giovedì 30 dicembre 2010

Mistero buffo


Mia Madre parla una lingua sua, e quando dico sua, intendo tutta sua. Non è certamente italiano, ma non è neache milanese. E' una sorta di miscuglio piacevole all'orecchio, colorito e affascinante. Un carosello di parole dove la struttura e la cadenza è dialettale, ma molti nomi ed alcuni verbi sono italiani o per lo meno italianizzati. Il suo vocabolario è come un carotaggio geolico della memoria: ci sono gli strati più profondi con le parole che vengono dall'infanzia contadina (il melgun ed il fameil); poi arriva il boom economico degli anni sessanta con le nuove parole tecnologiche (il frigor, il mangianastri ed il giradisci) ma anche quelle che scaturiscono dalla nuova quotidianità (come fattura o SIP che rimarrà sempre tale anche dopo l'avvento di Telecom). 

Negl'anni settanta l'italiano comincia a prendere il sopravvento, un po' perché con i figli non si parla il dialetto ed un po' perché la società comincia a trattare con vergogna le proprie origini. Vent'anni dopo arriverà la Lega Lombarda a farsi paladina delle tradizioni, spingendo molti a vergonarsene ancora di più. Gli anni ottanta sono quelli della Milano da bere, ma i nuovi termini inglesi non fanno breccia, rimane qualcosa preso in prestito dalla politica come pentapartito o scala mobile. Ad onor del vero mia madre non l'ha mai azzeccato come pronunciare il nome del mascalzone dal garofano rosso, me la ricordo come se fosse ieri dire:"Ahh, quel Crassi lì".

Gli anni novanta portano il computer, ma anche i nipoti e quindi il dizionario si ringiovanisce, come mia madre del resto. Un bel nipotino vale dieci anni in meno sulla carta d'identità.
Quando ero bambino, ogni tanto sospirava con aria scherzosa:"vi lascio qui e vado a San Remo". A San Remo ci era stata da bambina, durante lo sciopero dei braccianti, quando molti bambini sono stati allontanati dalle famiglie per evitargli di patire la fame. Per 40 anni San Remo è stato il posto più esotico che ha visitato. Poi arrivano in nipoti e BAM! Comincia la rumba: Sardegna, Egitto, Canarie, Venezia, Maldive e Londra. Con i viaggi arrivano altre parole: "ceck in", "trollei", "inbarco" e "tavor". Perché "tavor"? Il primo viaggio in aereo è stato piuttosto tranquillo dopo un paio di pasticche. 

Gli anni duemila sono quelli dei cartoni animati e dei termini medici. I primi per i nipoti cresciuti ed i secondi per gli acciacchi che cominciano arrivare.

Mi dispiace di aver reso solo parzialmente l'idea di quella che alle mie orecchie è una dolce, sgrammaticata,ma comunicativa sinfonia. 

Il nostro linguaggio dice molto di noi, è il risultato delle nostre esperienze. Non sarà che lo specchio della nostra anima, passi per la nostra favella invece che dai nostri occhi?

giovedì 23 dicembre 2010

Comunicazione di servizio

Stasera torno in Italia (tempo permettendo) e ci sto fino al 28 dicembre. Spero di incontrare molti di voi e potervi fare gli auguri di persona. Per quelli che non riusciro' a vedere spero che bastino quelli informatici.

Auguri di cuore per un  buon Natale ed un felice anno nuovo.

martedì 7 dicembre 2010

Ci sentiamo tra un po'

Buongiorno miei cari, il trasloco e' andato bene, ma ci sono rimaste un sacco di cose da fare. Nella nuova casa non abbiamo ancora la connessione a internet, quindi per qualche giorno non credo che potro' scrivere sul blog.

Non preoccupatevi torno presto.

Colgo l'occasione per salutare Pietro che e' stato il nostro primo ospite. Sembra che siamo gia' prenotati fino alla befana! Se volete venirci a trovare dopo, fatevi sentire.

A presto.

domenica 21 novembre 2010

Teoria o pratica


Sono sempre stato un teorico cresciuto in una famiglia dal senso pratico. Adesso che abbiamo le chiavi della nostra nuova casa vorrei aver passato più tempo a far "pratica" e meno tempo a "teorizzare".

Insomma per farla breve: teoria o pratica? Voi cosa votate?

lunedì 15 novembre 2010

Debito


domenica 7 novembre 2010

Comunicazione di servizio

Miei cari, settimana prossima torno a Milano, arrivo venerdì sera (tardi) e riparto domenica a metà pomeriggio. Quindi l'unico giorno disponibile è sabato. Vi va una pizza?

Fatemi sapere.

mercoledì 3 novembre 2010

L'Orrore


Chiudete gl'occhi. Fate uno sforzo e provate ad immaginarvelo. Un vecchio incartapecorito, dalle orecchie pendule, il sorriso stampato e il cazzo chimicamente duro che accarezza vostra figlia o vostra sorella. Non preoccupatevi per vostra moglie: lei è quasi sicuramente troppo vecchia per essergli gradita.

Tempo fa provavo stupore, non capivo il perché del suo successo elettorale. Poi ho maturato una curiosità ed ho cercato le cause, ma gli eventi degli ultimi mesi hanno superato qualunque livello. Non scriverò mai più di questo argomento perché l'Italia è un paese senza speranza. Mi dispiace io provo orrore per i suoi sostenitori.

Provo orrore per i superficiali che votano senza informarsi. 
Provo orrore per i puttanieri che a mignotte ci vanno e pensano che non ci sia niente di male.
Provo orrore per i furbi: individualisti e meschini non si accorgono che stanno rubando la vita ai loro figli. 
Provo orrore per gli orgogliosi che fanno fatica ad ammettere di essere stati ingannati.
Provo orrore per i negazionisti che uccidono l'intelligenza pur di giustificarlo.
Provo orrore per gli alleati, che in silenzio accettano tutto per avere un tozzo di pane.

Provo orrore per un paese che ritiene un personaggio esecrabile, non per la sua erotomania, ma per la completa mancanza di profondità umana e senso di giustizia, un uomo indispensabile per il suo futuro. 

Provo orrore per questa Italia: schiava per scelta e non per coercizione. 

Immaginatevelo che accarezza vostra figlia, cinquemila euro per una notte e magari un futuro da assessore regionale sono una delle migliori prospettive che il nostro paese può offrire.

Provo orrore per voi che lo votate. Berlusconi non mi suscita più alcuna rabbia, molta indifferenza e a volte anche un po' di pena.

giovedì 16 settembre 2010

La faccia triste dell'America


Quando un europeo pensa agli Stati Uniti tre cose rimangono inspiegabili: la pena di morte, l'assistenza medica e il morboso rapporto con le armi da fuoco. La riforma sanitaria di Obama è uno storico passo verso l'assistenza medica gratuita universale, ma l'America rimane ancora molto lontana dallo standard europeo.

Ma quello di cui voglio parlarvi è qualcosa di ancora più tristemente sorprendente. Fino all'anno scorso andava in onda sulla NBC, con discreto successo,  una trasmissione chiamata "Catch a Predator". Era strutturata con uno schema ben preciso: un gruppo di persone della produzione si fingevano minorenni in delle chat pornografiche, dopo giorni o in alcuni settimane invitavano i pedofili a casa loro, i miserabili si presentavano all'incontro con dei presunti minorenni con preservativi ed alcolici. All'interno della casa, però ad aspettarli, non c'era una fanciulla (a volte un fanciullo) come promesso, ma il presentatore e delle telecamere. Dopo qualche minuto di imbarazzante intervista, ai meschini gli si dava libertà di congedarsi. In realtà all'esterno c'era sempre la polizia pronta ad arrestarli. 

