martedì 30 settembre 2008
Servizio pubblico
Se avete un'ora e un quarto per farvi girare i coglioni guardate questo speciale di report sugli intoccabili italiani. Ne vale la pena.
Fa anche un piccolo paragone tra la scuola inglese e quella italiana (alla quale taglieranno 3 miliardi di euro per i prossimi tre anni).
Vedi Filmato: gli intoccabili
giovedì 25 settembre 2008
L'albatros
Maledetta salsa! Nel senso del ballo non del condimento.
Quando ero a NYC ho conosciuto una ragazza colombiana: alta, curvilinea, con i capelli mossi ed un bellissimo sorriso. Insomma un bel vedere. Frequentava con me il mio corso d'inglese, quindi avevo la possibilità di incontrarla tutti i giorni ed anche di pranzare con lei.
Le ho fatto una corte spudorata, sempre da galantuomo, naturalmente. Le portavo i libri, l'accompagnavo alla metropolitana ed ero sempre gentile con lei. C'era un certo feeling tra di noi, ma le occasioni per restare soli erano veramente scarse, inoltre un altro fattore mi giocava contro. La logistica. Lei, infatti, abitava nel punto più remoto di NY a quasi 35 km da Manhattan, quindi le era praticamente impossibile uscire la sera, di conseguenza non avevo nessuna possibilità di invitarla a cena.
Dopo un mese buono lei mi dice:"Mi piacerebbe uscire questo sabato. Ma non riesco a tornare a casa, insomma mi servirebbe un posto dove passare la notte... Mi ospiti tu?". Io mantengo il sangue freddo e dico con la faccia seria e noncurante:"Of course. It's not a problem at all".
A quel punto rimaneva soltanto da organizzare la serata. Io avrei preferito un disco pub o una roba del genere, mentre invece a qualche cazzone gli e' venuto in mente di andare a ballare la salsa.
Maledetta salsa!
Lei si presenta bella come il sole ed inguainata in un vestito sgragiante e generosamente scollato.
Io cerco di mantenere un profilo basso, chiacchero, vado al bar e cerco di tenermi lontano dalla pista da ballo. Lei dopo un quarto d'ora mi viene a cercare e mi invita a ballare. Io protesto dicendo di essere un assoluto neofita e lei si offre di insegnarmi.
Un passo indietro ed una precisazione. La salsa in Colombia è una specie di religione, tutti sanno ballare e tutti lo fanno da dio.
Insomma cominciamo a ballare e lei mi bisbiglia i consigli nell'orecchio, questo sarebbe in generale bastato a fregarmi la concentrazione, ma quella sera ce la stavo mettendo tutta per non perdere il controllo e focalizzarmi sulla danza. Non stavo andando male fino a quando, lei non fa scivolare la mia mano sui suoi fianchi e mi consiglia di guardare i suoi piedi.
E' stato come guardare in fondo al burrone mentre si sta attraversando un ponte tibetano. Lei è anche stata paziente, ha cercato di aiutarmi, ma io ho inanellato più sconfitte in quei dieci minuti che in una intera stagione di calcio nella squadra dell'oratorio.
Inutile dire come e' andata a finire.
Il problema non è che mi manca la coordinazione o il senso del ritmo, il problema sono limiti imposti dal ballo stesso. I passi standardizzati soffocano la mia fantasia, ho bisogno di essere libero nel ballare, ho bisogno di avere spazio per sfruttare il mio potenziale.
Io sono come l'albatros, il principe delle nuvole, che abituato alla tempesta rido dell'arciere ma quando sono esiliato sulla terra fra gli scherni non riesco a camminare con le mie ali da gigante.
L’ALBATROS
Per dilettarsi, sovente, le ciurme
Catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
il bastimento che scivolando va su amari abissi.
E li hanno appena sulla tolda posti
che questi re dell'azzurro abbandonano,
inetti e vergognosi, ai loro fianchi
miseramente, come remi, inerti,
le candide e grandi ali. Com'è goffo
e imbelle questo alato viaggiatore!
Lui, poco fa sì bello, come è brutto
e comico! Qualcuno con la pipa
il becco qui gli stuzzica; là un altro
l'infermo che volava, zoppicando
mima.
