Siamo una coppia di golosi, non possiamo negarlo. Io preferisco il salato, D. letteralmente impazzisce per i dolci. Abbiamo un approccio diverso, io sono un goloso che naviga a vista, se ho qualcosa nel raggio di un paio di metri lo spazzolo, ma se il cibo devo procurarmelo sono sicuramente meno vorace. D. è in empatia con il cibo, ne condiziona l'umore sia in meglio (quando lo mangia) che in peggio (quando lo digerisce, più per i rimorsi che per problemi di stomaco).
Per darvi un'idea della sua affinità elettiva devo tornare ancora a parlare del dormiveglia, come ormai sapete D. ha un sonno di sasso ed una capacità di addormentarsi repentina, mentre dorme posso guardarmi un film di guerra a tutto volume senza farle sbattere una palpebra. Una sera colto da un languorino notturno mi alzo quatto quatto, raccolgo un pezzo di pane avanzato e comincio a masticarlo con circospezione, non ho fatto tempo a trangugiare il secondo boccone che la sento dire: "Cosa stai mangiando ciccione?" (ciccione = bonario sinonimo di golosone, almeno spero). Oppure in una situazione analoga ho riempito la brocca filtrante con dell'acqua che ha naturalmente cominciato a gocciolare, D. stropiccia gli occhi e con una vocina trapelante gioia dice:"Stai facendo i popcorn?".
Il cibo è importante perché è il protagonista di uno dei momenti migliori del nostro rapporto: la cena. Uno dei principali difetti della vita da single è la cena in solitudine è una cosa che indurisce l'anima. Mi piace sempre cucinare per noi, quando sono solo mi trascuro un po', ma quando siamo insieme ogni cosa mi viene più facile, ridiamo, discutiamo e ci facciamo quattro risate.
Davanti ad un riso fumante D. soffia con tanto vigore da raffreddare anche il mio piatto! La vita di coppia in fondo cos'è? Aiutarsi a vicenda!