Tutto rigorosamente sotto le telecamere: adescamento, incontro, intervista ed arresto. A volte venivano filmati anche le procedure di incarcerazione e gli interrogatori.

Il novembre scorso la NBC sta filmando la procedura di sequestro del computer di un personaggio importante (Louis William Conradt Jr., a 56-year-old assistant county prosecutor) caduto nella "trappola" di "Catch a Predator". Il Conradt non apre la porta. Chiamano la squadra SWAT e al direttore di produzione luccicano gli occhi dall'emozione. Chissà che puntata!

La polizia da l'ultimatum. Poco prima di sfondare la porta si sente un colpo di pistola. Il direttore di produzione piange come un bambino. Audience alle stelle!

Anche qualcun'altro piange, ma a molti americani non interessa. 

Potere della televisione.

domenica 5 settembre 2010

Breaking News


Buongiorno miei cari! E' passato più di un mese dall'ultimo post e devo essere sincero vincere la pigrizia iniziale è stata dura. Ma scrivere la prima frase mi riporta alla bocca il piacere di parlare con voi. Comincio con l'aggiornarvi sulle novità. 

Ho cambiato lavoro, da un paio di settimane  ho cominciato in una software house che ha per clienti prevalentemente banche di investimento. 
Lavorando dal cliente sono costretto ad indossare sempre giacca e cravatta, quanto rimpiango la mia maglietta dei Simpson. In compenso lavoro in centro città quindi non sono più costretto ad attraversare una landa desolata e schivare mucche (e soprattutto i loro bisogni) per andare in ufficio.

La banca è un enorme open space stracolmo di scrivanie e monitor. Ogni scrivania è dotata al minimo di due schermi. Io sono ancora ramingo, quindi di giorno in giorno occupo una scrivania lasciata libera da un collega in vacanza o malato. Ho scoperto che il numero di schermi è proporzionale all'importanza sociale. Il programmatore semplice ne ha solo due, il senior tre, il guru si può fregiare di quattro. Ma il vertice della piramide è escluso ai programmatori, infatti i broker hanno a disposizione, l'ho visto con i miei occhi, fino a sei monitor (anche se uno era spento).

Io e D stiamo per comprare casa! Abbiamo fatto l'offerta che è stata accettata, abbiamo anche cominciato la trafila per il mutuo e con gli avvocati. Se le cose vanno per il meglio dovremmo trasferirci tra fine novembre ed inizio dicembre.
La casa è a Canada Water (poco a sud del Tamigi) ed ha due stanze, quindi saremo anche capaci di ospitare con meno difficoltà amici e parenti. Non voglio dirvi troppo perché la faccenda non è ancora del tutto chiusa, comunque vi terrò informati.

lunedì 26 luglio 2010

Buone Vacanze

Lo so, è un pezzo che non aggiorno il blog. E' stata una estate movimentata. Adesso andiamo ufficialmente in vacanza. Vi saluto, vi auguro buone vacanze e ci rivediamo a Settembre.

A presto.

P.S. La settimana dal 16 al 22 Agosto sarò molto probabilmente a Milano per qualche giorno, se per caso qualcuno è nei paraggi batta un colpo.

martedì 29 giugno 2010

Povera patria


Povera patria! 
Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene 
quello che fanno e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, 
quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare
 le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Si può sperare
 che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare. 

giovedì 24 giugno 2010

E se avesse ragione lui?


Parliamoci chiaro, la Lega non mi è mai piaciuta. Non mi piacciono i discorsi grossolani e non mi piacciono le campagne elettorali costruite sui temi più beceri. Odio chi parla all'intestino degli elettori invece che al loro cervello. Se gli italiani hanno una visione distorta dell'immigrazione è colpa principalmente della Lega.

Questa volta però Castelli ha ragione quando dice: "La Lega è il collante di questo paese".

La Lega è riuscita in un processo difficilissimo in questi ultimi 20 anni, ha raccolto il voto popolare al nord pur non ottenendo nessun risultato concreto. Nessun federalismo, nessuna riduzione degli sprechi, nessuna riduzione delle tasse per il popolo laborioso, nessuna riduzione della emorragia di denaro dalla ricca "Padania" alle casse di "Roma Ladrona".

La Lega ha tradito i suoi elettori, ha tradito la parte meritevole del suo elettorato votando leggi smaccatamente a favore dei "furbi". Ha contribuito a costruire uno stato dove i disonesti sono premiati e i virtuosi puniti. Chi ha votato la Lega fino ad ora si ponga questa domanda: i politici che voto hanno i miei stessi canoni morali?

Con il continuo e sfuggente miraggio di un futuro radioso per il popolo padano si sono tenuti buoni milioni di cittadini che avrebbero il sacrosanto diritto di essere incazzati come dei lupi.

Le richieste di equità nella ridistribuzione delle tasse da parte dei contribuenti del nord è stata svilita e lordata dalla retorica razzista dei Borghezio, Bossi e Speroni. Il federalismo fiscale è un colossale inganno, introdurrà burocrazia e porterà ancora più potere ai partiti e meno efficienza alle casse dello Stato.

La lega ha ragione, tiene unito questo paese e stabilizza lo status quo. La lega è una forza smaccatamente reazionaria.

A parità di tasse pagate un lombardo riceve servizi pari al 50% della somma versata, un calabrese ne riceve il 150%. Il popolo padano dovrebbe chiedere soltanto una cosa al suo partito di riferimento. Una soltanto: una riduzione di questo divario del 2% l'anno. Questa sarebbe la vera rivoluzione. Questo sarebbe equo. Uno stato è come una famiglia, chi sta meglio aiuta chi sta peggio, ma non per sempre.

Il gattopardiano detto "bisogna cambiare tutto per fare in modo che nulla cambi" è stato imparato anche nella repubblica cisalpina.

mercoledì 16 giugno 2010

Un immagine vale mille parole


Oltre alle renne gli automobilisti finlandesi devono porre particolare attenzione anche ad altri quadrupedi. 


La festa non era delle migliori.


La patata tira.


Da wikipedia: Fika, a social institution in Sweden, is both verb and noun in Swedish and has a broad definition. Essentially, it refers to a break from one's activities in order to drink coffee or other drinks with friends, family or acquaintances. This tradition of a coffee break with a snack is central to Swedish culture, and Swedes are one of the world's top coffee consumers.

giovedì 10 giugno 2010

Quando Muore la Democrazia

Da oggi l'Italia e' un paese meno libero. Dove i potenti hanno ottenuto anche la segretezza oltre che l'impunita' (quella in fondo l'hanno sempre avuta). Io sono molto triste e senza speranza. I cittadini italiani hanno percepito la gravita' di quanto accaduto?

Guardatevi "Salo' e 120 giornate di Sodoma" e' la perfetta descrizione di come il politici italiani trattano i loro elettori.

domenica 6 giugno 2010

L'anno dei miracoli


Il 2010 è l'anno delle cose impossibili. Prima l'Inter vince la coppa dei campioni, poi la Schiavone vince il Roland Garros dominando.