Come il principe delle nubi
è il poeta che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere: ma esiliato
sulla terra, fra scherni ,
le sue ali di gigante gli impediscono di camminare
Charles Baudelaire
martedì 23 settembre 2008
10 Righe
Il Signor Bob Drennan riceve la lettera e intravede la possibilità di frode fiscale. Siccome a questo punto della vicenda siamo a Londra e non in Italia il fiscalista sporge denuncia al fisco britannico, il quale in seguito trasmette la lettera alla procura di Milano che istruisce il processo Berlusconi-Mills.
La lettera è cartacea, non è una mail, è concreta e porta in calce la firma dell'avvocato Mills.
Questo è il processo Mills. Ne più, ne meno. 10 righe e 4 anni di processo. Interrotto dal lodo Alfano.
A questo link trovate l'intera lettera naturalmente in inglese, non ho trovato nessun sito italiano "ufficiale" che la riproponesse tradotta (Nel corriere se ricerchi "mills lettera tradotta" non trovi nessun risultato). Se lo trovate voi, per favore inviatemelo. http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk_politics/4757248.stm
Per adesso accontentatevi della mia di traduzione:
I kept in close touch with the B people, and they knew my circumstances.
Sono rimasto in stretti contatti con lo staff di B e loro conoscevano la mia condizione finanziaria.
They knew, in particular, how my partners had taken most of the dividend; they also knew quite how much the way in which I had been able to give my evidence (I told no lies, but I turned some very tricky corners, to put it mildly) had kept Mr B out of a great deal of trouble that I would have landed him in if I had said all I knew.
Loro conoscevano, in particolare, come i miei partern hanno preso la maggior parte dei dividendi; loro inoltre sapevano bene il modo in cui ho reso la mia testimonianza (Non ho detto bugie, ma ho evitato alcuni angoli molto difficili per metterla giù morbida) ha tenuto Mr B fuori da un mare di guai, che gli sarebbero caduti addosso se avessi detto tutto quello che sapevo.
At around the end of 1999, I was told I would receive money, which I could treat as a long term loan or a gift. $600,000 was put in a hedge fund and I was told it would be there if I needed it.
Verso la fine del 1999, mi dissero che avrei ricevuto dei soldi che potevo trattare come un prestito a lungo termine o un regalo.... ancora una serie di frasi interessanti e la ciliegia sulla torta ...
I regarded the payment as a gift. What else could it be? I wasn't employed, I wasn't acting for them, I wasn't doing anything for them, I had already given my evidence, but there was certainly the risk of future legal costs (as there have been) and a great deal of anxiety (as there certainly have been).
Ho considerato il pagamento come un regalo. Cosa altro poteva essere? Non ero dipendente, non stavo lavorando per loro, non stavo facendo nulla per loro, avevo fatto la mia testimonianza, ma c'era certamente il rischio di futuri costi legali (così come c'erano stati) e una grossa ansietà (così come c'era certamente già stata).
... la lettera continua, leggetela al link che vi ho dato.
Vi starete chiedendo perché mi sono scomodato a scrivere questo post. La mia risposta è in realtà una serie di domande che io porgo a voi.
Com'è possibile che una vicenda che si può raccontare in dieci righe sia sconosciuta a molti?
Com'è possibile che ci vogliano 4 anni e forse altri 4 per avere una sentenza che in uno stato anglosassone sarebbe stata emessa in 15 giorni?
Soprattutto, cosa deve sentire il popolo italiano per perdere fiducia in un politico? Perché ci accontentiamo di persone dalla moralità dubbia? Perché non viene cacciato con un calcio nel culo, di quelli da cartone animato, sonoro e di punta?
Badate non è qualunquismo, davvero non riesco a capire. Aiutatemi voi. Vi prego. Basta che non mi dite la cazzata che anche gli altri fanno schifo perché non mi basta.
Il piede mica si consuma a furia di dar calci.
venerdì 19 settembre 2008
Vaso di Pandora
Lasciatemi spiegare, tutti hanno i loro problemi e le loro questioni in sospeso da risolvere, ma solo alcuni hanno degli angoli neri nella loro anima. Solo alcuni convivono con i loro spettri tutti i giorni ed a tutte le ore del giorno. Sono le persone abituate ai colpi della vita, sono quelli che vacillano e che ancora non sono caduti. Sono le persone abituate ad usare la parola "contento" al posto che "felice". Sono i disillusi e gli stoici. Sono persone che tempo fa non vedevo e che adesso mi affascinano così tanto.
