martedì 28 luglio 2009

Il mio nome e' mai piu'

Maddalena se ne e' andata da poco piu' di una settimana. Sono andato al suo leaving party e poi sono passato a salutarla a casa.

E' piu' forte di me, gli addii li vivo in maniera strana. Sul momento non mi rendo conto, sembra indifferenza e leggerezza di cuore, invece e' un misto della mia natura lombarda e i postumi di una relazione a distanza.

Mi spiego meglio. La mia famiglia, come molte famiglie del nord, e' restia al contatto, non ci si abbraccia e non ci si bacia. Basta un saluto. Non e' freddezza, e' che siamo stati abituati cosi'.

Sei anni di relazione a distanza mi hanno aiutato a discretizzare la mia vita, in passato ho avuto due vite distinte. Una nei week end con M. ed una durante la settimana con i miei amici. L'idea di passare la settimana pensando all'incontro del venerdi' mi avrebbe distrutto. Allora ho gradatamente costruito un sistema perfetto, una sorta di interruttore dei sentimenti che mi impediva di soffrire. A volte queste cose possono sfuggire al tuo controllo e diventare un limite invece che un sistema di sicurezza. Qualche anno fa ho cominciato a smantellare con fatica questa mia attitudine, questo blog e' stato uno dei mezzi principali oltre ovviamente alle persone che mi hanno circondato.

Ma i miracoli non esistono, quindi qualche volta cado ancora nei miei vecchi vizi. Mi rammarica non aver fatto capire a Maddalena quanto mi e' dispiaciuta la sua partenza e quanto lei mi e' stata cara.

Nei pochi mesi in cui abbiamo vissuto insieme mi ha infuso una sorta di ottimismo ingenuo e di gioia da romanzo che mi hanno fatto un gran bene. Mi e' sempre sembrata una sorta di Jovanotti al femminile.

Lei mi ha conosciuto in un periodo di tristezza e se ne e' andata in uno molto felice.

Cosa posso dire. In bocca al lupo e spero di rivederti presto.

Arggggg... ci sto ricascando. Ti voglio bene Maddalena e mi manchi.

P.S. Mara e' sicuramente Ligabue ("una vita a recuperar palloni") io sono piu' Pelu' ("La vita dura e' una gran fregatura!!!").

sabato 25 luglio 2009

Il PD: tira di piu' un pelo di figa?


Chi lo avrebbe mai detto.

Il post sul PD ha ricevuto il record storico di commenti, sia in termini numerici sia nello spessore e nella passione travasata dai commentatori. Curioso che il "sorpasso storico" avvenga in un momento in cui le mignotte hanno le prime pagine dei giornali (non di tutti). A proposito, il TG1 segue ancora la linea del silenzio assoluto sulla vicenda? Fatemi sapere, per favore, sono curioso.

Colgo l'occasione per dirvi che ho appena acquistato un biglietto per tornare in Italia dal 27 al 30 agosto. Se qualcuno vuole prendersi un birra e fare quattro chiacchere mi mandi una mail.

Quasi dimenticavo, dal 4 al 6 settembre siamo a Copenhagen (io e Skelli), se qualcuno ha qualche dritta siamo pronti ad ascoltarlo. Ovviamente la casa è libera e se volete farvi un giro a Londra fatevi sentire.

mercoledì 22 luglio 2009

Family Day

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/intercettazioni/2104824

PDA:
Scusami (ero in bagno)
SB: Allora, come stai?
PDA: io bene. Tu?
SB: Tranquillo. Allora, prendiamo il caffè o il tè?
PDA:

SB: Allora io vado via, tu ti leggi il giornale
PDA: Che prendo?
SB: C'è di tutto di più
PDA: E' dolcissimo sai. E poi la tisana era superdolce
SB: Ecco perchè non lo giro, perchè mi fregano con questo fatto
PDA: Il miele non è zucchero

PDA: Che dolore, all'inizio mi hai fatto un dolore pazzesco
SB: Ma dai! Non è vero!
PDA: Ti giuro, un dolore pazzesco all'inizio
SB: Mi vuoi dare il cognome?
PDA: Si, è un cognome famoso. C'è una grossa concessionaria che fa pubblicità, un grosso dottore ginecologo
SB: (legge un biglietto?) D'Addario?
PDA: Sì, non è tanto comune....
SB: D'Addario...

sabato 18 luglio 2009

Democratico: aggettivo qualificatico

La vicenda la conoscete, quindi mi limito a darvi le mie impressioni e sono piuttosto curioso di conoscere le vostre, specialmente quelle dei votanti o meglio ancora degli iscritti al PD.