Non so più cosa aspettarmi, non sia mai che una nazionale italiana della quale non conosco metà dei convocati mi faccia divertire nel prossimo mondiale. Voi cosa ne pensate?
Dai sparate il vostro pronostico. Chi vince il mondiale e chi sarà la squadra rivelazione?

P.S. a proposito di cose impossibili, stasera ho appena finito di stirare la prima camicia della mia vita.

giovedì 27 maggio 2010

Il mio lato oscuro


Non sono mai stato un amante dei talent show, mi ha sempre annoiato e anche spesso indispettito. Ma come per incanto da qualche tempo mi ritrovo a guardare i filmati di "Britain's Got Talent" su youtube. Li guardo a ripetizione, con gusto, divertito e a volte quasi commosso.

Il programma è fatto bene, un perfetto campionario delle personalità umane. Una sorta di zoo mediatico, dove si vedono sfilare tutte le tonalità caratteriali del homo sapiens sapiens; c'è il giovane spaccone, il bambino prodigio, la tardona imbellettata, i timidi con talento, i timidi senza talento, quelli convinti di averlo ed invece ne sono sprovvisti del tutto e qualche volta degli assoluti geni.

Dello stesso programma ho visto la versione americana e inglese (le quali condividono uno dei giudici) e qualche spezzone di quella italiana. Hanno differenze sottili, ma interessanti.

La versione americana ha come premio finale 1.000.000 di dollari, quella inglese il privilegio di esibirsi davanti la famiglia reale. A parte la ben nota differenza tra inglesi e americani i programmi si somigliano molto. I protagonisti sono gli aspiranti artisti, i giudici sono importanti, ma fanno parte del meccanismo e rubano raramente la scena ai partecipanti. La versione italiana ha come giudici Maria De Filippi e Gerry Scotti (il terzo è a me sconosciuto). Ho visto poco e forse è prematuro per giudicare, ma ho notato una sostanziale differenza: gli "artisti" sono collaterali. Il vero fulcro sono i giudici e sono riusciti ad annoiarmi subito.

Insomma, adoro vedere degli sconosciuti esibirsi davanti a milioni di persone, ma dell'opinione della Maria e di Gerri (come li chiamerebbe mia mamma), non me ne importa in fico.

P.S. date un occhio al video, ne vale proprio la pena.

martedì 25 maggio 2010

Il vaso e' colmo

Miei cari, in questo mese di cose ne sono successe tante:

1) L'euro traballa e la borsa crolla. Il governo italiano sta per varare una manovra straordinaria da 24 miliardi di euro per evitare di far la fine della Grecia. 

2) Quattro ministri sono sospettati di essere stati corrotti.

3) Un batterio con DNA sintetizzato e' vivo e vegeto.

4) L'Inter vince la coppa dei campioni.

Tutti fatti eccezionali e che meritano approfondimento. Ma la legge sulle intercettazioni e' un assoluto abominio. Neanche la Russia di Putin ha qualcosa di paragonabile.

I cittadini italiani saranno meno sicuri e meno liberi.

Le possibilita' che decida di tornare in Italia si stanno assottigliando sempre di piu'.

mercoledì 19 maggio 2010

Vita privata, scuse pubbliche


Dopo la politica ed un argomento introspettivo, ho il piacere di ospitare il contributo di un lettore su un argomento un po' più frivolo. Almeno in apparenza.

La storia si ripete. Costantemente, e uguale a se stessa. Con certe cosiddette coincidenze e certi ritorni da far pensare che, in fondo, i tragediografi greci non fossero poi così fantasiosi.
Il caso Tiger Woods è stato, con lampante evidenza, un caso di ciclica ripetizione della Storia. Di quella maiuscola, ma anche, in molte parti, di quella minuscola. I fatti sono questi. Un bel giorno di fine Novembre il campione dei campioni di golf ha un incidente d’auto. Non si sa bene come, o perchè (nè interessava a molti di noi scoprirlo), eppure la curiosità sul fatto inizia a crescere. Il campione è reticente. Dice che sono affari personali, e che non c’è nulla da dire al riguardo. Poi, però, si ritira da tutti i tornei che avrebbe dovuto giocare quel anno. Le voci crescono, finchè da un bar di San Diego viene fuori una cameriera, che dichiara di essere stata la sua amante per due anni e mezzo. L’inizio della fine. Da quel punto in poi non c’è giorno che Dio mandi in terra in cui non si svegli qualcuno determinato a raccontare al mondo come e quando ha fatto sesso con Tiger Woods. La copertura giornalistica del caso inizia a diventare estenuante. Le illazioni e le storie sulla vita sessuale di Woods si sprecano. Giorno dopo giorno, in un crescendo di smentite e notizie, conferenze stampa e pubbliche accuse. I marchi mondiali che per anni hanno usato l’immagine di Tiger Woods adesso chiudono i contratti, dichiarando che lo sportivo è inadatto a rappresentare il brand.
È il Clintongate, dieci anni dopo.
La storia finisce come tutti sapete. Il buon Tiger ammette di aver peccato (un numero, va detto, rilevante di volte!), fa pubblica confessione di colpa e si dichiara pentito; chiede scusa alla moglie, e si iscrive a una Clinica che cura le dipendenze sessuali, con buona pace della stampa che può andare a cercarsi un nuovo scoop.

Eppure qualcosa non torna. Qualcosa, nel quadro, non riesce ad avere un senso. Perchè dovremmo essere interessati alla vita privata di Tiger Woods? In che modo il suo aver tradito la moglie ha un riflesso sull’essere il giocatore di golf più forte del mondo?

Quando scoppia lo scandalo Woods è una leggenda vivente, un uomo che ha cambiato per sempre il golf, vincendo più trofei di chiunque altro nella storia. Questa è la sua dimensione ‘pubblica’. Gioca a golf, gioca bene, per questo la gente lo adora. Ha una moglie molto bella, e dei figli. È ricco, più ricco di quanto vi stiate immaginando, e ha un carisma che colpisce. Ha avuto, stando alle cronache, una dozzina di amanti in pochi anni. Bariste, ex modelle, ragazze conosciute per caso, dal fisico statuario (quasi tutte) e tutte molto giovani. Loro, una per una, dopo aver venduto ai giornali la loro storia di sesso con Woods, dicono al mondo che lui si dovrebbe vergognare, e chiedere scusa. E lui lo fa. Convoca una conferenza stampa, e con la faccia di un bambino costretto a chiedere scusa ai genitori balbetta poche parole senza senso. Potrebbe girare le spalle al mondo, chiedere il rispetto della privacy, ammettere tutto o tacere mandando a cagare tutti quelli che si fanno i fatti suoi, eppure lui no: mette su quella giacchetta e quella camicetta improbabili e chiede scusa, occhi bassi e faccia da cane bastonato.

A chi ha chiesto scusa, e di cosa? E perché il mondo ha voluto che lo facesse? E la moglie? Io, che non c’ero, non ho potuto chiedere. Voi che idea vi siete fatta?