Pandora, donna come Eva e curiosa quanto lei, si fa tentare ed tutti i mali si trovano campo libero e possono fuggire ed invadere il mondo. La speranza che anche lei risiedeva sul fondo del vaso (chissà poi perché) non ha fatto in tempo ad uscirne. Infatti, Pandora dopo essersi accorta del errore si era affrettata a richiudere il vaso.
I mortali che da sempre se la cavano peggio degli dei si ritrovano a passare tempi duri con tutti questi grattacapi nuovi tra le scatole. A dire il vero la situazione si era fatta assolutamente insopportabile per gli umani, tant'è che anche Zeus cominciò a preoccuparsi e suggerì a Pandora di riaprire il vaso e liberare la speranza per dare un po' di sollievo agli umani.
Potrete non crederci ma fin da piccolo questo mito mi ha dato da pensare. Ho sempre avuto una mente analitica e non mi sono mai spiegato come la speranza potesse stare insieme a tutti i mali del mondo. E' un'associazione che mi è sempre apparsa "cacofonica" o per lo meno stiracchiata.
Poi sono cresciuto e sono diventato relativista (in senso fisico e non filosofico del termine) e se scambiamo il sistema di riferimento tutta la storia prende una piega diversa e per certi versi più logica.
Allora ribaltiamo le cose, i mali non sono chiusi dentro un vaso, ma dentro di noi e la speranza non sta sul fondo ma in cima, di colpo cosa ci ritroviamo?
La speranza è un modo per affrontare i mali esterni è una buona via per sopportare un momento difficile, ma se i demoni li hai dentro di te ed hai sempre convissuto con essi la speranza può essere controproducente.
La speranza di una vita migliore può essere una consolazione sufficiente, invece di spingerti ad agire per ottenere qualcosa di meglio ti trattiene e ti inchioda allo status quo. L'idea di avere un asso nella manica ha un effetto psicologico benefico e lo spettro di poter perdere anche questo elemento consolatorio ha un effetto paralizzante.
Sembra paradossale, ma è un meccanismo comprensibile se ci pensate un po' su.
Insomma, se i demoni invece che attaccarti dall'esterno di stanno rodendo dall'interno la speranza è in realtà il tappo che ti impedisce di farli fuggire via e di liberartene. Invece di essere una cosa positiva è l'esatto contrario è il peggiore di essi ed allora merita anch'essa di essere ospitata nel vaso di Pandora.
Vedi video: la speranza (2/2)
domenica 14 settembre 2008
Finally, I threw away my silly necklace
giovedì 11 settembre 2008
Italia - Inghilterra
I trasporti sono carissimi, il singolo biglietto della metropolitana costa 4 sterline, che diventano subito 1,5 se utilizza una tessera prepagata invece che acquistare il biglietto singolo. La tessera (oyster card) costa solo 3 sterline. Quindi con solo due viaggi si sono già risparmiati dei soldi. L'enorme differenza nel prezzo sta nel fatto che utilizzando la spinta del risparmio si è fortemente disincentivato l'utilizzo del biglietto cartaceo. I benefici in metropolitana sono l'aver snellito il sistema di ingresso ed uscita dalle stazioni che è sempre molto sotto stress. La metropolitana londinese è stata progettata 150 anni fa ed adesso accoglie un flusso di passeggeri enorme. Per i bus l'introduzione della oyster card ha di fatto reso inutile il bigliettaio, i rari biglietti sono venduti direttamente dall'autista. Le tariffe della metropolitana sono differenziate per zone ed il centro è molto più costoso della periferia, inoltre il prezzo muta nelle ore di punta (ovviamente verso l'alto). Gli inglesi utilizzano i soldi per indirizzare i comportamenti degli utenti.
Gli inglesi non hanno la carta d'identità. Se un ragazzo vuole acquistare una birra in un pub e sembra più giovane di 21 anni deve mostrare la patente o il passaporto. Di contro, ho sporto denuncia per un furto subito da una mia amica e non ho dovuto ne esibire un documento ne firmare alcunché.
I musei pubblici sono gratuiti e questo insieme ai parchi è l'unica cosa "free" a Londra. La città è molto cara soprattutto negli affitti.
Ecco un piccolo riassunto delle mie valutazioni prendendo come riferimento l'Italia.