L'idea (geniale) di Grillo ha evidenziato in maniera inequivocabile quattro cose:

1) La scarsa lungimiranza dell'apparato dirigente del PD, il comico genovese può muovere centinaia di migliaia se non milioni di voti, loro hanno sbattuto la porta in faccia a tanto ben di dio. Un politico di razza avrebbe cercato di domare le differenze e di avvicinarlo al partito.

2) La fragilità delle primarie, sono sempre state un po' la copia paesana delle versione americana e fino ad ora hanno sempre avuto un risultato bulgaro (Prodi prima e Veltroni poi). Le regole di iscrizione non sono chiare e i risultati sono questi.

3) Grillo non guida un movimento populista, non urla meno "tasse per tutti", ma attraverso il suo blog fa ragionare le persone e dice cose sensate. L'appoggio alle liste civiche è stato un esempio di democrazia dal basso straordinario. Il PD ha trascurato molto la base, non ascoltandone le richieste. Non mi sorprende che Veltroni dica che Craxi era più lungimirante di Berlinguer e citi proprio la vicenda in cui Berliguer fa visita agli operai della Fiat che vogliono occupare l'azienda.

4) Grillo piace perché dice il re è nudo, lui ci ricorda che il conflitto di interessi è inaccettabile, che rete 4 è illegale per la corte europea (pagheremo 300.000 euro al giorno di multa per questo), che dei pregiudicati in parlamento sono un'assurdità, che un miliardo di euro all'anno per una stampa "libera" sono scelte da paese del patto di Varsavia, che i capitani coraggiosi che hanno "salvato" Alitalia sono abituati al patteggiamento ed alla prescrizione (nel paese degli inpuniti i ricchi non vanno mai in galera) e così via.

Non penso che Grillo segretario del PD sarebbe stato una buona idea, ma di contro una reazione tanto ottusa mi ha sorpreso. O il partito democratico cambia il rapporto con i suoi elettori e la dirigenza si ricorda di essere in parlamento per servire il popolo sovrano e non viceversa, oppure l'emorragia di voti continuerà e perderanno ancora molti elettori.

A cominciare da me.

martedì 14 luglio 2009

100

Come tutte gli autori in crisi creativa non disdegno un'occasione per riempire un post.
Esiste qualcosa meglio dell'autocelebrazione?

Abbiamo fatto cento e ci è voluto più di un anno. Sono molto contento di avere avuto la vostra compagnia, sono felice di aver avuto accanto: l'affetto ruvido degli amici di sempre, la protezione quasi materna delle "mie ragazze" (leggi care amiche) e anche il contributo di qualche nuovo e interessante lettore.

Chi lo legge da un po' si sarà accorto che il blog ha cambiato via via direzione, non bruscamente, più con una lenta deriva che con una decisa sterzata. Quando ho cominciato era una sorta di "sistema terapeutico" per contrastare la mia innata parsimonia nelle esprimere i sentimenti. Adesso è un contenitore per farvi sapere cosa mi passa per la testa o semplicemente per comunicare con voi.

Il blog è cambiato leggermente anche visivamente, ho aggiunto la possibilità di votare i post. Fatelo se vi va e se vi diverte. Se avete voglia di votare anche quelli vecchi, magari, stilerò anche una classifica di gradimento.
Ho anche messo un'etichetta ad ogni post, quindi sono facilmente consultabili per categoria.
Sto cominciando ad aggiungere materiale collaterale, il link su Federico Aldrovandi è un esempio.
Avete anche una sezione per i vostri commenti (sulla banda laterale) nella quale potete aggiungere quello che vi pare: link, notizie e idee. Usatela di più.