Tonino Carino da Ascoli

mercoledì 12 maggio 2010

Restauri



In vacanza a casa, in Puglia, mi capita di incontrare dopo qualche anno Manuela, una ragazza molto introversa con una visione profonda del mondo (sinking, direbbero gli inglesi).
Si offre di accompagnarmi a casa a piedi, e comincia a parlarmi della nuova esperienza lavorativa che la sta tanto assorbendo in questi ultimi mesi: Manuela ha cominciato a lavorare come restauratrice.
Nella strada buia ma sicura che dal porto conduce a casa mia, con gli edifici antichi poco illuminati e gli alberi dalle lunghe ombre (al sud è tuttavia raro che in estate le piazze siano deserte alle 3 di notte), mi lascio condurre nel mondo del restauro e seguo la conversazione lasciandomi trasportare con indolenza, fino a quando un'idea fino ad allora mai considerata prende la mia attenzione: nel concetto di restauro è importante, anzi vitale, che l'intervento postumo venga evidenziato, che in qualche maniera non si confonda col lavoro originale. Come se, ad un'occhiata piu' nel dettaglio, si possa vedere dove il restauro sia intervenuto per restituire ciò che il tempo ha tolto all'artista ed all'opera.
Ormai a casa, sul mio letto italiano nel caldo di agosto, non posso fare a meno di pensare a questo nuovo universo che mi è stato rivelato, ed a come questa semplice (ma fino ad allora ignota) regola possa applicarsi alla vita della gente.

Posto che la nostra vera personalità, il nostro carattere intrinseco sia quello con cui siamo nati, e che poi la vita inevitabilmente ci abbia modificati, portandoci a reagire in determinati modi a specifiche situazioni, ecco, posto questo, abbiamo dunque il diritto di mostrare agli altri il "restauro", invece che nasconderlo come sempre facciamo, costruendo una trincea basata sul fatto che non dobbiamo spiegazioni se non a noi stessi?
E soprattutto, è nostro dovere essere a conoscenza su chi e come ci abbia modificati?

La Ragazza Slanciata

domenica 9 maggio 2010

Crisi creativa

Salve miei cari, da qualche settimana ho rarefatto i post. Sono stato molto occupato ultimamente e lo sarò ancora per un po'. Nel tempo parecchie persone mi hanno chiesto di pubblicare qualcosa sul mio blog, io mi sono sempre mostrato ben disposto, ma al momento di raccogliere il materiale non ho mai ricevuto nulla (vero Diego?). Quindi questo è un appello pubblico per chi si era proposto e per chi ha voglia di scrivere qualcosa. Mandatemela via email e io la pubblicherò.

Non preoccupatevi, datemi ancora una settimana e tornerò ad ammorbarvi con la solita regolarità.

martedì 4 maggio 2010

Cosa è cambiato?


Dopo il febbraio terribile, abbiamo passato un mese di marzo abbastanza tranquillo, ma ecco che aprile non delude e lo scandalo coinvolge un ministro. Il buon Scajola è accusato di aver comprato in nero e con soldi non suoi un appartamento con vista Colosseo. Sembra che diversi testimoni stiano dichiarando che 0,9 milioni di euro sono stati versati in nero (evasione fiscale) da parte del costruttore Anemone (probabile tangente?).

Scajola si proclama innocente e perseguitato. Vi ricorda qualcuno? Invece vi sbagliate, lui almeno si è dimesso o lo hanno fatto dimettere, questo poco importa.

Speriamo che l'opinione pubblica cominci a prenderci gusto e a chiedere trasparenza. Vent'anni fa, durante tangentopoli lo ha fatto. Adesso sembra non essere più così.

Mi interessa sapere la vostra. Cosa è cambiato?

domenica 25 aprile 2010

Buon 25 Aprile


Niente tricolore, nessun squillo di tromba, nessun discorso noioso e nemmeno una piccola manifestazione. Solo un bel pomeriggio con gli amici. Non mi sono accorto che fosse il 25 aprile fino a quando non l'ho letto sul corriere pochi minuti fa.
Si parla tanto di pacificazione e di indulgenza per i morti di ogni colore. Io non confondo la pietà umana con il giudizio storico. Le parole de "Il cuoco di Salò" dicono quello che io probabilmente non sarei capace di esprimere.

Il cuoco di Salò

alla sera vedo donne bellissime 
da venezia arrivare fin qua 
e salire le scale e frusciare 
come mazzi di rose 
il profumo rimane nell'aria 
quando la porta si chiude 
ed allora le immagini nude aspettare 
sono attrici scappate da roma 
o cantanti non ancora famose 
che si fermano per una notte 
per una stagione 
al mattino non hanno pudore 
quando scendono per colazione 
puoi sentirle cantare 
se quest'acqua di lago 
fosse acqua di mare 
quanti pesci potrei cucinare stasera 
anche un cuoco puo' 
essere utile in una bufera 
anche in mezzo a un 
naufragio si deve mangiareà à à . 
che qui si fa l'italia e si muore 
dalla parte sbagliata 
in una grande giornata si muore 
in una bella giornata di sole 
dalla parte sbagliata si muore 
e alla sera da dietro a quei monti 
si sentono colpi non troppo lontani 
c'e' chi dice che sono banditi 
e chi dice americani 
io mi chiedo che faccia faranno 
a trovarmi in cucina 
e se vorranno qualcosa per cena 
se quest'acqua di lago potesse ascoltare 
quante storie potrei raccontare stasera 
quindicenni sbranate dalla primavera 
scarpe rotte che pure gli tocca d'andare 
che qui si fa l'italia e si muore 
dalla parte sbagliata 
in una grande giornata si muore 
in una bella giornata di sole 
dalla parte sbagliata si muoreà à .. 
in una grande giornata si muore 
dalla parte sbagliata 
in una bella giornata di sole 
qui si fa l'italia e si muore

giovedì 22 aprile 2010

Occasione sprecata


La vicenda è nota: il maestro Abbado accetta di tornare alla scala dopo più di vent'anni per una piccola serie di concerti. Lui accetta, ma come compenso invece che del denaro vuole un impegno da parte del comune a piantare 90.000 alberi. Nel consorzio a promuovere l'iniziativa c'è anche un architetto di fama mondiale come Renzo Piano. Sembrava tutto confermato, le date del concerto fissate e il progetto solo da approvare in via definitiva. Invece nulla di fatto, piantare gli alberi sembra sia troppo costoso. Con le tonnellate di cemento e i milioni di euro che pioveranno su Milano per Expo, improvvisamente il progetto di ridare un po' di verde alla città sembra naufragare.
La triste verità è che il verde non viene considerato parte integrante della qualità della vita dei milanesi. Il verde non è utile, è superfluo e i milanesi lo sanno bene. Preferiscono la Bre-Be-Mi, il raddoppio della cassanese e la tangenziale Est-Est, così possono arrivare prima a lavoro. Deve pur produrre la capitale morale del nostro bel paese. O no?

domenica 18 aprile 2010

Non Giocate Al Lotto


Non giocate al lotto! Per due buoni motivi è un gioco ladro (o per lo meno sfavorevole) e perché non è divertente. Cominciamo dalla seconda: non è un gioco divertente perché non si può fare nessuna previsione. Nessun metodo per giocare al lotto ha la ben che minima base scientifica. Quello che vedete nel video di qui sopra è un grande esempio di ciarlataneria.
Non esiste nessuna correlazione tra i numeri estratti di settimana in settimana, i numeri non hanno memoria! Va bé ma i ritardatari hanno senso direte voi. Se un numero non esce da diverse settimane è più probabile che esca rispetto ad un numero appena estratto. Anche questa affermazione è falsa. Utilizza un mix tra senso comune e cattiva interpretazione di un teorema matematico, il fantomatico teorema (o legge) dei grandi numeri. Detta in soldoni la legge dei grandi numeri applicata al lotto dice che con un numero elevato di estrazioni la frequenza di estrazione di ogni numero tende allo stesso valore. Insomma alla lunga tutti in numeri vengono estratti con la stessa frequenza. Il problema sta in quel "alla lunga" che in realtà dovrebbe essere sostituito da "all'infinito". 100, 1000 o 10000 estrazioni sono molto poche rispetto all'infinito. Inoltre la legge dei grandi numeri da un risultato in media e non dice nulla sulla singola estrazione.

