo messi poi così male.

Dai fammi un bel post (anche introspettivo) da dove posso intravedere che hai pochi rimpianti e molteplici vie di fuga...

corri teruzzone corri...

Christian ha detto...

come sempre arrivo in ritardo a commentare i post ... quindi anche 'sta volta non farò commenti! Ritengo inutile commentare cose troppo oltre la loro scadenza (sarebbe come bere il latte 10 giorni dopo la scadenza !!!).
Però almeno ho scritto una cavolata.