Infine se qualcuno di voi vuole scrivere un post non deve fare altro che dirmelo e io sarò molto felice di pubblicarlo.

Mille, pardon, cento grazie a tutti.

venerdì 10 luglio 2009

Questione d'etichetta


I rapporti interpersonali non sono facili, specie all'inizio quando ancora non si conosce bene un individuo. E' molto facile, almeno per me, dire qualcosa di sbagliato e questo rischia di compromettere tutto il rapporto futuro.
Le persone sono entità complesse e difficili da catalogare, ma almeno per quanto riguarda l'irritabilità assomigliano ai materiali. Non ci credete? Eccovi alcuni esempi.

Esplosivi
Basta un minimo appunto ad innescare la reazione a catena. La voce sarà via via più nervosa e le battute più salaci, il crescendo continuerà fino allo scoppio d'ira. Una volta accesa la miccia non si può fermare, bisogna solo allontanarsi ad una distanza di sicurezza. Immaginatevi gli effetti su queste persone di un secco e perentorio: "Suca!".
Istruzioni: maneggiare con cura.

Temono l'usura
Subiscono abbastanza bene attacchi frontali, anche di notevole entità, ma possono spezzarsi anche per delle inezie se a lungo ripetute.
Istruzioni: manutenzione regolare e una mano di antiruggine ogni due anni.

Indistruttibili
Sono persone ontologicamente buone, pronte a perdonare ogni cosa. Se ti vogliono abbastanza bene riescono persino a dimenticare che gli hai tirato una torta in faccia (alla sposa, quindi aggravante trucco e messa in piega) il giorno del loro matrimonio.
Istruzioni: inattaccabili, quindi preziosi, non fateli rubare.

Rivestiti in gomma
Sembrano nati per assorbire i colpi, persone altere e sempre in controllo. Ti senti libero di dirgli ogni cosa, anche che hanno una "Vita di Merda", ma in realtà i colpi fanno male e magari ti occorrono dei mesi per riottenere la loro fiducia.
Istruzioni: agitare con moderazione, evitare gli urti troppo forti.

Sarebbe molto più facile se tutti avessero questi consigli bene in vista. La vita è, in fondo, solo una questione d'etichetta.

E voi che tipo siete?

giovedì 9 luglio 2009

London 2.0

Ieri sono andato al concerto dei "Social Distorsion". Direi: interessante.

A luglio andro' tre volte a teatro: un musical (Grease), un balletto (Stomp) e una commedia (39 Steps).

Penso di essere entrato in una nuova fase di vita a Londra. La citta' la sento piu' vicina e sto cominciando ad apprezzare le enormi possibilita' che offre.
Fino ad ora mi sono concentrato maggiormente in locali e ristoranti, adesso e' il tempo di assaporare le offerte "culturali". I musei pubblici sono tutti gratuiti.

E come ho imparato in gioventu': gratis e' bello.

Consigli?

lunedì 6 luglio 2009

La palude

In Italia la giustizia è in una situazione disperata: per recuperare un credito si impiegano in media 1400 giorni (quasi 4 anni!), questa prestazione simile a quella del Guatemala non è nemmeno paragonabile ai 75 giorni lavorativi offerti dallo stato francese; sul piano penale la situazione non è migliore, negli ultimi dieci anni l'80% dei crimini rimane a carico d'ignoti (cioè non si arresta nessuno), con punte del 90% per i furti e la percentuale dei condannati e degli effettivi incarcerati è quattro volte inferiore.

La situazione della giustizia ha ripercussioni sulla nostra vita di tutti i giorni: "Dal rapporto Doing Business della Banca Mondiale risulta che siamo al 156° posto su 178° in quanto a capacità di tutelare i diritti (Enforcing Contract)", le aziende scaricano in parte il costo sul prodotto finito (consumatori) ed in parte con una politica della riduzione dei costi, vale a dire stipendi (lavoratori). Quanti di voi appartengono ad entrambe le categorie? Tanto per capirci al 155° posto c'è la Repubblica del Congo.