Il lotto è un gioco ladro

Lasciatemi definire un parametro che permette di valutare l'onestà di un gioco d'azzardo. Si calcola facilmente ed è dato dalla moltiplicazione della vincita diviso le probabilità di vittoria. Facciamo l'esempio della roulette francese (36 numeri, 18 rossi, 18 neri e lo 0 verde). Puntando sul colore si vince due volte la posta, le probabilità di vincita sono 18/37 il risultato è: 2*18/37 circa 0,972. Più il valore dell'indice è vicino ad uno più il gioco è conveniente. Ovviamente non esistono giochi d'azzardo con indice maggiore di 1 altrimenti andrebbero in fallimento. Ma come potete vedere la roulette è piuttosto onesta. Torniamo al lotto e vediamo un po' cosa salta fuori.


Numeri giocatiFattore d'onestàVincita lorda (euro)Probabilità di vincita
Ambata0,62311,231 su 18
Ambo0,624250,001 su 400,5
Terno0,3834500,001 su 11 748
Quaterna0,235120 000,001 su 511 038
Cinquina0,1376 000 000,001 su 43 949 268

La roulette è anche otto volte più onesta (i matematici dicono equa) del lotto! Dimenticavo che sulle vincite lo stato ha il coraggio di applicare una tassa del 6%.

Non giocate al lotto perché perderete, non importa se vi siete sognati la bisnonna, alla lunga, è assolutamente matematico, perderete. 

venerdì 16 aprile 2010

Nulla d'aggiungere

domenica 11 aprile 2010

Girasoli


Il cinema prima e la televisione poi ci hanno abituato a conoscere cose senza doverle vedere nel mondo reale, per esempio non ho mai visto una balena dal vivo, ma sono ben certo di poterla descrivere con dovizia di particolari e farne un rudimentale schizzo. I meriti pedagogici dei documentari del National Geographic sono innegabili, però vorrei parlare dei demeriti, di cui fino ad oggi non avevo mai pensato. Sono sostanzialmente due: effetto Telefunken e globalizzazione. I nomi sono un po' fantasiosi quindi provo a spiegarmi meglio.

Effetto Telefunken

Qualcuno si ricorderà la pubblicità anni ottanta, un signore con l'aria da professore che indossa una giacca con le toppe alle maniche dice:"Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci, ma noi siamo scienza non fantascienza". I documentari sono belli, zoomati, con musiche coinvolgenti e accompagnati da dotte spiegazioni, di contro l'indagine della natura in prima persona è meno accattivante. Se andiamo a fare bird watching possiamo passare ore senza vedere nemmeno un fringuello. Il documentario toglie un po' di sano stupore nei confronti della realtà.

Globalizzazione

Perché dovrei godere nel vedere dei maialini allattati da un scrofa cremasca quando posso vedere uno squalo sbranare un tonno gigante? L'offerta televisiva banalizza i milioni di segreti nascosti nella cultura contadina italiana.

E dire che tutto è nato dal girasole. Mi chiedevo, posto che il girasole segue la traiettoria da est a ovest durante il giorno, ma di notte cosa fa? Ritorna a posizionarsi verso est, oppure rimane dov'è e la mattina quando rivede il sole si gira di scatto?

I documentari mi hanno rovinato, invece di cercare un girasole e guardarlo per un giorno ed una notte di seguito ho controllato su wikipedia.

mercoledì 7 aprile 2010

The Berlusconi Show


Avevo scritto un post su tre belle storie che mi hanno raccontato durante le nostre ultime vacanze, ma è andato perduto (maledetto blogspot!). Lo riscriverò quanto prima. Adesso vi segnalo il link del "The Berlusconi Show". E' un documentario della BBC andato in onda circa 3 settimane fa. Vale la pena guardarlo, non ci sono giudizi, ne prese di posizione da parte del giornalista, viene raccontata l'Italia divisa nel giudizio a questo personaggio. Inutile dire che l'effetto all'estero di questo documentario è devastante. L'Italia sembra così lontana dall'essere un paese europeo. Potremmo prendercela, ma nel documentario non sono riuscito a trovare nemmeno una inesattezza, quindi in fondo è tutto vero.

Già che ci sono vi propongo un altro link, sempre un documentario, sempre della BBC, ma questa volta sullo scandalo dei preti pedofili. Per l'amor del cielo nessun collegamento con Berlusconi, l'unica coincidenza è dovuta al motore di ricerca di youtube, quando qualche settimana fa stavo cercando il documentario su mister B. (che non era ancora presente in rete) il primo risultato che trovavo era "Vatican and Sex Crimes". 
Anche questo documentario (2006) lo consiglio vivamente, l'argomento e le accuse lanciate dal documentario fanno gelare il sangue nelle vene. Le ultime vicende sembrano aver riportato d'attualità questa vicenda. Il documentario è molto curato e preciso, gli scettici possono trovare su wikipedia tutte le obiezioni (che per la verità considero piuttosto deboli). Insomma guardateli e fatemi sapere la vostra opinione.


giovedì 1 aprile 2010

Silenzio Elettorale

Eccomi tornato miei cari, vi scrivo dalla biblioteca pubblica di Amsterdam. Il posto e' magnifico: architettonicamente squisito, luce armoniosa, cantante folk in sottofondo (rigorosamente dal vivo) e vento gelido all'esterno. Insomma, un piacere battere sui tasti. Citta' assolutamente da visitare, magari a maggio-giugno.

Non abbiamo parlato molto di politica prima delle elezioni, ma ad urne chiuse vorrei dirvi le mie sensazioni e sapere le vostre impressioni. Cinque punti mi premono in particolare.

1) La base e la dirigenza del PD non sono in sintonia. La vittoria di Vendola in Puglia e' la riprova della sagacia di D'Alema, che ne ha sempre osteggiato la candidatura. In Piemonte si e' preferito la Bresso al piu'stimato e popolare Chiamparino. In Lombardia, la piu' popolosa regione d'Italia, il PD riesce a perde del 24% scegliendo un candidato debolissimo e gia' perdente in passato.

2) Gli Italiani, come in passato del resto, non hanno minimamente punito gli scandali. La nuova ondata di corruzione e il nepotismo Bertolasiano hanno avuto impatto pari a zero. Perche'? Il fattore T (per televisione) e' sicuramente importante, ma comincio a maturare un'idea diversa. Forse l'italiano cosidera la politica una cosa sporca, fatta da gente invitabilmente disonesta, dalla quale non ci si puo' aspettare in ultima analisi un comportamente impeccabile. Allora si decide senza prendere in considerazione il fattore O (per onesta').