Vestiti: più cari
Scarpe: più convenienti
Ristoranti: cari e scadenti (lasciate la mancia mi raccomando)
Birra: economica ed ottima
Vino: pessimo
Cibo nei supermercati: prezzo simile con qualità inferiore, scelta ampia ed internazionale
Trasporti: cari, efficienti e capillari
Telefonia: molto economica (il cellulare 500 minuti di conversazione per 22 euro al mese con telefono in regalo)
Stipendi: più alti almeno del 50%, soprattutto per laureati giovani.
Utenze (acqua, luce, gas) : sembrano un poco più economiche
Dimenticavo, in Inghilterra il cliente ha quasi sempre ragione. Il consumatore è molto tutelato.
D'altra parte gli inglesi non sono dei giocherelloni e figuriamoci se scherzano proprio sui soldi.
martedì 9 settembre 2008
Comunicazione di servizio ( 2 )
Arrivo la sera del 3 Ottobre (venerdi') e riparto la mattina del 6 (lunedi'). Se vi va di vedermi usate i soliti canali.
Il cellulare italiano e' attualmente fuori uso, ma conto di averne uno nuovo prima del mio rientro in patria.
Se invece volete organizzare qualche evento collettivo tipo pizzata di classe o cose del genere utilizzate pure il blog.
Insomma a presto.
sabato 6 settembre 2008
Post introspettivo (under construction)
Nel frattempo:
Il prossimo post parlerà delle differenze tra UK ed Italia prendendo ad esempio un particolare aspetto. Mi piacerebbe farlo diventare un appuntamento periodico, vedremo se sarà possibile.
Ho in mente da qualche tempo un paio di post che descrivono un po' la mia vita quotidiana, il mio lavoro, il mio tempo libero ed i miei amici. Forse è arrivato il loro momento.
Ancora una notizia di servizio. Cambierò casa, ma non coinquilina. Insomma, non andrò a vivere da solo, anzi probabilmente acquisiremo una nuova convivente.
Insomma per una volta hanno vinto i Persiani.
mercoledì 3 settembre 2008
Greci o Persiani?
Insomma per farla breve: voi siete i Seleniti. Non è colpa vostra, siete lontani e traete le conclusioni con quello che avete. Ad essere sinceri prima di questo blog le informazioni erano veramente scarse.
Pensate veramente che sia un povero di spirito? Che mi barcameno in questa situazione cercando di fare il ragazzino. Pensate davvero che sia qui a buttare il tempo? Ma, vi ricordate chi sono?
Mi fa piacere la vostra premura nei miei confronti, perché dimostra che mi volete bene, ma io voglio anche la vostra attenzione. Non voglio che vi preoccupiate di me, ma al limite che ve ne occupiate. Vi faccio qualche esempio. Provate a pensare quante volte prima di questo blog vi ho mai confidato di non essere felice, di avere un problema o peggio avere paura di qualcosa?
Sono quasi sicuro che la risposta sarà zero. E certo mica perché non mai conosciuto l'infelicità in vita mia. Nel post precedente la parola paura l'ho usata! Avrei potuto usare timore o dubbio, invece ho usato "paura" perché le parole sono importanti.
Questa decisione che a voi appare un'inezia per me è come la guerra tra i Persiani ed i Greci. Da una parte c'è la ragione che mi dice di fare una cosa e dall'altra c'è l'irrazionalità che mi urla di fare l'opposto. A voi sembrerà poco, ma dal mio punto di vista è moltissimo perché significa che qualcosa si sta muovendo e che una delle parti più brutte del mio carattere è stata scalfita. Magari qualcuno pensa che colpi di testa e di azioni irrazionali nella vita ne ho già fatte tante, io invece vi assicuro che hanno sempre vinto i Greci.
Quanto vi è sembrato strano il mio comportamento dopo la fine della mia relazione con M. ?
Quanti mi hanno considerato freddo o superficiale o magari perfino spietato?
Il precedente blog era sottotitolato "Cronaca romanzata del soggiorno di un italiano a NYC" questo invece "Ovvero il diario pubblico di un tipo riservato". In questo blog io ci metto il cuore (altra parola non a caso) e sono contento di leggere i vostri commenti di qualunque natura siano, ma non posso che rispondere a chi crede che sia qui a far ballare gli orsi solo perché la mia vita non assomiglia alla vostra.
Lo so che Michela me lo dice perché è materna, Marcello perché in fondo pensa che nella vita siamo quello che facciamo e Carlo perché... Beh Carlo me lo dice perché lui è fatto così.
Vedi filmato: le parole sono importanti