Il senso di insicurezza strisciante creato da questa situazione della giustizia penale si tramuta in un travaso di xenofobia ed al ricorso a metodi medioevali e di dubbia efficacia come le ronde cittadine.

La buona notizia è che difficilmente le cose peggioreranno, anche se la legge sulle intercettazioni sembra non promettere nulla di buono, anzi le cose potrebbero andare molto meglio con piccoli interventi mirati e moderati investimenti.

Gran parte degli imputati è processata come incensurato soltanto perché non esiste un database unitario nazionale (a tutto il 2008), sembra incredibile, ma è così. Esiste un database delle forze dell'ordine, ma si limita agli arresti e non alla fedina penale, che tuttora persiste solo su scala locale. Ciò significa che un giudice non considererà un pluriarrestato come un pregiudicato, in quanto vige il principio di presunzione d'innocenza (l'essere arrestati 100 volte non implica il fatto di essere colpevoli). Esemplare è il caso di una zingarella di 12 anni arrestata 124 volte. Le sue impronte corrispondevano a 40 nomi diversi.

Pochissime procure hanno un archivio elettronico degl'atti processuali. In un paese abituato ai maxiprocessi da milioni di pagine, lo strumento sarebbe utilissimo. Una copia cartacea richiederebbe mediamente 6 mesi di lavoro per una persona, con la comprensibile probabilità dell'errore umano, senza contare l'inquinamento prodotto e i costi aggiuntivi. Tutti incovenienti che la copia elettronica non ha. Inoltre l'avvocato della difesa avrebbe la possibilità di consultare gli atti con la funzione "cerca". Un enorme passo verso una effettiva parità tra accusa e difesa.

Qualcuno adesso dirà che abbiamo pochi giudici. Falso, non si discostano dalla media europea.
Beh... ma di certo siamo più litigiosi. Vero, meno dell'Austria però, ma quasi il doppio della Germania.
Il vero problema non risiede nel temperamento focoso, ma nella assoluta convenienza da parte dell'avvocato ad intentar causa. Non esiste nessun meccanismo, se non la buona coscienza del legale, che sfavorisca la proliferazione dei processi. Anche nel penale il ricorso in appello è quasi automatico, mentre in Inghilterra è fortemente scoraggiato dalla norma che somma l'eventuale pena dell'appello a quella di primo grado. Il risultato è che solo il 4-5% dei condannati ricorre in appello.

La verità è che la situazione non è irreversibile, anzi ci sono enormi possibilità di miglioramento ed in questo senso devono lavorare sia i giudici sia i politici.

Occorre ricordare però le parole del giudice torinese Bruno Tinti:"La giustizia italiana è programmata per non funzionare, perché la nostra classe politica non intende sottoporsi al controllo della legalità, per farlo ha creato leggi che la favoriscono. Se si tratta di un obiettivo studiato a tavolino non lo so, il risultato però è che l'impunità che la classe politica ha guadagnato per se stessa, adesso si estende a tutti i cittadini".

Certo, sarà il solito giudice comunista!

Le frasi virgolettate e molte altre notizie provengono da "La Palude" di Massimo Martinelli Edizioni Gremese 18,00 Euro. Le altre fonti sono il sito dell'istat http://giustiziaincifre.istat.it/ e http://www.doingbusiness.org/

venerdì 3 luglio 2009

E' morta la giustizia


Se qualcuno mi vuole far credere che il Lodo Alfano non viola l'articolo 3 della costituzione o mi vuole pigliare per il culo o e' in malafede. Il fatto che le lungaggini della nostra giustizia dilatino i tempi della decisione gioca a favore di chi ha voluto questa legge abominevole.

Adesso si scopre che 2 giudici della corte costituzionale hanno cenato con il ministro Alfano ed il parlamentare Ghedini.

Cari miei, questa sentenza e' il Piave. Se il lodo passa alla corte costituzionale perdiamo "La Giustizia", quanto alla decenza e' parecchio tempo che l'abbiamo smarrita.