3) L'astensionismo e' aumentato considerevolmente. Io non posso che considerarlo come un fatto positivo. L'Italia ha storicamente una percentuale di votanti insolitamente alta se paragonata con le altre democrazie occidentali. Ho trovato sempre curioso che una cosi' vasta porzione di italiani fosse a completo digiuno di informazione politica e si recasse ugualmente alle urne.

4) Sono molto contento per Grillo in Piemonte (4%) e soprattutto in Emilia-Romagna (7%). L'idea che la Bresso abbia perso per colpa di Grillo e' pretestuosa. Da due anni a questa parte nessun dirigente del PD ha cercato in nessun modo di incanalare i voti del Movimento a 5 Stelle verso il centro sinistra. Come si puo' allora pensare che i votanti di Grillo avrebbero votato la Bresso? Probabilmente si sarebbero astenuti, si prenda come esempio la Campania dove il centro sinistra ha perso sonoramente per demeriti propri.

5) Il nord e' di destra. La Lega Lombarda e' il primo partito in Veneto ed il secondo in Lombardia.

mercoledì 24 marzo 2010

Spring Break


Venerdì parto per Copenhagen con D. Questo viaggio l'avevamo già programmato per il settembre scorso, ma cause di forza maggiore ci hanno impedito di partire. Ci riproviamo. Rimaniamo 4 giorni in Danimarca ed il 30 andiamo ad Amsterdam per altri 5 giorni (mi dispiace Giorgio, non ci incrociamo per poche ore). Ed infine ritorniamo a Londra la domenica di Pasqua. Come al solito chiedo il vostro aiuto. Se avete qualunque consiglio è bene accetto.

lunedì 22 marzo 2010

Consigli per la lettura: feedback


Tempo fa vi avevo chiesto un consiglio per l'acquisto di alcuni libri, a dire il vero sono stato un po' scortese e non vi ho neanche detto cosa ho comprato. Rimedio ora.

Mi ha convinto Boh con la sua Anticasta (resoconto dei comuni virtuosi), ho bisogno di un po' di ottimismo sul versante politica. Non l'ho ancora letto, vi dirò se sarà capace di restituirmi il sorriso.

Ho cercato senza trovarlo Eleanor Rigby, il Panda è riuscito a incuriosirmi, ma tutte le nostre ricerche sono state vane. Sicuro che esiste tradotto in italiano?

I libri consigliati da Marcello li ho già letti (almeno i romanzi), mi associo al suo appello: leggete "1984".

Ho letto con piacere "Il falò delle vanità" (consigliato da Pina), libro interessante sul'America multirazziale e fondata sul denaro, è una commedia amara sulla vacuità, le incongruenze e la pochezza della città simbolo dell'impero. Il libro è gradevole, scritto bene anche se a volte ridondante (700 pagine!), si merita un 7-, ma se vi interessa saperne di più sul melting pot statunitense leggetevi "Pastorale Americana", tutto un altro spessore. Insomma un 9 bello tondo.

Sto leggendo "Tre camere a Manhattan" suggerito da Pietro. Mi aspettavo un giallo da Simenon (leggetevi "L'uomo che guardava passare i treni"), invece mi ritrovo un romanzo psicologico e passionale.

Un libro me lo sono scelto da solo. "Arcipelago Gulag" di Aleksandr Solženicyn. Duemila pagine divise in 3 volumi di storie di deportati nei campi di concentramento russi! Mi ci vorrà impegno, speriamo bene.

Prima di chiedervi aiuto stavo leggendo "Il Partigiano Johnny". Il romanzo di Fenoglio è come un frutto esotico, devi rompere il guscio prima di assaporare il suo succo delizioso. Il miscuglio di italiano e inglese nelle prime pagine ha un effetto repellente, ma rotto il ghiaccio diventa naturale. Il linguaggio e la profondità della scrittura sono coinvolgenti, mi ritrovavo intirizzito e affamato sulle colline innevate, anche se stavo leggendo sotto le coperte del mio letto dopo cena.

Fenoglio ha confezionato il miglior elogio della sconfitta, una sublime descrizione della debolezza intrinseca della guerra partigiana. La scarsità di munizioni, indumenti, viveri, preparazione e anche di substrato ideologico sono utilizzati per descrivere gli "Uomini" partigiani. Tutta questa poetica inadeguatezza mette in risalto il coraggio di persone comuni, che hanno offerto la loro sofferenza e spesso la loro vita.

Le sette parole che concludono il libro sono la sintesi perfetta della guerra partigiana.

giovedì 18 marzo 2010

A Mio Padre





Oggi è il 22° anniversario della morte di mio Padre, ricordo quel giorno con precisione documentaristica. Oggi è stato un giorno strano: soleggiato, ventoso, quasi elettrico. Qualche cortocircuito dei sentimenti e tanti pensieri. Tempo fa ho scritto questo racconto, penso che sia il miglior ricordo che io possa offrire. 


L’interpretazione dei sogni

Nel 1905 una nuova interpretazione della realtà fisica ha aperto un’epoca d’oro per il mondo scientifico. Il nocciolo della questione si basa sul concetto che esiste un limite minimo invalicabile oltre al quale non è possibile rimpicciolire ulteriormente una grandezza.
Volendo rendere il tutto con una metafora possiamo dire che i fisici classici (pre-1905) vedevano il mondo come infinitamente liscio, mentre i fisici quantistici lo vedono come una costruzione di minuscoli mattoncini. Se il fenomeno fisico è sufficientemente grande possiamo non accorgerci dei mattoni e considerarlo come liscio; un po’ come quando tocchiamo un vestito di seta e non sentiamo le imperfezioni o le asperità, ma se lo mettiamo sotto il microscopio vediamo l’intreccio e la consistenza del singolo filo.
Quindi i fisici moderni vedono un mondo costruito da unità fondamentali che visto da lontano si comporta come un continuo perfetto. E’ bene sottolineare che le unità fondamentali si riescono a distinguere solo quando si va a dimensione atomica, quindi la percezione del mondo che noi abbiamo attraverso i nostri sensi è limitata alla fisica classica.
L’ipotesi di una unità fondamentale (detta quanto) ha spiegato in un solo colpo una vastità tale di fenomeni diversi da impressionare il mondo scientifico. Essere un fisico negli anni dieci del novecento doveva essere eccitante come per un filosofo l’Atene di Pericle o per un artista la Firenze dei De Medici.
Un periodo di tanto splendore è stato però offuscato da una nuvola piombata su un cielo immacolato. Per capire la portata della rivoluzione occorre ricordare che i fisici crescono nel culto quasi religioso di capire e soprattutto prevedere il comportamento della natura. Un ragazzo tedesco di poco più di vent'anni scrive un articolo che ha scosso le fondamenta del modo di intendere la scienza ed ha fatto discutere i fisici ed i filosofi fino ad oggi. Come tutte le cose affascinanti è anche di una semplicità meravigliosa. In un mondo pre-1905 gli esperimenti potevano essere condotti con un grado di precisione migliorabile all'infinito. Nulla lo impediva. Una volta migliorata la tecnologia a disposizione anche il risultato dell’esperimento sarebbe aumentato in aderenza con la realtà. Nel nuovo mondo quantistico esiste una soglia minima da rispettare, siccome condurre un esperimento significa necessariamente interagire con quello che voglio studiare non posso “disturbare” con un forza infinitamente piccola, ma devo per forza limitarmi ad impiegare un singolo mattoncino (cioè un quanto). Un piccolo esempio chiarirà tutto.
Supponiamo di voler misurare la temperatura dell’acqua, immaginiamo inoltre di aver a disposizione un termometro costituito da un quanto e sempre immaginando pensiamo che sia grande più o meno come un capello. L’esempio non è realistico le dimensioni quantistiche sono di molto inferiori, ma questo è un esperimento mentale quindi possiamo fare ciò che vogliamo! Immergiamo il nostro termometro quantistico in un bicchiere d’acqua e misuriamone la temperatura. Possiamo affermare senza tema di smentita che stiamo leggendo veramente la temperatura dell’acqua, la situazione cambia drasticamente se decidiamo di voler leggere la temperatura di una goccia di nebbia.
Nel caso precedente la capacità termica del bicchiere era talmente grande da potersi dimenticare dell’apporto dato dal termometro, adesso invece la goccia avrà circa le stesse dimensioni del nostro termometro e quando i due oggetti verrano in contatto ci sarà uno scambio di calore tra i due. La massa del nostro termometro in questo caso è troppo rilevante per essere trascurata e la sua lettura non sarà veritiera, o meglio, conterrà un certo grado di incertezza.
D’altra parte non abbiamo possibilità di perfezionare il nostro esperimento perché il termometro in nostro possesso è già il più piccolo esistente. Non possiamo neanche cercare gocce più grandi o aggregarle tra loro perché altrimenti studieremo un problema diverso. La conclusione è amara: alcuni sistemi possono essere indagati solo con un certo grado di incertezza e questa incertezza non è di origine tecnologica ma ontologica (propria del suo essere) del sistema stesso.

In altre parole: la natura vuole la sua intimità.

La questione già spinosa si porta a presso un problema collaterale non di poco conto. Se l’osservatore perturba il sistema significa che in un certo senso partecipa ad esso e ne contribuisce al risultato. 
Ma in che modo?
I fisici hanno affrontato il problema in modo variegato e ti assicuro a volte anche molto fantasioso. Ci sono i pragmatici (Borh e la scuola di Copenaghen) che dicono: se la natura è fatta così noi la studiamo così.
Ci sono i puristi (Einsten e compagnia) che pensano che la fisica sia il mezzo per apprezzare Dio e non sopportano l’idea che gli venga negata la possibilità di conoscerlo a fondo. Insomma “Dio non gioca a dadi”.
Gli umanisti (Von Neumann) mettono l’uomo al centro della questione e sostengono che sia il cervello dell’osservato in ultima analisi a decidere il risultato della misura.
I nipotini di Asimov (Everett, De Witt e Graham) ritengono che in realtà la natura non esegue una scelta ma percorre tutte le possibilità. Quindi ad ogni evento il mondo si divide in una serie di universi paralleli tutti egualmente importanti. L’universo in cui viviamo non è speciale in nessun modo è soltanto quello di cui noi abbiamo coscienza. Anch’io voglio dare il mio piccolo contributo alla causa e quindi ti introduco i poche righe la mia teoria.
A mio avviso la soluzione sta nell’unione di due concezioni sopra già accennate. L’idea degli universi parelleli è affascinante, ma la teoria non spiega come mai noi viviamo in un solo mondo e neache dove sono gli altri universi. Io penso che questi universi siano “intrappolati” nel nostro cervello. Questa miriade di mondi si sviluppa nel nostro inconscio disegnando tutte le possibilità che la nostra vita ci ha presentato. 
E’ chiaro che gli “universi simili” cioè che si differenziano per piccoli dettagli si uniscono
generando relativamente pochi scenari significativi.
Questi mondi rimangono silenti ed impiegano l’80% del nostro cervello. Quota che solitamente si ritiene non utilizzata da una persona normale.
I sogni non sono riflessi del nostro inconscio. Sono un piccolo viaggio nelle nostre vite parallele. Sono una sbirciata alla vita che stiamo vivendo ma di cui non abbiamo coscienza in stato di veglia!

Buio...Luce...Buio.
Alcune forme...raggi di luce come una linea tratteggiata.
Formicolio al braccio sinistro...Apro mano destra...Chiudo mano destra...Apro-chiudo.
Apro-chiudo-Apro-Chiudo-Apro-Chiudo-Apro.
Va un po’ meglio. Sono quasi cosciente.
Un profumo caldo e vagamente mediteraneo mi dilata le narici, sto bene.
Finalmente apro gli occhi. Dovrei essere sorpreso invece mi sento rilassato.
Ormai sono completamente cosciente.
Il sole filtra dalle finestre a raggi vivi e luccicanti, ciò è piuttosto strano in quanto la finestra della mia camera è posta ad ovest e per questo motivo non può essere assolata prima di pomeriggio inoltrato. Chissà perché un dettaglio tanto sottile è la prima cosa che mi si stampa in mente dopo un notte di sonno profondo. Comincio a guardare la stanza per cercare punti di riferimento, più trovo incongruenze più la questione mi lascia indifferente, rimane soltanto una sorta di svagata curiosità che mi spinge ad indagare, senza alacrità, con calma. Con Dolcezza. Mi sento come da bambino quando mio Padre mi portava in bicicletta sul seggiolino davanti, con il vento tenue che mi rinfrescava il viso, la Sua voce baritonale che diceva il nome degli alberi e mi raccontava storie degli anni cinquanta. Tutto era nuovo e piacevole, anche i paesaggi visti centinaia di volte e le storie sentite e dimenticate altrettanto. Tutto era collaterale, decorativo, fondamentalmente inutile anche se di una bellezza devastante. Mio Padre aveva mani enormi come il suo sorriso, anche se sul seggiolino gli voltavo le spalle, sapevo che il Suo sorriso era li ad accompagnarmi, riempiendo le sue pause e punteggiando le sue storie. Senza alacrità, con calma. Con Dolcezza.
Buio. Chiudo gli occhi ed inspiro con decisione. Le mie narici mi si dilatano. Che strano silenzio, Londra è sempre rumorosa la mattina. Che ci siano i doppi vetri? Luce. No, i serramenti sembrano famigliari, in buono stato, ma i soliti a vetro singolo.
L’arredamento è diverso. Molto più sobrio, moderno. Accogliente nonostante la predominanza del laccato lucido e dell’acciaio satinato.
Sono girato su un fianco, il mio braccio sinistro è sotto la tua testa, l’altra mia mano tiene la tua e le mie labbra non sono a più di un palmo dal tuo viso.
Inspiro di nuovo l’odore mediterraneo che mi aveva sopraffatto qualche istante prima e ti osservo.
Hai gli occhi chiusi, la testa è reclinata a formare un angolo leggermente acuto rispetto le spalle. Sei serena, il tuo respiro è profondo e sincrono con il mio. Deve essere estate perché ti copre solo un leggero lenzuolo che ti lascia una spalla scoperta. Divincolo con lentezza la mia mano e ti copro. Sembri approvare con un impercettibile movimento delle labbra, una sorta di sorriso, ma solo abbozzato. I capelli ti scivolano di lato, un po’ increspati. Alcuni sotto il lenzuolo altri sopra.
I lineamenti del tuo corpo sono attutiti dal lenzuolo, ma la tua bellezza non risulta smorzata. E’ emozionante guardarti. Tolgo mentalmente il lenzuolo, ti osservo. Esploro.
Quando ero bambino avevo un’unica passione la scoperta di terre incontaminate.
Ero l’unico bambino in una famiglia di adulti. Tutti avevano del tempo per me ed avevo una serie infinita di passatempi divertenti.
Con mio Fratello la lotta. Mi piaceva talmente tanto che per farmi smettere senza protestare, faceva finta di riportare un trauma cranico o di aver infranto accidentalmente gli occhiali. Ancora oggi mi chiedo se non ho avuto qualche conseguenza da quella tempesta di sensi di colpa. 
Con mia Sorella il circo. Mi piaceva un po’ meno essere lanciato per aria o truccato da clown con tanto di parrucca.
Con mia Madre gli anelli di fumo. Erano anni in cui non erano chiari gli effetti deleteri del fumo, figuriamoci quelli del fumo passivo e allora mi piaceva un mondo vedere mia madre aspirare una boccata dalla sua MS e far uscire una sfilza di cerchi argentati destinati a sfiorire in pochi secondi. Con mio Padre l’atlante. Saltavamo sul lettone e aprivamo l’atlante. Non sapevo ancora leggere e quindi assetato di conoscenza Lo guardavo in cerca di informazioni. E Lui snocciolava cifre (numero di abitanti, superficie in chilometri quadrati,PIL, ecc...), descrizioni del paesaggio, del tessuto industriale, delle risorse economiche. I posti esotici erano i miei preferiti. Mio Padre puntava il dito su Milano e percorreva la strada fino alla meta più lontana citando le difficoltà e la bellezza dei luoghi incontrati lungo il cammino. Raccontava con passione, senza alacrità, con calma. Con Dolcezza.
Non mi risulta che mio Padre sia mai stato al’estero, ma ha seminato in me il seme della curiosità, la voglia di capire le cose. Di conoscerle, insomma la brama di Esplorare.
Respiro ancora il tuo profumo e mi sembra di spalancare una finestra di fronte al mare. Sorrido mentalmente e forse anche fisicamente, senza il minimo rumore mi guardo in torno ed esamino meglio la stanza. Sul mio comodino c’è un pacchetto di fazzoletti di carta, una bottiglia d’acqua minerale quasi vuota e una copia di “Cosa ti importa di cosa dice la gente” di Feynman. Sul tuo una rivista, dell’acqua, un libro (mi sembra in francese ma non riesco a leggere il titolo). Mi volto verso il comò posizionato sotto la specchiera.
E’ pieno di cose. Beh! Non sono mai stato un tipo ordinato.
Un lampo mi colpisce. Mi turba e mi commuove. Non è nessun oggetto in particolare a causare questa mia reazione, anzi a dire il vero è proprio la mancanza di un oggetto a colpirmi. In tutta la stanza non c’è la foto di mio Padre!!!
Mi commuovo mentalmente e forse anche fisicamente, senza il minimo rumore un lacrima dolcissima mi solca il viso e scivolando rapida si spegne sul lenzuolo.
Non vedo l’ora di alzarmi, ma aspetto ancora un po’ perché non voglio svegliarti, non c’è bisogno di avere fretta quando si ha tra le mani una vita meravigliosa.

mercoledì 17 marzo 2010

Trani Caput Mundi


Scusate la lunga pausa, ma sono stato in Italia per quasi una settimana. L'imprevisto si è risolto senza intoppi e di questo sono molto felice. Mi ha fatto anche piacere respirare l'aria (inquinata) di Milano e mi ha fatto ancora più piacere passare del tempo con la mia famiglia e i miei amici. Purtroppo non ho visto tutti, mi scuso ancora e prometto di rimediare.

Non faccio in tempo a tornare che un nuovo scandalo sembra essere scoppiato. Io parole ne avrei, ma questa  volta invece di dire vorrei ascoltare. Le intercettazioni e la vostra opinione, naturalmente.

venerdì 12 marzo 2010

Il bravo cittadino


Una volta ero un cittadino modello, prima delle passate elezioni avevo sempre votato. Tutti i referendum e ogni tornata elettorale. Poi ho saltato le passate comunali e lo scorso referendum.
Ho deciso che salterò anche le regionali, potrei dire che non vivo in Lombardia da più di sei anni e quindi non ha senso per me votare, ma la realtà è che sono stanco e sfiduciato. Prendere un aereo per tornare a votare mi sembra una fatica così inutile. Allora ho deciso, mi iscriverò all'AIRE (associazione italiana residenti all'estero), così non dovrò più votare per nessuna elezione locale, mi rimarranno solo le politiche, dove potrò allegramente eleggere il mio De Girolamo.

lunedì 8 marzo 2010

Un'immagine conta più di mille parole


Queste quattro foto accompagnavano altrettanti articoli del "Corriere Della Sera" (on line) sulla questione delle liste. Insomma ditemi voi, ma è sempre così incazzato Di Pietro? Possibile che non riescano ad immortalarlo in una posa normale?

domenica 7 marzo 2010

Comunicazione di Servizio

Un imprevisto spiacevole, ma per fortuna sembra non grave, mi fa tornare in Italia la prossima settimana. Arriverò Martedì 9 e partirò Lunedì 15 Marzo. Chiunque voglia bersi una birra si faccia sentire.

A presto.

giovedì 4 marzo 2010

Un esame di coscienza


Il famoso articolo del New York Times che fece infuriare Napolitano iniziava così: 
"All the world loves Italy because it is old but still glamorous. Because it eats and drinks well but is rarely fat or drunk. Because it is the place in a hyper-regulated Europe where people still debate with perfect intelligence what, really, the red in a stoplight might mean". 

In un articolo del "The Guardian" che trattava di tutt'altro appare questo accenno all'Italia:
" But in any nation, equality before the law is fundamental to democracy. Its absence leaves the door wide open to elective dictatorship. Except in Italy, this is the first time I have seen anyone in a democratic country argue that judges should not be able either to review the decisions of government or to try its ministers."

Traduco le due frasi che mi preme sottolineare: "In un posto iper-regolato come l'Europa (gli italiani) stanno ancora dibattendo, con perfetta intelligenza, cosa realmente significhi il rosso in un semaforo"; "Eccetto in Italia, è la prima volta che ho visto qualcuno in uno stato democratico sostenere che un giudice non debba avere l'autorità di controllare il governo o di processare i suoi ministri".

Scusate l'inizio farraginoso, ma mi premeva sottolinearvi due aspetti peculiari del nostro paese, che sono legati da una relazione causa-effetto.
Il nostro atteggiamento approssimativo e eccessivamente flessibile di fronte alla interpretazione della legge ci porta ad essere indulgenti con i delinquenti. Non abbiamo il sacro disprezzo per l'evasore fiscale perché siamo simpatetici con lui. Non consideriamo Ignazio La Russa un volgare prepotente, quando urla in faccia ad una giornalista che il PDL non accetterà mai una sentenza negativa sulla questione delle liste.

Mie cari, queste sono le cose che dovrebbero farvi cadere dalla sedia, la faccenda delle firme è una colossale baggianata. Noi hai rispettato la legge? Facile sei fuori, ma quando sento un politico arrogante ed ignorante sbraitare in televisione che se ne frega della "LEGGE", io sento puzza di fascismo.

Mi dispiace ripetermi, molti italiani il fascismo non l'hanno mai rinnegato, non lo percepiscono come un pericolo e non ne vedo gli effetti catastrofici.